
Pescara, 31 mar 12 – La notizia della scomparsa di Francesco Mancini ha sconvolto la Pescara sportiva che in pochi mesi aveva imparato ad amare quel ragazzone loquace, e spalla fidata di Zdenek Zeman: proprio il tecnico boemo, alla notizia della morte di Mancini è scoppiato in lacrime, andando a salutare per l’ultima volta quel ragazzo che aveva avuto da giocatore e aveva voluto con sé come preparatore dei portieri.
La tragica notizia della morte del 44enne ex portiere di Bari e Foggia è piombata improvvisa nella sede della società, dove era in corso un consiglio di amministrazione. E’ stato il ds della società biancazzurra, in lacrime, a portare la notizia ai dirigenti e al presidente Daniele Sebastiani che ha ricordato, commosso il collaboratore della società. «Siamo sconvolti – ha detto -. Quando ho saputo la notizia, non volevo crederci. Pescara perde un ragazzo eccezionale e un professionista serio. Francesco era una persona dall’umanità incredibile. Aveva giocato ad alti livelli, ma fuori dal campo era una persona semplice ed umile. Un ragazzo da dieci e lode. Ci mancherà da matti».
Mancini era in casa da solo quando nel primo pomeriggio ha accusato un malore, probabilmente un infarto. A trovarlo riverso a terra è stata la moglie al rientro a casa da Foggia: le urla di disperazione della donna hanno richiamato l’attenzione di alcuni vicini che hanno lanciato l’allarme, ma quando i sanitari del 118 sono arrivati, l’ex portiere era già deceduto.