Carispaq: «Piano industriale necessario per non diventare “prede”»

L’Aquila, 10 apr 2012 – «Io in questa operazione ci ho messo la faccia e la mia credibilità per cui voglio che il piano industriale vada avanti con il consenso di tutti». Il numero uno Bper, Luigi Odorici oggi in città ha annunciato che a maggio sarà di nuovo in città per valutare l’indice di gradimento della clientela Carispaq.
Insomma il piano 2012-2014 che sarà attuato dal 2013 non modificherà nella sostanza i rapporti con la clientela, dice. Resterà invariato il numero di sportelli e il tipo di servizi. Il direttore generale diventerà capo divisione, sparirà il Cda sostituito da un comitato territoriale che tuttavia manterrà gli stessi poteri. Tasto dolente: gli esuberi nell’ordine di un centinaio di unità per un totale di 1.200 stimati per tutto il gruppo Bper. Nessuno però sarà licenziato, ha assicurato, il capo del personale, Corsi. Il 30% potrà agganciarsi alla pensione.
Ai più giovani sarà chiesto di essere formati da manager nella casa madre di Modena, altre unità potranno essere mantenute grazie a processi di reinternalizzazione. Il piano una volta a regime potrà consentire un risparmio di 6 milioni l’anno. «Si tratta di una operazione necessaria – ha sottolineato Odorici – Stiamo attraversando la crisi peggiore degli ultimi 70 anni. La scelta che abbiamo fatto è la migliore possibile in un mercato globale per cui o siamo cacciatori o siamo prede. Le banche estere sono in agguato per colonizzarci».
«Qui non parliamo della sopravvivenza di una banca sola, ma del gruppo Bper e della sua capacità di essere competitivo – ha aggiunto – Se non ci rendiamo conto che è questa la posta in gioco potremmo diventare una preda. Per ridurre i costi è necessario semplificare l’architettura del gruppi». Del resto questo vuole la Banca d’Italia ha ammesso Odorici. «La banca d’Italia ha espresso critiche per i risultati non troppo soddisfacente sull’anti riciclaggio e sulla complessità della filiera rilevando la necessità di prefigurare una riduzione dei costi attraverso una gestione più diretta della capogruppo».
Scartata l’ipotesi di banca regionale che avrebbe fatto perdere il brand Carispaq. Messa in archivio anche la semplice aggregazione perché non conveniente. Invece la soluzione “Odorici” consente 6 milioni di euro l’anno risparmiati e 4,3 milioni di sinergie lorde in attivo, una maggiore semplificazione dei processi, un maggiore gradimento di Bankitalia e il mantenimento dei brand. I vertici locali come del resto accade oggi, potranno decidere per operazioni fino a 6 milioni di euro; superata la soglia occorre il consenso Bper. Tutto com’è anche su beneficenza e sponsorizzazioni.
Il tono rassicurante e la dialettica da manager dell’amministratore delegato della Bper Luigi Odorici non sembrano aver rassicurato né la Fondazione Carispaq che ribadisce la sua contrarietà al piano industriale né il sindaco Massimo Cialente (che ha espresso contrarietà al piano) né il vice presidente della Regione Giorgio De Matteis («i soldi degli aquilani devono essere investiti sul territorio») incontrati in occasione della intensa giornata aquilana del numero uno della Bper. Il candidato sindaco Pierluigi Properzi invece si augura che «il sindaco e gli altri contendenti tengano fuori questa questione dalle manovre elettorali, dando seguito a un impegno pubblico da me promosso e da loro sottoscritto».
A.Cal.
CIALENTE, CONTRARI AL PIANO INDUSTRIALE BPER: «Questa mattina abbiamo espresso al dottor Odorici tutta la nostra contrareità all’ipotesi di piano industriale presentato da Bper, che riteniamo sbagliato e non giustificabile, se non nell’ottica esclusiva di una razionalizzazione dei costi di Bper e, tanto meno confacente ai patti parasociali in precedenza sottoscritti con la Fondazione Carispaq. Abbiamo avuto rassicurazioni in merito ad una parte della salvaguardia dei livelli occupazionali e, abbiamo dichiarato che il Comune dell’Aquila è pronto a perseguire qualsiasi iniziativa tesa a garantire il futuro della nostra banca. Ci siamo accordati per un nuovo incontro che avverrà a metà del mese di maggio per verificare e rileggere l’andamento del percorso intrapreso, da noi non condiviso».
PROPERZI, FUORI CARISPAQ DA GIOCHI ELETTORALI – «Sono ore importanti per la nostra città, arriva l’amministratore delegato della Bper a fornire chiarimenti sul futuro della Carispaq: una struttura strategica per il credito e lo sviluppo del nostro territorio, a maggior ragione se si tiene conto del gravoso lavoro di ricostruzione che ci attende». Lo ha detto Pierluigi Properzi, candidato sindaco appoggiato dalla lista civica “Domani L’Aquila” e dal Popolo della libertà. «In questo momento la mia preoccupazione, prima come aquilano e poi come candidato sindaco – prosegue Properzi – è che una questione tanto importante per la città venga piegata a fini elettorali, con gravi rischi. I toni deformati e le enfasi tipiche della campagna elettorale si possono infatti ripercuotere negativamente sui colloqui in corso, indebolendo la contrattualità che la città invece deve mantenere salda anche attraverso l’atteggiamento responsabile dei suoi candidati alla carica di sindaco» «Mi auguro perciò – conclude Properzi – che il sindaco e gli altri contendenti tengano fuori questa questione dalle manovre elettorali, dando seguito a un impegno pubblico da me promosso e da loro sottoscritto».
DEL CORVO: NON VOGLIAMO CHE LA BANCA SI DISTACCHI DAL TERRITORIO – Anche il Presidente della Provincia della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, si è espresso in merito alla situazione della Carispaq dell’Aquila. «Non vogliamo che la banca si distacchi dal territorio – ha affermato il Presidente Del Corvo – è necessario trovare una soluzione per mantenere la posizione di una delle storiche banche della provincia dell’Aquila. Chiediamo il mantenimento degli accordi assunti dal gruppo BPER nelle varie fasi di acquisizioni delle partecipazioni». Durante l’incontro del Presidente Del Corvo con il Presidente della Carispaq, Luigi Odorici, è emersa la necessità di tutelare i posti di lavoro a L’Aquila, per evitare un ulteriore danno ad una città che porta ancora le ferite provocate dal sisma del 2009.