Costi politica, Rapagnà: «stimolare dal basso una grande riforma»

15 aprile 2012 | 11:58
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Costi politica, Rapagnà: «stimolare dal basso una grande riforma»

L’Aquila, 15 apr 2012 – «I cittadini abruzzesi, se ci tengono ad ottenere una prima riforma ed una forte e concreta riduzione dei costi della politica, devono farsi carico direttamente e personalmente di promuovere specifici referendum con l’obiettivo di abrogare, in tutto o in parte, una serie di leggi regionali le quali, nel corso degli ultimi 40 anni, hanno reso sempre più intollerabili i costi della partitocrazia e gli sprechi amministrativi delle strutture regionali, provinciali, comunali e dei loro rispettivi e innumerevoli “enti strumentali”». A sottolinearlo, attraverso una nota, è Pio Rapagnà del Comitato Città per Vivere.

«Il Consiglio Regionale dell’Abruzzo – prosegue la nota – non ha ancora mantenuto l’impegno di attuare una riforma della legge elettorale e una riduzione degli enti strumentali e delle società partecipate, al fine di contenere gli eccessivi costi e tagliare drasticamente gli sprechi. I costi della politica e della partitocrazia in Abruzzo sono altissimi e gravano da anni e pesantemente sulle spalle dei cittadini, degli utenti dei servizi e dei bilanci pubblici, mentre da parte dei soggetti che a turno “scendono in campo” si registra una litania di annunci e iniziative fumose, senza programmazione e razionalità strategica e in assenza completa di rigorosa verifica circa i risultati eventualmente raggiunti: per questo vengono sottovalutati e “irrisi” i controlli richiesti».

«In tale situazione – continua la nota – è necessario cambiare il modo di fare politica, affrontando di petto e senza sconti per nessuno la questione morale e l’attuazione di un metodo più democratico per la selezione della classe dirigente, a cominciare dalla modifica della legge per l’elezione del prossimo Consiglio regionale, con l’abolizione del “listino bloccato” del candidato presidente della Regione, le elezioni primarie per la scelta di tutti i candidati, l’abrogazione del finanziamento pubblico e del rimborso elettorale alle liste, ai gruppi consiliari, ai singoli Consiglieri ed ai partiti di riferimento. E’ necessario perciò, promuovere specifici referendum regionali abrogativi per ottenere, attraverso la democrazia diretta e la partecipazione popolare dei cittadini, una significativa ed esemplare riduzione di costi, sprechi e privilegi: taglio delle indennità aggiuntive dei consiglieri e assessori regionali, degli organi di vertice di nomina politica, delle consulenze esterne e dei contributi con il contestuale scioglimento di alcuni enti strumentali».

«Occorre stimolare dal basso una grande riforma – spiega Rapagnà –  e raccogliere una per una le 25.000 firme autenticate necessarie per lo svolgimento dei vari referendum promossi, anticipando una classe politica molto “svogliata e distratta” e mettendola davanti al fatto compiuto prima delle prossime elezioni regionali. Il comitato promotore chiede e si aspetta un segnale forte da parte dei cittadini abruzzesi i quali, nei prossimi giorni, dovrebbero fare sentire alta e forte la loro voce per trovare la forza e il coraggio di mettersi contro i "poteri forti" e dare inizio alla raccolta delle firme».