Terremoto: studenti di fotografia a L’Aquila per realizzare reportage

8 aprile 2012 | 09:57
Share0
Terremoto: studenti di fotografia a L’Aquila per realizzare reportage

L’Aquila, 8 apr 2012 – Quindici studenti di fotografia – per la maggior parte italiani, ma provenienti anche dagli Usa e persino dal Messico – saranno all’Aquila a tre anni dal terremoto per realizzare un reportage sulla città e i suoi abitanti. È il progetto della scuola internazionale TheDarkroom di Firenze che porterà nella città abruzzese fra il 9 e il 15 aprile prossimo i suoi studenti di due sezioni del corso di formazione professionale in fotografia e multimedia.

Vogliamo documentare lo stato attuale degli edifici nel centro storico e quello delle ‘new town’ nate per ospitare le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case», spiega Michele Pero, fotografo di guerra e direttore accademico della scuola, che accompagnerà gli studenti in Abruzzo. «Fra molti anni queste immagini saranno una memoria storica di un momento che ci auguriamo passi velocemente: tutti noi speriamo che la distruzione di questa città e i disagi di questa popolazione non diventino normalità».

Nel corso del viaggio si alterneranno momenti di studio e di approfondimento delle tecniche che i giovani fotografi stanno  apprendendo, a giornate di lavoro al reportage sul campo. Il materiale realizzato sarà pubblicato sul sito della scuola www.thedarkroom.it/italiano, mentre sul blog didattico della scuola www.thedarkroom.it/inthedarkroom i ragazzi racconteranno la loro esperienza giorno dopo giorno.

«La nostra intenzione – spiega ancora Pero – è quella, certamente, di mettere il nostro materiale a disposizione di enti locali e di editori perché la divulgazione degli aggiornamenti sulle condizioni della città e degli abitanti diventi una spinta per agire alla ricostruzione». Una delle particolarità del progetto è quella che, nella sua parte più importante, sarà scattato in pellicola di grande formato. Una scelta controcorrente rispetto al digitale dilagante, proprio a sottolineare il valore storico e di documentazione del progetto stesso.

«Utilizzeremo fotocamere a banco ottico per riprendere immagini architettonicamente corrette e scatteremo la maggior parte di queste immagini su pellicola diapositiva in lastre da 10×12 e 13×18 centimetri –  racconta ancora Pero – Completerà la ricerca uno studio sociale e documentario tramite interviste e ritratti alle persone che avranno voglia di raccontare le proprie esperienze ai nostri allievi».

«Il nostro scopo non è quello di far partecipare gli studenti a una ‘caccia grossa’ o a un safari fotografico in un luogo esotico – spiega Damiano Fedeli, giornalista professionista e insegnante alla TheDarkroom che accompagnerà gli studenti e che all’Aquila è già stato tre anni fa, nel momento del sisma, per un reportage – Vogliamo insegnare loro a rapportarsi con discrezione e umanità alle persone con cui entreremo in contatto. Un rapporto rispettoso arricchisce reciprocamente e si traduce in foto più umane, vibranti, rispetto a immagini da cacciatori di scatti preoccupati solo di catturare foto, ma che rimangono distanti dall’anima di un luogo. E questo è tanto più vero in un luogo ferito come L’Aquila».