
L’Aquila, 29 mar 2012 – Un intero week end, quello di sabato 31 marzo e domenica 1 aprile, interamente dedicato all’incontro tra il gruppo alpini ANA di Ovindoli e quelli di Solagna (piccolo comune in provincia di Vicenza) e Viareggio (Toscana).
Due splendide giornate tra folklore, tradizioni, arte e cultura finalizzate a suggellare e rafforzare l’amicizia instauratasi tra le penne nere delle tre diverse realtà italiane. Per i Viareggini si tratta della seconda trasferta nell’entroterra abruzzese, per i Solagnesi invece è la prima occasione per vivere e toccare con mano la realtà ovindolese.
Sabato 31 marzo gli ospiti saranno accolti dal Gruppo locale con una ricca e tipica colazione; dopo la sistemazione, il pomeriggio proseguirà con la visita dei siti archeologici e dei monumenti più importanti e significativi del territorio marsicano, come l’acropoli di Alba Fucens o la storica torre di Mazzarino.
Una visita nostalgica, per chi lo desiderasse, in ricordo della bellezza passata e con la speranza del futuro, anche nei luoghi del terremoto aquilano.
La giornata di domenica avrà un sapore più istituzionale e commemorativo. La corona tradizionale verrà trasportata dalla piazza del paese fino al Monumento dell’Alpino lungo un percorso imbandierato e “scortata” dalle autorità e dalla banda musicale. Qui, al cospetto delle autorità militari e civili seguirà, intorno alle ore 10.00, il saluto del primo cittadino, Pino Angelosante e l’offerta dei doni, simbolo di solidarietà e fratellanza tra le tre realtà. La cerimonia, particolarmente empatica ed emozionante, incarna l’affetto e la stima collettiva nei riguardi di questo corpo militare.
Nati ufficialmente a fine 800 e specializzati nei combattimenti in montagna, gli Alpini si sono strenuamente impegnati e contraddistinti nelle due guerre, nella gelida e tragica campagna di Russia fino ai giorni nostri, dove continuano a prodigarsi con silenzioso sacrificio, disinteressato altruismo e generosità. Dai conflitti internazionali in Africa, Russia, Kosovo alle calamità naturali di casa nostra. Basti pensare all’aiuto prestato nel disastro del Vajont, ai terremotati in Friuli, e più da vicino, a noi abruzzesi. Nessuno scorderà le 4000 penne nere e lo striscione lungo 99 metri in omaggio alle vittime del sisma aquilano!
La loro presenza, dunque, aiuta a ricordare e rimarcare il sentimento dell’amor di patria. La divisa, il cappello, i colori della bandiera italiana sempre in risalto sono, infatti, la personificazione della libertà, dello spirito di sacrificio e della solidarietà. Valori troppo spesso trascurati o banalizzati che, tuttavia, in una difficile contingenza storica come quella attuale, riacquistano vigore ed importanza, richiamando alla mente la grandezza del popolo italiano e la fierezza di essere italiani.
Italianità che prende corpo anche in piccole ma significative manifestazioni come questa: 2 giornate all’insegna dell’amicizia e della solidarietà che dimostrano come la nostra terra sia in grado di accogliere e salutare gli amici provenienti da ogni parte della penisola, in un clima di totale vicinanza e calore umano, in un abbraccio ideale, che solo le gloriose penne nere sono in grado di creare in ogni circostanza.