Orso bruno marsicano: Associazioni incontrano Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo

L’Aquila, 6 apr 2012 – Altura, Gnr, Lipu e Pro Natura hanno incontrato nei giorni scorsi Dario Febbo perdiscutere di alcune tematiche inerenti la grave situazione in cui versa l’orso bruno marsicano ed inparticolare dell’alta mortalità delle femmine per la maggior parte dovuta a cause legate allapresenza dell’uomo.
L’ultima stima della popolazione è di 40 individui: la specie è sull’orlo dell’estinzione equesti dati rendono ancora più evidente la drammaticità della situazione. Lo scorso anno sono natisolo tre cuccioli di orso marsicano. Il dato è il più basso dal 2006. Le associazioni chiedono che il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Ministerodell’Ambiente e della Salute, Corpo Forestale dello Stato e Regioni si adoperino per eliminaredefinitivamente le cause della mortalità.Le Associazioni ALTURA, GNR, LIPU e Pro Natura hanno incontrato nei giorni scorsi aPescasseroli il Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per discutere di alcunetematiche inerenti la grave situazione in cui versa l’orso bruno marsicano ed in particolare dell’altamortalità delle femmine per la maggior parte dovuta a cause all’uomo.
Durante la conta delle femmine coi cuccioli effettuata lo scorso anno si è avuto il risultatopiù basso finora registrato dal 2006 che consiste di solo 3 piccoli del 2011 e 4 piccoli dell’annoprecedente. La causa di tale scarsa natalità è dovuta secondo il dottor Paolo Ciucci dell’Università”La Sapienza” di Roma all’alta mortalità di femmine in età riproduttiva avvenuta a partire dal 2007in gran parte legata all’attività umana.
L’incontro con il Direttore del PNALM ha visto trattare alcuni temi fondamentali per il futuro dell’orso bruno marsicano.Per le Associazioni appare urgente chiarire la situazione del plantigrado dal punto di vistasanitario, vista la concreta possibilità di una diminuita efficacia delle difese immunitarie a causadella ridotta variabilità genetica e visto che già due individui sono morti negli ultimi anni a causa diagenti patogeni forse riconducibili a interazioni con il bestiame domestico. Altro tema trattato è stato quello dei veleni. Fondamentale è che si analizzino e rimuovanole cause sociali dell’utilizzo del veleno, come nel caso dei bocconi avvelenati, ad opera dibracconieri e nelle aree di raccolta dei tartufi in aree marginali del PNALM quali il Frusinate e laVal Roveto, regolarmente frequentate dagli orsi. Per quanto riguarda la morte di orsi direttamente dovute ad incidenti stradali e ad incuria,ricordiamo che questi hanno avuto un impatto particolarmente grave quando hanno interessato esemplari di sesso femminile, come nel caso della femmina, madre di tre cuccioli, uccisa nei pressidi Pescasseroli nel maggio 2011 e delle due orse (madre e figlia) morte in un vascone a Collelongonel giugno 2010.
Si è discusso poi delle possibili interazioni dell’orso con le attività venatorie nelle areecircostanti il PNALM, e su come si pensa di affrontare il problema della caccia in battuta, nellaZona di Protezione Esterna del Parco e nelle altre aree sensibili, per la prossima stagione venatoria(e per la possibile preapertura). Infine appare urgente arginare il fenomeno degli “orsi confidenti” visto che, essendo oramai in piena primavera, a breve alcuni orsi potrebbero cominciare a frequentare le prossimità dei centri abitati, alla ricerca di qualcosa da mangiare. Ancora non sembrano essere operativi i gruppi diintervento rapido del personale di vigilanza del Parco e del Corpo Forestale.Inoltre ALTURA, GNR, LIPU e Pro Natura hanno contattato in questi giorni il Ministerodell’Ambiente, il Ministero della Salute, il Corpo Forestale dello Stato e le Regioni Abruzzo,Lazio e Molise chiedendo risposte operative concrete allo scopo di arrivare rapidamente alla rimozione delle cause della mortalità dell’orso bruno marsicano.