
di Emanuela Medoro – Una frase di Oscar Wilde mi viene in mente passeggiando per le vie della città: “Tutti viviamo nelle fogne, ma alcuni guardano le stelle.” Beh, passeggiando per la città, l’idea di vivere nelle fogne non è l’immagine figurativa di una realtà osservata e pensata, è un fatto immediato, reale. La tragedia della città non giustifica più lo stato di degrado, chiamiamolo così, in cui versano strade, viali, luoghi d’incontro. Situazione che fa impressione specialmente quando mucchi di materiali abbandonati, bottiglie, rifiuti e cartacce ornano gli spazi aperti di luoghi aperti al pubblico, anche quelli più rappresentativi della città, e sono tanti. A ciò si accompagna una strage di verde, non so fino a che punto veramente giustificata. Camminando in certi luoghi, per evitare di sentire una fitta al cuore per quello che si vede, è bene fissare un punto in alto, lontano, le stelle.
Se vogliamo dimostrare e far credere di essere capaci di ricostruire la città, incominciamo a rimettere in ordine, in aquilano puro “dare una bella rezzelata“, ai posti dove viviamo tutti i giorni. Se ci si riuscisse, miracolosamente acquisteremmo un po’ di credibilità, e ne abbiamo bisogno.
Mettendo insieme le cose piccole, si fanno le grandi, dicevano i nostri vecchi. Sì siamo tanto contenti dell’auditorium di Renzo Piano, arricchirà la città di un fabbricato pregiato in un luogo storico. Ma ancora di più la città sarà arricchita da un po’ di cura per le cose piccole, quella che deve venire da tutti. Da insegnante a riposo vedo una cosa piccola che potrebbe essere utile: lezioni pratiche di Educazione Civica per i giovani. Ci deve essere qualcuno capace di organizzare gruppi di giovani che in pratica curino il verde, la pulizia ed il decoro di spazi aperti quali scuole, uffici e parchi. Non basta per questo il volontariato casuale, la cura deve essere una pratica costante nel corso dell’anno, da parte di tutti i cittadini. E questi vanno educati da giovani.
Quando vedremo gruppi di ragazzi curare gli spazi pubblici che sono sia l’esterno di casa nostra che l’immagine della città per i visitatori, solo allora anche guardando per terra, in basso, vedremo le stelle, perché saremo diventati un po’ più civili, un po’ più rispettosi della nostra città. Con i fatti anziché con raffiche di parole al vento.