
L’Aquila, 30 mar 2012 – «Vedo una realtà diversa da quella che immaginavo, sembra che qui sia passata la guerra. E’ tutto fermo». L’attrice Eva Grimaldi, che nel pomeriggio ha visitato L’Aquila, descrive così il centro storico, che porta ancora tutti i tragici segni del terremoto del 2009.
Eva Grimaldi è stata invitata in città dai rappresentanti della Fondazione Giuliani. Ad accompagnarla nel drammatico viaggio nella zona rossa aquilana lo stesso Giampaolo Giuliani e altri due rappresentanti della Fondazione: Giuseppe Massimiani e Leonardo Nicolì che ha annunciato che l’attrice questa sera parteciperà ad una cena organizzata dai sostenitori della Fondazione.
«Qualche mese fa – racconta Eva Grimaldi – c’è stato un terremoto a Verona, mia madre molto anziana, si è spaventata e quindi io subito mi sono connessa ad internet e mi sono messa in contatto con Giampaolo Giuliani, che per me è il numero uno. I rappresentanti della Fondazione mi hanno subito risposto e mi hanno proposto di venire di persona a L’Aquila per vedere con i miei occhi quello che stava succedendo».
Mentre Eva Grimaldi visita il centro storico, sulla città incombe il silenzio, un silenzio rotto solo dal rumore dei macchinari e dal flebile suono di cartelloni e teli di plastica sferzati dal vento. Pochissime le voci e quasi nessuna ricorda l’accento aquilano. «E’ una città morta, una città degli spiriti – commenta Eva Grimaldi – è come una transazione aperta agli abissi, non c’è un finale, non c’è una chiusura, non c’è un riscontro economico». Secondo l’attrice per far rinascere la città «bisogna investire sulla cultura, sull’arte» e favorire il turismo. «L’Aquila – spiega – è stata sempre molto amata da tutti i turisti del mondo. Con queste macerie chi viene adesso? Solo persone a fare foto sulle macerie. Bisogna investire affinché ci sia un rientro economico».