Concorrenza e mercato: l’antitrust dà ragione ai Confidi abruzzesi

12 aprile 2012 | 13:09
Share0
Concorrenza e mercato: l’antitrust dà ragione ai Confidi abruzzesi

L’Aquila, 12 apr 2012 L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha accolto il ricorso di alcune cooperative di garanzia contro le disposizioni di attuazione della Legge Regionale Abruzzo 37/2010 in materia di Confidi.

«Con tale parere – afferma la direzione della Confcommercio dell’Aquila in una nota – l’Autorità Garante ha pienamente accolto la segnalazione amministrativa formulata dall’avvocato Vanna Pizzi, la quale ha rappresentato le giuste ragioni di vari Confidi presenti nel territorio abruzzese a lei rivoltisi al fine di ottenere giustizia. Il provvedimento ha quindi pienamente confermato le critiche in fatto e diritto sollevate avverso la normativa Regionale in questione (DGR 947/2011), la quale risulta essere fortemente restrittiva della concorrenza, laddove recependo le disposizioni primarie ed anch’esse restrittive dettate dalla L.R. 37/2010 "Nuova legge organica in materia di Confidi" impone, quali requisiti per l’accesso ai contributi regionali, limiti territoriali e di anzianita’ operativa, nonche’ requisiti patrimoniali storici».

«Ma vi è di più – dice sempe Confcommercio – l’Antitrust esercitato il suo potere di segnalazione contro la Delibera della Giunta Regionale dell’Abruzzo ha anche sottolineato che e’ obbligo della Giunta stessa disapplicare la Delibera, invitandola a porre in essere le opportune misure al fine di ripristinare corrette dinamiche concorrenziali rispetto all’attivita’ di concessione dei contributi di garanzia fidi. Per l’associazione si deduce chiaramente che la Pubblica Amministrazione ha emanato atti in violazione delle norme a tutela della concorrenza e del mercato e per tali motivi la Giunta regionale dell’Abruzzo e’ stata gia’ formalmente preavvertita dall’Antitrust che nel caso in cui essa non si conformi alle indicazioni fornite nel parere, l’Autorita’ potra’ presentare tramite l’Avvocatura dello Stato apposito ricorso avverso la stessa Pubblica amministrazione rimasta inadempiente».