L’Aquila: casette, odor di sanatoria

14 aprile 2012 | 15:26
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L’Aquila: casette, odor di sanatoria

L’Aquila, 14 apr 2012 – «I cittadini stiano tranquilli, potranno restare nelle casette di legno fino a quando la loro casa tornerà agibile». Il sindaco Massimo Cialente rassicura e fa chiarezza dopo la confusione su una presunta proroga di 36 mesi delle casette fai da te, che la giunta avrebbe dovuto varare ieri l’atro. «Solo strumentalizzazioni messe in giro ad arte – continua il sindaco – Dimenticando forse che proprio l’assessore Riga non più di 24 ore prima aveva parlato con la stampa della necessità di portare in giunta un atto di proroga».

Improvvisamente il sindaco Cialente e l’assessore Roberto Riga ricordano che la delibera di revoca della delibera 58 – quella che consentì nel 2009 la realizzazione delle casette – stabilisce la proroga delle casette di legno fino all’agibilità dell’abitazione principale. «Non serve alcun atto – continua sicuro il sindaco, che lancia uno strale all’assessore Vincenzo Rivera, che della circostanza si è era accorto prima di tutti –  Non esiste però che siano i primi della classe che si accorgono di questa cosa. In giunta ne abbiamo solo discusso, atti alla mano».

Le casette realizzate ai sensi della delibera 58 sono 1.040. Dai rilievi aerofotogrammetrici spuntano altri 500 manufatti che vanno esplorati. Il fenomeno dunque secondo Cialente è  contenuto.

Speranze di stabilizzazione anche per le casette realizzate in zona p4, ad alto rischio esondazione, solo se però in tempi brevi potranno partire i lavori per le vasche di contenimento con un investimento di 50 milioni di euro. «Se entro l’estate dovessimo ottenere l’avvio dei lavori delle vasche  – ha osservato Cialente – potremmo ragionare con i proprietari delle casette in area p4 di cui abbiamo tutti i numeri di cellulare. Sono tutti monitorati: quando la Protezione civile ci dice che sta arrivando la pioggia raggiungiamo per sms questi cittadini mettendoli in allerta maltempo». Una cosa è certa sulle casette si pagherà l’Imu, parola di Cialente. 

Sicuramente resteranno al loro posto le casette realizzate su terreni edificabili e quelle su aree a vincolo decaduto quando l’iter del piano sarà perfezionato. Salve anche quello su aree agricole grazie all’articolo 7 contenuto sempre nel piano aree bianche. Cialente ha ribadito che le vasche di contenimento, sulla realizzazione delle quali è sempre stato contrario l’Mpa di De Matteis, sottolinea, salveranno anche il nucleo industriale e consentiranno alla Menarini di realizzare un nuovo stabilimento e alla Dompè di raddoppiare il proprio. «Sergio Dompé porterà la produzione del primo farmaco importante biotecnologico che è legato ad un ormone neurotropo per la cura della retinite – ha spiegato Cialente –  Il progetto delle vasche  è pronto, attendiamo che il Cipe dia il via libera. Domani ho un incontro sull’argomento con il ministro Fabrizio Barca».

Oltre che cambiare il destino del nucleo industriale e delle casette il Comune potrebbe recuperare tutto il terreno di Bagno che potrebbe diventare un “Petit bois de Boulogne“. L’assessore Roberto Riga ha ricordato che i cittadini possono da ora chiedere la trasformazione dei manufatti da temporanee a definitivi se costruiti in aree edificabili.  A.Cal.

PROPERZI: «SULLE CASETTE LOGICA ELETTORALISTICA» – «Dalle parole del sindaco uscente rilevo che la vicenda delle cosiddette casette sta acquisendo una logica elettoralistica. Non è la maniera seria di affrontare questo problema, come altri della città». A sottolinearlo è Pierluigi Properzi, candidato sindaco di “Domani L’Aquila” sostenuto dal Popolo della libertà. «Sulla questione casette – aggiunge Properzi – dovrebbe essere buona regola che l’amministrazione comunale definisca prima i limiti dell’interesse pubblico indicando così ai cittadini le soluzioni a problemi complessi. La questione non può essere affrontata con l’improvisazione e i proclami, come fa il sindaco, ma deve essere parte integrante di un piano complessivo di riqualificazione della città». Properzi chiede inoltre al sindaco «di rendere pubbliche le cartografie delle casette a cui ha fatto cenno».