L’Aquila: aiuti a pregiudicati, assenteismo, favoritismi. Chiesto processo per dipendenti Tribunale indagati

L’Aquila, 30 mar 2012 – E’ stato chiesto il processo dal pm Stefano Gallo, titolare dell’inchiesta avviata qualche mese fa a carico dei dipendenti del Tribunale di sorveglianza, Luigina Oddi di 39 anni di Avezzano e Augusto De Paulis di 59 anni dell’Aquila, e di Paolo Di Benedetto di 40 anni di Sulmona, impiegato del coordinamento interdistrettuale per i sistemi informativi automatizzati presso la corte d’Appello. Lo riferisce oggi "Il Messaggero", al centro dell’accusa il tentativo di aiutare una candidata a vincere l’esame di abilitazione professionale da avvocato, favoritismi nei riguardi di condannati e una serie di falsi per coprire le loro assenze dal lavoro.
Il pm ha chiesto il processo anche per Ferdinando e Roberto De Silva, di Avezzano, entrambi interessati alle decisioni del Tribunale del Riesame, Alessia Nusca di 31 anni, di Rocca di Mezzo, che avrebbe fruito delle dritte per superare l’esame di abilitazione professionale; infine Paola Oddi di 47 anni di Trasacco, avvocato, dipendente della Regione che avrebbe redatto il compito scritto da far pervenire all’aspirante avvocato. L’attività è portata avanti dai militari del Nucleo di polizia tributaria dell’Aquila (agli ordini del colonnello Giovanni Domenico Castrignanò). Nel capitolo assenteismo per falso e truffa sono indagati Luigina Oddi, Di Benedetto e De Paulis. Costoro sono accusati di avere falsamente attestato (tramite la violazione della rete informatica) gli orari di entrata e uscita dal luogo di lavoro: almeno una sessantina i casi contestati. Sul fronte dei presunti favoritismi ai detenuti l’accusa ruota essenzialmente su Luigina Oddi e sui suoi rapporti con persone condannate della Marsica, interessate a ottenere delle «corsie privilegiate» dal punto di vista dell’ottenimento di misure meno afflittive, applicate dal Tribunale di Sorveglianza. Almeno una trentina i casi in cui la Oddi avrebbe predisposto le richieste di autorizzazione, permessi, misure alternative, con tanto di firme apocrife scannerizzate, inviandosele personalmente via fax nel proprio ufficio e sottoponendole al magistrato di sorveglianza per le sue determinazioni, inducendolo in errore. Infine l’esame di avvocato. Indagati per tentato abuso d’ufficio le due Oddi e Di Benedetto. I tre, secondo l’accusa, non solo avrebbero provveduto a reperire le tracce d’esame, utilizzando i mezzi in loro possesso in ufficio, ma anche a dare delle dritte alla candidata per eludere i controlli nella scuola delle Fiamme gialle di Coppito, sede dell’esame. Gli indagati, assistiti dagli avvocati Antonio Valentini, Patrizio Pupatti e Paola Cococcia, hanno ora venti giorni di tempo per produrre memorie difensive, farsi ascoltare o chiedere al pm ulteriori indagini.