L’Aquila, Barca incontra sindaci del cratere: «La rinascita passa per l’alleanza»

L’Aquila, 6 apr 2012 – Alleanza e progetti per lo sviluppo socio-economico: è questa la terapia che il ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, ha indicato ai 57 sindaci dei Comuni terremotati per fare in modo che dopo la fase della ricostruzione se ne avvii un’altra che eviti lo spopolamento e che attragga nuovi residenti.
La terapia è stata indicata in un incontro tenuto presso il Comune di Rocca di Mezzo, in occasione del terzo anniversario del sisma, nel corso del quale i sindaci hanno invocato l’approvazione dei piani di ricostruzione e lo sblocco dei fondi (12 milioni) del cosiddetto "piano Giovanardi", destinati ai progetti per il sociale, in un momento nel quale lo spopolamento sta accelerando la sua evoluzione.
«L’alleanza – ha detto il ministro – è fondamentale; occorre fare fronte comune per poter elaborare progetti organici, evitando frazionamenti e cadute nel vuoto di voci isolate». Secondo Barca per un efficace sviluppo socio-economico occorre anche la capacità di sapersi confrontare con l’esterno, pure con esperienze straniere, per poter elaborare progetti efficaci.
«Il sociale – ha detto – significa anche attrarre una popolazione diversa, spesso formata da stranieri che vengono qui per lavorare nei cantieri della ricostruzione e che possono rimanervi per sempre. Gente – ha sostenuto – che può avere una marcia in più perché i nostri figli sono un po’ più seduti dei loro». Si tratta di una sfida ardua tenuto conto che l’economia locale è ormai allo stremo e fa capolino la povertà: «un cittadino – ha detto il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente – oggi mi ha telefonato per chiedermi 50 euro per poter fare la Pasqua». Ma il ministro ha rassicurato che vi sono ancora 5,7 miliardi di euro di fondi per il prossimo triennio e alcuni piani di sviluppo, però – ha detto – «se e quando occorreranno altri fondi saranno assegnati, come è stato fatto per tutti gli altri terremoti».
«Entro la fine dell’estate inizierà la ricostruzione delle periferie e sempre entro l’estate dovranno essere presentati i piani per la ricostruzione del centro storico, che richiederà almeno 10 anni – ha detto Barca – il governo Berlusconi aveva stanziato 10 miliardi: 2,8 sono stati spesi per l’emergenza, ne restano 7,9, che basteranno per il primo triennio", spiega Barca, secondo cui va "spazzata via la favola secondo cui i soldi non bastano».
"LA FILIERA E’ MIGLIORABILE, MOLTI RITARDI DOVUTI PERO’ A TECNICI INGORDI CHE FANNO TROPPO" – La filiera per la ricostruzione composta da Fintecna, ReLUIS e Cineas è migliorabile, però molti ritardi sono dovuti a tecnici che hanno fatto incetta di progetti e non arrivano a consegnarli: così il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, ha risposto ad una domanda dei giornalisti riguardo alle polemiche suscitate da una sua dichiarazione di alcuni giorni fa nella quale sosteneva che i ritardi nel rilascio dei permessi per la ricostruzione non erano dovuti alla filiera il cui lavoro era stato impeccabile, ma ai professionisti che avevano fatto incetta di progetti. «Le critiche sono sempre positive – ha detto il ministro – e a volte servono per stanare qualcuno e generare una discussione proficua. La filiera è certamente migliorabile ma non era incapace come sosteneva qualcuno. Riguardo ai tecnici, chi ha preso troppi progetti e non riesce a presentarli in tempo, sarà sanzionato».