Mille giorni: in teatro i racconti dal disastro dell’Aquila

L’Aquila, 1 apr 2012 – Mille giorni sono quasi tre anni. In tre anni un bambino cresce facendo enormi progressi, in tre anni si può morire per i più vari motivi, specialmente se si è anziani, si cambia o si perde un lavoro, si cambia scuola, colore dei capelli e tutto quello che ci può venire in mente nella vita di una persona. In tre anni non si ricostruisce una città; questo lo sappiamo ormai avendo di fronte agli occhi l’esempio dell’Aquila. Però si può ricordare come era questa città e gettare una nuova luce sul futuro che si può immaginare, imparando, se vivessimo nel migliore dei mondi possibili, le cose da riconquistare e quelle da buttare. Mille giorni è anche uno spettacolo teatrale di Tiziana Irti e Antonio G. Tucci – prodotto da Arti e Spettacolo, L’Aquila e Teatro Del Krak, Ortona (Chieti) – basato sulla memoria di chi ha vissuto il terremoto dalla scossa fino a mille giorni dopo. «Noi pensiamo – dicono gli autori – che le macerie dell’Aquila siano una sconfitta per il nostro Paese, che siano anche le macerie della nostra cultura e della nostra coscienza civile. [Continua a leggere nella Terza Pagina].