Lavoratori Ara: Cisl L’Aquila sollecita incontro con la Regione

28 marzo 2012 | 12:16
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Lavoratori Ara: Cisl L’Aquila sollecita incontro con la Regione

L’Aquila, 28 mar 2012 – «La decurtazione di circa il 50 per cento delle risorse nazionali e regionali assegnate all’Associazione Regionale Allevatori d’Abruzzo (ARA), lo scorso anno è stata tamponata con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga, quest’anno con un’apposita cassa integrazione in deroga predisposta a livello ministeriale, attraverso un accordo tra le parti. Ciò garantisce la prosecuzione dell’attività e il mantenimento dei livelli occupazionali solo fino al 31 dicembre 2012, dopo di che si apriranno scenari sconosciuti ed inquietanti per i 74 lavoratori dell’Associazione e per l’intero comparto».

 A lanciare l’allarme sono il Segretario generale aggiunto Fai-Cisl Abruzzo, Feliciantonio Maurizi e il Segretario regionale con delega all’agricoltura della Cisl-Abruzzo, Paolo Sangermano, che chiedono «l’immediata convocazione di un tavolo istituzionale, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali  e dell’assessorato alle politiche agricole della Regione Abruzzo. Un confronto urgente –  incalzano Maurizi e Sangermano – in cui dovranno essere  affrontati i problemi legati ai servizi che l’ARA deve garantire alle aziende zootecniche abruzzesi, all’eventuale riorganizzazione dell’Associazione allevatori, laddove si dovesse ritenere necessaria e, soprattutto, alla ricollocazione attraverso un percorso mirato del personale che dovesse risultare in esubero, tenuto conto che si tratta di maestranze altamente professionalizzate che possono essere facilmente ricollocate  in ambiti connessi all’attività zootecnica, come nel caso dell’Istituto zooprofilattico. E’ evidente che, se il confronto su tali tematiche verrà aperto subito, saranno maggiori le possibilità di individuare una soluzione definitiva e praticabile».

Eventuali ritardi avranno sicuramente un impatto devastante sull’occupazione e sul futuro dell’Associazione regionale allevatori, nonché sull’intero sistema zootecnico abruzzese. La Cisl ricorda, infine «che i temi caldi da affrontare con la Regione non riguardano soltanto l’ARA, ma anche i centri di ricerca COTIR, CRAB, CRIVEA e Consorzi di bonifica sul cui futuro incombono pesanti incognite».

FEBBO: ATTUATE POLITICHE DI RISANAMENTO DELL’ENTE – «Il settore zootecnico è sempre sotto la nostra attenzione e delle politiche di intervento della Regione Abruzzo e seguiamo da sempre lo stato dell’associazione Regionale Allevatori poiché sono problematiche che vengono da lontano con le quali mi confronto quotidianamente. Vorrei ricordare – spiega Febbo – come queste criticità esistano a livello nazionale in riferimento al taglio, anzi all’azzeramento, dei trasferimenti. Il problema non è solo dell’Ara (Associazione regionale allevatori) ma riguarda l’AIA (Associazione Italiana allevatori) e quindi ha una ricaduta su scala nazionale. Mi preme anche sottolineare che solo dopo 3 anni di miei interventi e sollecitazioni si è arrivati alla definizione di un Piano industriale credibile mettendo fine alla sperequazione tra dipendenti amministrativi e tecnici/operatori/raccoglitori, invertendo drasticamente sulle politiche gestionali del recente passato attuate all’interno. Oggi, infatti, i bilanci dell’Ara, anche grazie al ricorso degli ammortizzatori sociali, sono sulla via del risanamento e senza più nessun sperpero. Il lavoro svolto dalla Regione è sulla strada giusta mentre per anni sono state taciute numerose criticità. Il sottoscritto ha incontrato l’Associazione degli Allevatori ogni qualvolta è stato necessario senza sottrarmi al mio dovere e tanto meno lo farò per quest’ultima richiesta della sigla Cisl che apprendo, per adesso, solo per via stampa. L’amministrazione regionale crede nel ruolo e nella funzione dell’Ara come utile strumento a supporto del settore zootecnico. Pertanto continuerò ad adoperarmi per dare delle risposte concrete mirate alla tutela sia di tutta la zootecnica abruzzese sia degli stessi allevatori salvaguardato gli interessi dei lavoratori. Questo rappresenta il reale intento del sottoscritto e del governo Chiodi».