6 aprile 2012: L’Aquila si prepara alla notte del ricordo. Barca alla fiaccolata

L’Aquila, 5 aprile 2012 – L’Aquila si prepara alla notte della memoria. Questa sera la città tornerà a riempirsi, per il terzo anno, di fiaccole e ricordi per celebrare l’anniversario del terremoto che il 6 aprile 2009 ha colpito la città, spazzando via 309 vite e distruggendo numerose abitazioni e altrettante anime.
La fiaccolata partirà mezz’ora dopo la mezzanotte dalla Fontana Luminosa e raggiungerà piazza Duomo dove alle 3.32 – l’ora della scossa fatale – saranno suonati 309 rintocchi di campana e letti i nomi delle vittime. Parteciperà anche il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca. Lo si è appreso da fonti del ministero. Non si esclude che il ministro partecipi ad alcune iniziative previste per domani, giornata di lutto cittadino. La sua presenza è legata a impegni di governo.
Il 6 aprile, che quest’anno coincide con il venerdì santo, sarà una giornata di lutto cittadino. A stabilirlo un’ordinanza del sindaco che prevede anche l’esposizione delle bandiere negli edifici pubblici listate a lutto, «per non dimenticare e per contrassegnare quanto è ancora vivo e presente in ciascuno il dolore per le tante vite cadute sotto le macerie del sisma; il divieto, nelle vie e nelle piazze del luogo di svolgimento delle iniziative programmate dall’Amministrazione comunale, di tutte le attivita’ lavorative dei cantieri edili, delle attività rumorose e che possono intralciare l’afflusso delle persone». L’ordinanza prevede anche «la chiusura, in segno di lutto e in ricordo delle vittime del sisma, degli uffici comunali, con esclusione dell’Ufficio dello Stato Civile, l’Ufficio elettorale, l’Ufficio di Assistenza alla Popolazione e ai Servizi Sociali e la Polizia Municipale, dalle ore 9.30 alle ore 11.30» e «la chiusura degli esercizi commerciali e i locali pubblici dell’intero territorio comunale dalle ore 9.30 alle ore 11.30».
Nel corso della giornata si terranno numerose attività. Tra queste l’iniziativa "Mettiamoci una pezza!" organizzata dall’associazione Animammersa, un’azione di urban knitting volta a riempire «la città di “pezze colorate”». «Abbiamo chiesto a tanti Paesi di tutto il mondo di mandarci pezzi di stoffa colorati – fa sapere la l’associazione – ce ne sono arrivati 4mila dall’Italia e Paesi come Iran, Belgio, Danimarca e altri ancora». Di questi pezzi di stoffa, 55 saranno posizionati sulle transenne della Casa dello studente: ognuno dei familiari cucirà dei fiori sulle pezze. Il 6 aprile, si terrà poi un convegno sulla prevenzione e la sicurezza in Italia, organizzato dalla Fondazione 6 aprile per la vita che vedrà la partecipazione dell’ex prefetto e attuale capo della Protezione civile Franco Gabrielli. All’ora di pranzo arriverà invece una staffetta a piazza Duomo, 35 chilometri di percorso da Castelnuovo.
Sul fronte delle manifestazioni religiose l’arcivescovo Giuseppe Molinari celebrerà alle ore 15 “In passione domini”, nella Basilica di Collemaggio, con una preghiera per tutte le vittime del terremoto. In serata si terrà la solenne processione del Cristo Morto. «La circostanza per la quale, in questo anno 2012, i giorni tristi del terzo anniversario del nostro tragico terremoto sono concomitanti con i giorni del Triduo Santo – ha spiegato l’arcidiocesi in una nota – ha indotto l’Ufficio Liturgico della Diocesi a programmare, in particolare la celebrazione della sera del Giovedì Santo 5 aprile, in luogo ed orario di maggiore amalgama e vicinanza con la città e le iniziative civili per la commemorazione. Perciò la celebrazione diocesana della Messa in Coena Domini, con il Rito della Lavanda dei Piedi a 12 familiari delle vittime, anziché nella Basilica di Collemaggio, avrà luogo, con inizio alle ore 21,30, nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio in Piazza Duomo. Alla celebrazione seguirà la Veglia all’Altare della Reposizione, inizialmente in forma silenziosa, e a partire dalle ore 24, fino ad arrivare alle 3,32, con l’animazione di gruppi e comunità ecclesiali, e presieduta dal Vescovo Ausiliare Giovanni D’Ercole».
SERVIZIO BUS NAVETTA – In occasione dei due giorni dedicati alla memoria delle vittime del sisma è stato istituito un comitato di sicurezza e un servizio di bus navetta, che l’amministrazione comunale metterà a disposizione in alcuni punti nevralgici della periferia per raggiungere la Fontana luminosa. L’Ama spa rende noto che dalle ore 22 di questa sera effettuerà un servizio di navetta fino alle ore 5 di domani con partenza dai parcheggi del centro commerciale l’Aquilone e del centro commerciale Acquasanta (fronte cimitero) ed arrivo nei pressi del palazzo della questura. Il servizio avrà una frequenza di 20 minuti circa. Il percorso di andata parcheggi-questura verrà effettuato dalle 22 alle 24. Il percorso di ritorno avverrà dal terminalbus di Collemaggio ai parcheggi dalle 2 alle 5. Saranno disponibili biglietti Ama spa al capolinea l’Aquilone.
SKY: PROGRAMMI SPECIALI PER TERZO ANNIVERSARIO TERREMOTO – In occasione del terzo anniversario del terremoto dell’Aquila, Sky TG24 apre domani ampie finestre in tutte le edizioni del telegiornale per ricordare il tragico sisma e documentare a che punto e’ la ricostruzione del capoluogo abruzzese. Inoltre, alle 14.35, Sky TG24 Pomeriggio ospita sul tema il ministro per la Coesione territoriale, Paolo Barca, e il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Invece Gambero Rosso Channel HD (Sky canale 411), trasmette un reportage in due parti, "L’Aquila vive", il 7 e l’8 aprile alle 14.00 e alle 21.00. "L’Aquila Vive" e’ un viaggio nel cuore della citta’ abruzzese con le testimonianze di chi ha reagito al dramma tentando di rilanciare la normalita’ e credendo in una rinascita che proprio dall’enogastronomia ha mosso i primi coraggiosi passi. Monica Brenna, protagonista del programma "Semplicemente Monnyb", tolte le vesti della padrona di casa che insegna a cucinare senza stress, e’ andata di persona tra le strade della citta’ intervistando questi "pionieri" della ricostruzione. Ristoranti, caseifici, salumerie, fino ad arrivare ai produttori di zafferano, tutti i protagonisti presentano i loro progetti di rinnovamento per stimolare i clienti a tornare ad assaggiare i prodotti di un territorio che non si e’ mai arreso. Un reportage che vuole rilanciare l’eccellenza dei prodotti abruzzesi e dare voce agli artefici della resurrezione enogastronomica dell’Aquila.
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Ore 11: Progetto "In Albis" di Vittoria Biasi (L’Aquila, Scalinata di San Bernardino)
Ore 18 e ore 21: Migrazioni non visibili", concerto spettacolo dei Solisti Aquilani – Società Aquilana dei Concerti "B.Barattelli" (Onna, Casa Onna)
Ore 00.30: Fiaccolata della memoria con partenza alle ore 00.30 dalla Fontana Luminosa e arrivo in Piazza Duomo, dove alle 3:32 saranno suonati 309 rintocchi e letti i nomi delle vittime del sisma.
Notte tra il 5 e 6 aprile: Una pezza composta da 55 quadrati provenienti da tutta Italia verrà posizionata sulle transenne della Casa dello studente (L’Aquila)
Ore 10.30: Incontro con i Comitati di Familiari di Vittime di illegalità, provenienti da tutta Italia, per la definizione dello Statuto della Associazione Nazionale "Noi non dimentichiamo" (L’Aquila, Tendone di Piazza Duomo)
Ore 10.30: Consiglio straordinario degli ingegneri, "Noi siamo qui. Per una R-evolution" (L’Aquila, Auditorium E.Sericchi)
Ore 12: Concerto dell’Associazione Musicale Corale Novantanove (L’Aquila, Auditorium ex Reiss Romoli)
Arrivo ore 13.10: Staffetta commemorativa con partenza da Castelnuovo e arrivo dav
anti alla Casa dello studente
Primo torneo di calcio "I love AQ" tra rappresentative polizia municipale di Roma e dell’Aquila (L’Aquila, stadio "Fattori",)
Ore 16.30: Convegno "La preoccupazione della prevenzione – la Protezione Civile e la cultura della sicurezza in Italia" (ridotto del Teatro Comunale)
Ore 17: Lettura magistrale "La preoccupazione della prevenzione", Franco Gabrielli capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile (ridotto del Teatro Comunale)
Ore 18: Concerto del Conservatorio dell’Aquila (ridotto del Teatro Comunale)
Ore 18.45: Orchestra Sinfonica Abruzzese, "Messa per soli" di Mozart (L’Aquila, Basilica di Collemaggio)
Tutta la giornata: Azione di ‘urban knitting’ nel centro storico, "Mettiamoci una pezza: una città ai ferri corti" (L’Aquila);
Ore 20: Processione del Venerdì Santo, tra ai quadri, anche uno che ricorda le vittime. Partenza dalla Basilica di S.Bernardino e rientro dopo aver percorso le strade agibili del centro storico. Parteciperà il ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca.
[Foto: Fiaccolata 2011]
LELIO DE SANTIS – «A tre anni dal sisma gli Aquilani si raccolgono in silenzio per non dimenticare e con la speranza di non essere dimenticati dalle Istituzioni e dal Governo nazionale. Sono stati tre anni di sofferenza e di incertezza su tutto, con una gestione della ricostruzione che ha fatto acqua e che ha ritardato nei fatti la rinascita della città. La stessa ultima Ordinaza n° 4013 del 23 marzo non ha chiarito né velocizzato l’iter di approvazione dei progetti delle case E ed, al contempo, ha rafforzato la gestione commissariale, invece di eliminarla come promesso». E’ il commento di Lelio De Santis, segretario cittadino Idv.
«In questo senso, sono condivisibili più le parole di denuncia dell’arcivescovo, Molinari, che le promesse tutte da verificare del Ministro, Barca che, comunque, con la sua presenza al corteo dimostra la sua vicinanza alla città. Certamente, la presenza del Premier Monti avrebbe avuto un significato diverso ed avrebbe ribadito la centralità della Questione L’Aquila nell’agenda di Governo, senza la quale sarà difficile per qualunque Sindaco ridare un futuro dignitoso alla città.
Il rischio reale è che dopo le celebrazioni della ricorrenza, senza un impegno forte del Premier e senza una Legge specifica per la ricostruzione, tutto continuerà come prima: Monti replicherà le gesta di Berlusconi, sprecando ancora 1,3 milioni al mese per la Filiera dei tecnici e lasciando che la confusione burocratica rallenti la ricostruzione e favorisca solo chi pensa di fare gli affari con il terremoto».
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE NAZARIO PAGANO – «Con un simbolico abbraccio, uniamoci per ricordare la memoria delle 309 vittime del sima che, sono sicuro, vogliono tanto quanto noi la rinascita di uno dei territori più antichi del nostro Abruzzo». Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale, nel suo intervento, stamane, in occasione della messa celebrata nella sala consiliare “Sandro Spagnoli” di Palazzo dell’Emiciclo per ricordare le vittime del sisma di tre anni fa.
«La ricorrenza del 6 aprile deve coinvolgere le sensibilità di tutti gli abruzzesi, nel ricordo di una tragedia inenarrabile, che ha colpito e sconvolto la comunità aquilana e gli altri centri della nostra regione.Abbiamo voluto celebrare la funzione religiosa in un luogo simbolo della nostra istituzione: la sala consiliare, intitolata a un dipendente del Consiglio regionale, morto a causa del terremoto; essa è il luogo istituzionale dove vengono assunte le decisioni più importanti per la vita della nostra regione».
Il Presidente del Consiglio regionale ha ringraziato gli aquilani: «Abbiamo ancora negli occhi il comportamento dignitoso e la maturità con cui gli aquilani hanno sopportato e combattuto con forza le conseguenze del terremoto che ha cambiato per sempre la storia dell’Aquila e della nostra regione.Credo che oggi sia giusto e importante unirci nel ricordo della tragedia e nell’auspicio che l’opera di ricostruzione sia intensificata, per restituire all’Aquila e a tutti gli altri centri colpiti dal sisma, la propria identità sociale e urbanistica, costruita con sacrificio e sentimento nel corso di tanti secoli. Non dobbiamo lasciarcisopraffare dalla rassegnazione – conclude il Presidente – L’Aquila tornerà più bella di prima».
TESTA E LATTANZIO RICORDANO LE VITTIME – «A tre anni dal terribile terremoto che ha piegato l’Abruzzo, spezzato la vita di 309 persone, costretto migliaia di sfollati ad abbandonare le proprie abitazioni, distrutto un patrimonio artistico e architettonico ingente, per non dimenticare quanto e’ avvenuto nella notte del 6 aprile 2009 e che è ancora forte e vivo nel cuore di ogni abruzzese, vogliamo esprimere la nostra vicinanza ai familiari delle vittime che hanno perso la vita sotto le macerie causate dal sisma». E’ quanto scrivono in una nota congiunta il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, e l’assessore alla Protezione Civile Mario Lattanzio. «Tra queste – ricordano – c’erano anche sei ragazzi del pescarese, giovani vite brutalmente interrotte dal terremoto e che hanno lasciato un vuoto impossibile da colmare nei cuori di ognuno di noi. Siamo vicini alle famiglie di Alessio Di Simone di Penne, Giuseppe Chiavaroli di Loreto Aprutino, Enza Terzini di Tocco da Casauria, Daniela Bortoletti, Martina Di Battista e Tonino Colonna di Torre de’ Passeri. A loro va il nostro ricordo più affettuoso e, con loro, alle troppe vittime di quella immane tragedia che fu il terremoto del 2009. Tre anni fa, per mantenere simbolicamente viva la memoria di questi giovani, piantammo un cedro nel parco Michetti – di proprietà della Provincia di Pescara – con una targa a loro dedicata e con un messaggio di speranza. Oggi, purtroppo – osservano Testa e Lattanzio – non si è ancora tornati alla normalità. I ritardi della burocrazia, il coraggio di ricominciare, la sete di giustizia dei familiari delle vittime hanno caratterizzato questi tre anni difficili che ha attraversato l’Abruzzo e con esso le sue persone. E’ da qui che deve ripartire tutto, che si deve rimettere in moto la macchina della speranza e della determinazione e avviare una stagione di rinascita. Lo dobbiamo a coloro che non ci sono più e alla nostra regione che ha bisogno di chiudere una pagina tristissima della sua storia».
IL CORDOGLIO DI GIANNI CHIODI – «A tre anni dalla tragedia che ha sconvolto per sempre la vita degli aquilani, dobbiamo essere uniti nel ricordo, nel dolore, ma anche nella speranza».
Lo ha detto il Commissario per la ricostruzione e governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel terzo anniversario del sisma. «Intorno alla comunita’ aquilana – ha aggiunto – si stringe l’intero Abruzzo, come atto ulteriore di solidarieta’ per una vicenda destinate a pesare sulla vita di tutti noi. In questi tre anni ho capito che nessuna parola, per quanto sincera e sentita, potra’ lenire le ferite di chi quel drammatico evento di chi tre anni fa lo ha vissuto direttamente e se lo sente ancora addosso come una seconda pelle. Sono convinto che lo spirito che deve contraddistinguere questo terzo anniversario sia quello dell’unita’, figlia di quell’impegno comune e di effettiva volonta’ ad uscire da una situazione che non deve trasformarsi in quotidianita’.
Il mio pensiero – ha detto sempre Gianni Chiodi – a tre anni dal sisma e’ un pensiero che va all’Aquila e agli aquilani, a cui si aggiunge l’impegno di ricostruire una Citta’ piu’ sicura e protettiva per noi e i nostri figli. Ci vorra’ tempo, tutti ne siamo consapevoli, ma dobbiamo an
che sapere che solo uniti si riesce a raggiungere l’obiettivo. In questo particolare momento di commemorazione mi sento vicino a tutte quelle persone che quella notte di tre anni fa hanno perso famigliari, amici e conoscenti. Il ricordo e la memoria di quelle 309 vittime devono essere il punto di riferimento di questa triste ricorrenza. Ed e’ sul ricordo e sulla memoria di quelle vittime che si rafforza il nostro impegno futuro per una concreta opera di ricostruzione».
PEZZOPANE, IL 6 APRILE NON E’ UN GIORNO COME ALTRI – «Il 6 aprile 2012 non e’ un giorno come gli altri. Non lo e’ per noi aquilani, che non riusciamo, dopo tre anni, a vivere questa ricorrenza come un giorno qualunque. Non puo’ esserlo perche’ il dolore e il ricordo di quella tragica notte sono ancora vivi e brucianti e, man mano che passa il tempo, ci accorgiamo che il 6 aprile continuera’ ad essere sempre di piu’, per noi, un giorno diverso. Uno spartiacque tra un prima e un dopo». Lo ha detto in una nota, l’assessore comunale Stefania Pezzopane. «Una data – ha aggiunto – che ha determinato una cesura insanabile nelle nostre vite, unendo l’esperienza individuale di un dolore incancellabile alla consapevolezza collettiva di un dramma di cui non riusciamo ancora, a distanza, di tempo, a tracciare i contorni. Una sorta di infinito, e di indefinito, che alberga nell’anima di ciascuno di noi e intorno al quale vive il senso piu’ vero e piu’ profondo del riconoscerci come singoli e come comunita’. Non e’ un giorno come gli altri perche’ trecentonove persone non ci sono piu’. Trecentonove figli di questa citta’, persone care che non rivedremo. Trecentonove ferite nel cuore dei loro parenti. Oggi non e’ un giorno normale perche’ sappiamo che non lo e’ per tutti loro. Non c’e’, infatti, solo il dolore per chi abbiamo perso, ma anche la preoccupazione per chi resta e a cui dobbiamo stare vicino. Un compito – ha detto sempre la Pezzopane – direi un dovere, che riguarda soprattutto le istituzioni, locali e nazionali. Questo lutto, questo dolore, sono infatti, e devono essere, il lutto e il dolore dell’intero Paese, che non puo’ restare a guardare. Parlo degli orfani, per esempio. Bambini e ragazzi rimasti senza una guida, senza un sostegno, senza un riferimento. Per loro, fino a questo momento, ci sono stati solo la vicinanza e l’appoggio dei parenti piu’ prossimi. Nient’altro. Deve essere dunque un nostro preciso dovere pensare anche a chi resta».
LETTERA DI CIALENTE AGLI AQUILANI – «Care Aquilane e cari Aquilani, il 6 Aprile 2012 segna il terzo anniversario della tragedia che ci ha colpiti, travolgendo per sempre le nostre vite. Un giorno in cui onorare il lutto per le 309 vittime, il cui ricordo da tre anni dilania la nostra quotidianita’. Un dolore che le nostre generazioni non riusciranno mai a rimuovere». E’ quanto afferma il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, nella lettera inviata agli aquilani. «Ma il 6 Aprile – prosegue – e’ anche il momento in cui e’ doveroso un bilancio di quanto siamo riusciti a fare per ricostruire la nostra Comunita’ e le nostre case. Gli oggettivi ritardi non hanno diminuito la determinazione di portare a termine il nostro lavoro. Oggi possiamo e dobbiamo cominciare a guardare con fiducia al futuro. E’ per questo che in questi giorni di dolore vi invito a trovare l’ energia per accelerare al massimo la ricostruzione della nostra Citta’. Lo dobbiamo ai nostri figli, a noi stessi, alla memoria di chi ci e’ stato strappato quella notte».
SOLIDARIETA’ PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE MARCHE – «Le Marche e le sue istituzioni sono sempre vicine alla città de L’Aquila. E lo resteranno. Non possiamo dimenticare quanto avvenuto tre anni fa, né il dolore che ha coinvolto una intera comunità». Il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi nel giorno del terzo anniversario del sisma (che cade domani) ha espresso così la vicinanza della regione e delle istituzioni marchigiane in una lettera aperta al presidente del consiglio regionale dell’Abruzzo Nazario Pagano. «Siamo a testimoniare la partecipazione di una regione che ha sempre dimostrato, come anche in quell’aprile del 2009 mettendosi a disposizione di una terra distrutta, di possedere un’anima solidale concreta e profonda. Una regione che conosce bene il valore della solidarietà proprio per averne ricevuta molta quando ne ha avuto bisogno, colpita anch’essa in modo devastante dagli effetti di diverse calamità, come quella, ultima, del terremoto verificatosi nel 1997. E’ in queste occasioni che riaffiora deciso il senso di civiltà di un Paese, di un territorio, è nell’emergenza che emergono i tratti migliori di comunità realmente solidali». Una testimonianza che assume un valore ancora maggiore in tempi di difficoltà contingenti «sappiamo bene che reagire ad un evento drammatico è assai complesso ma diventa ancora più duro quando ci si trova ad affrontare situazione di crisi economica, scoppiata definitivamente proprio in quell’anno tormentato. Ora – conclude Solazzi – è importante continuare a guardare al futuro, a definire le vie migliori per proseguire la ricostruzione, fisica, psicologica e culturale, della città e di chi vi abita, consapevoli delle difficoltà esistenti ma anche capaci di non abbandonare definitivamente la speranza».
SCHIFANI, RICOSTRUZIONE PROSEGUA CON RINNOVATO SLANCIO – «A tre anni dal terribile terremoto che devasto’ l’Abruzzo, nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009, desidero rinnovare la mia vicinanza a tutti gli abruzzesi, insieme al profondo cordoglio per quanti persero la vita nel sisma». E’ quanto si legge nel messaggio che il presidente del Senato, Renato Schifani, ha inviato al Prefetto dell’Aquila, Giovanna Maria Iurato, nella ricorrenza del sisma del 2009. «Non potremo mai dimenticare – aggiunge il presidente Schifani – lo sgomento e il dramma di quei giorni, come pure non possiamo tacere il travagliato e lungo percorso della ricostruzione, che deve proseguire con rinnovato slancio e determinazione: per restituire in tempi brevi agli abruzzesi quella normalita’ che consentira’ il pieno recupero di una terra ricca di storia e di tradizioni». «Desidero esprimere – si legge ancora nel messaggio del presidente del Senato – la nostra riconoscenza nei confronti di quanti hanno profuso il proprio impegno con generosita’ e sacrificio per la gestione dell’emergenza e di coloro che quotidianamente si prodigano a favore della vostra regione. L’impegno e l’abnegazione fin qui dimostrati – conclude il presidente Schifani – sono il segno tangibile di una unita’ e una solidarieta’ concreta non solo delle Istituzioni ma dell’intero Paese».
PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE MOLISE: SOLIDARIETA’ FRATERNA – «In occasione della triste ricorrenza del terremoto dell’Aquila è ancora vivo il ricordo del nostro incontro nel piazzale antistante la sede del Consiglio Regionale dell’Abruzzo e l’immagine di una città ferita a morte e sgomenta che però già da subito manifestava la volontà di tornare a vivere pur avendo ancora tante vittime sepolte tra le macerie». Così il presidente del consiglio regionale del Molise, Mario Pietracupa, scrive al suo collega abruzzese, Nazario Pagano, a tre anni dal terremoto del 6 aprile 2009 in cui persero 309 persone tra cui sei molisani. «Il sentimento di fraterna e sincera solidarietà acuito dall’aver vissuto nella propria terra simili sciagure e condiviso dall’aver pianto anche vite molisane non è cambiato e non cambierà nel tempo. Spero possa esserti di conforto sentire al tuo fianco, e dell’intero popolo abruzzese, non solo le Istituzioni della Regione che rappresento ma, ti assicuro, di tutti i cittadini molisani. Continuiamo a lavorare insieme nel rispetto delle vittime innocenti per evitare che simili disgrazie possano ancora verificarsi. E’ il miglior modo, credo, per non vanificare quanto tristemente ci ha accomunato».
FINI, RIGORE E TRASPARENZA PER RINASCITA AQUILA – «Nel terzo anniversario del drammatico terremoto che il 6 aprile 2009 colpì l’Abruzzo, desi
dero esprimere a Lei, gentile Prefetto, e ai cittadini la mia più intensa solidarietà e vicinanza.A tre anni di distanza dal sisma, i cittadini abruzzesi, il cui coraggio e stoicismo nell’affrontare la devastazione e le profonde sofferenze causate dal terremoto abbiamo tutti conosciuto, chiedono di sostenere con sempre maggiore incisività l’opera di ricostruzione e di rilancio culturale, economico e sociale della terra d’Abruzzo». E’ quanto scrive in un messaggio al prefetto dell’Aquila, Giovanna Maria Iurato, il Presidente della Camera Gianfranco Fini. «Questo appello, dignitoso e fiero – aggiunge – deve rappresentare una forza propulsiva per le Istituzioni e la società civile affinché proseguano, con un rinnovato spirito di leale collaborazione e di coesione, a lavorare insieme per la concretizzazione di un progetto di rinascita delle aree colpite dal sisma. Il mio auspicio – prosegue Fini – è che tale progetto, fondato su criteri di rigore, di trasparenza e di innovazione, possa finalmente riportare alla normalità L’Aquila e le altre aree colpite dal terremoto, valorizzando il pregevole patrimonio storico del territorio abruzzese. Mi unisco idealmente alle famiglie delle persone che persero la vita durante il sisma e a tutti coloro cui furono strappate, in quel tragico evento, certezze, speranze e fiducia nel futuro. Il mio pensiero – conclude – va altresì a tutti i volontari che, giunti da ogni parte d’Italia, diedero testimonianza, anche in quell’occasione, di altruismo e di spirito di unione nazionale nel soccorrere ed assistere la popolazione così aspramente ferita».
TOTO: IMPEGNO DELLA POLITICA PER UNA REALE SVOLTA NELLA RICOSTRUZIONE – «Il tramonto della giornata odierna introduce alla notte della memoria del tragico evento del sisma che devastò il 6 aprile 2009 l’Abruzzo e in particolare il suo capoluogo, L’Aquila». Lo dichiara Daniele Toto, vice coordinatore nazionale di Futuro e Libertà in occasione della ricorrenza del 4° anniversario del terremoto che il 6 aprile 2009 colpì l’Abruzzo e, in particolare, la città dell’Aquila. «All’angoscia del pensiero per le vittime, a cui rendiamo un omaggio commosso, e dei giganteschi problemi causati dal terribile evento si aggiunge la consapevolezza che la classe politica, specialmente quella deputata a governare le complesse questioni del post-terremoto, si è mostrata inadeguata rispetto ai propri compiti», aggiunge l’esponente di Fli. «Siamo convinti che grazie all’impulso concreto e competente del governo nazionale e, in particolare, del Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca, si vada incontro ad una svolta decisiva per la prospettiva della ricostruzione della città. Il tema della rinascita dalle macerie del terremoto è fondamentale e prioritario per le popolazioni interessate e per l’economia dell’intero Abruzzo. Per questo l’auspicio è che la politica se ne faccia carico fino in fondo assumendolo come impegno solenne», conclude Toto.
MASCITELLI: ONORIAMO LE VITTIME DEL TERREMOTO CON UNGESTO CONCRETO – «C’è un intero paese che si è unito al dolore deifamiliari delle vittime della tragedia del terremoto, a tre anni di distanza, elo ha fatto in maniera sincera e autorevole attraverso le più alte cariche dello Stato. Questa, però, può essere un’occasione non solo diriflessione ma di una iniziativa concreta, sentita e condivisa da tutti perrafforzare la vicinanza solidale dello Stato nei confronti dei familiari dellevittime. Nella tredicesima Commissione del Senato, Commissione Ambiente e Territorio, è stato assegnato da tempo e si è purtroppo arenato, perle note vicende nazionali, l’esame del Disegno di Legge n. 2526, recante “Normei n materia di benefici in favore dei superstiti e dei familiari delle vittime del terremoto dell’Aquila". La proposta di legge ha l’obiettivo di indicare misuredi sostegno e di aiuti economici che possono alleviare i gravi disagi in cuihanno vissuto in questi anni i familiari delle vittime. Non vi è nulla didemagogico perché gli stessi interventi sono già stati adottati in favore deisuperstiti e dei familiari delle vittime in occasione di altre tragedienazionali come il disastro ferroviario di Viareggio. La proposta di legge può essere semplicemente una basedi partenza, migliorata e arricchita con altre proposte e sottoscritta da tuttii Gruppi parlamentari, in modo da eliminare qualsiasi primogenitura, che potrebbeapparire strumentale. Non c’è alcun dubbio che il terremoto del 6 aprile haavuto caratteristiche uniche rispetto a tutti gli altri eventi sismici chehanno colpito il nostro Paese negli ultimi decenni e, indipendentemente dallerisultanze processuali in corso, l’approvazionedel disegno di legge sarebbe un primo piccolo segnale di uno Stato che saessere presente».
ARCIVESCOVO L’AQUILA, POLITICA NON ALL’ALTEZZA – A tre anni dal sisma, «basta fare una visita nel centro storico, e ci si rende conto che e’ cambiato poco». Per questo si puo’ affermare che «la politica non e’ stata all’altezza della situazione, non ha espresso tutto quello che di positivo avrebbe potuto esprimere». E’ il duro giudizio dell’arcivescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, intervistato dalla Radio Vaticana all’indomani della fiaccolata con la quale 10 mila aquilani hanno voluto ricordare i 309 morti causati dal terremoto che il 6 aprile di tre anni fa devasto’ la citta’ e altri 50 comuni abruzzesi. «Forse – aggiunge – e’ mancata soprattutto, a noi aquilani, l’unita’: l’unita’ nel popolo. Tra le istituzioni, tra la politica, tra le varie amministrazioni e’ mancata questa unita’ di tutti per raggiungere l’unico obiettivo: la ricostruzione. Penso – confida a questo punto il presule – che l’unica speranza sia quella che vive ancora nel cuore dei cristiani, perche’ esternamente e’ cambiato poco, purtroppo: le nostre chiese del centro sono ancora devastate, anche i palazzi antichi, i monumenti antichi».
Monsignor Molinari invita tuttavia a guardare al futuro «senza sfiducia, senza scoraggiamento. Io – continua l’arcivescovo – spero sempre che, superando le lentezze della burocrazia, superando le divisioni politiche, si possa veramente arrivare a vedere una ricostruzione che incomincia, una citta’ che rinasce. L’anniversario del sisma, sottolinea infine Molinari, coincide proprio con il Venerdi’ Santo e all’Aquila c’e’ la tradizione di una bellissima processione del Cristo morto: "Gesu’ – conclude – e’ morto per tutti: e’ morto duemila anni fa, continua a morire ogni volta che gli uomini non lo accolgono, ogni volta che i cristiani tradiscono il suo messaggio. Pero’, Cristo e’ risorto e vivo e mi auguro che risorga anche per noi aquilani, concretamente, aiutandoci a ricostruire la nostra citta’, il nostro territorio, il nostro futuro».