
Pescara, 15 apr 2012 – E’ stata programmata per lunedì mattina l’autopsia sul giovane corpo del calciatore Piermario Morosini, morto sabato in seguito ad un malore che lo ha colto in campo, mentre era in corso la partita Pescara-Livorno. E’ stato annunciato dalla fidanzata del centrocampista, arrivata ieri a Pescara, e confermato dal procuratore sportivo del calciatore, Ernesto Randazzo. Morosini era un «giovane uomo che aveva sofferto e che chiedeva sempre a bassa voce se poteva avere un attimo di felicità, ma è evidente che ieri la risposta è stata no…» ha detto Radazzo, spiegando che il calciatore non aveva mai avuto problemi fisici evidenti e che quando ha potuto ha sempre giocato con continuità, segno di buona salute.
L’autopsia è stata disposta dal pm della Procura pescarese Valentina D’Agostino e affidata all’anatomopatologo Cristian D’Ovidio. «Entro domani vogliamo chiudere tutte le formalità per poter riconsegnare la salma ai familiari e permettere il funerale» ha detto il pm. «Sono stato convocato in Procura domani mattina – ha spiegato all’Ansa il medico legale D’Ovidio – dopo che i pm avranno formalizzato l’incarico e comunicato i quesiti, si procederà con l’ispezione cadaverica e con l’autopsia vera e propria»
A Pescara si è subito precipitato l’ex compagno di squadra e amico fraterno di Morosini Mirko Frattali. E’ stato il papà di Frattali a raccontare della grande amicizia tra il figlio e Morosini: «erano amici fraterni. Piermario era stato diverse volte a casa nostra. Un mese e mezzo fa Piermario e mio figlio nel corso di un weekend di vacanza erano stati in Spagna a vedere una partita di Lionel Messi». In seguito è arrivato anche Demetrio Albertini, vicepresidente della Federcalcio ed ex giocatore del Milan, che accompagnato dal presidente del Pescara nonché vicepresidente di Lega B Daniele Sebastiani, ha voluto salutare per l’ultima volta il giovane calciatore.
«Mi sono accorto subito che era scivolato in modo strano e quando ci siamo resi conto che stava male siamo corsi subito in campo dalla panchina, poi una gran confusione intorno a Mario. Era un ragazzo d’oro uno di noi, stava facendo molto bene sia in campo che fuori, siamo distrutti» ha commentato amaramente Fabrizio Boccafogli, preparatore dei portieri del Livorno Calcio. Angosciante il rientro a Livorno del pullman della squadra: «E’ stato il più brutto rientro da una trasferta della mia carriera – ha detto Boccafogli – vedere i ragazzi, i compagni di reparto e i compagni di camera di Piermario piangere a dirotto per tutto il viaggio. Hanno dimostrato di volergli un bene dell’anima, così come meritava un ragazzo eccezionale come lui. Siamo tutti distrutti».
Per ricordare il giocatore amaranto molti tifosi si sono radunati davanti ai cancelli dello stadio Armando Picchi di Livorno: un pellegrinaggio spontaneo per rendere omaggio alla memoria di Morosini davanti allo striscione che era stato appeso ieri dai ragazzi della curva nord con su scritto: "Hai lottato fino alla fine, ciao grande Moro". Stamani, al posto del numero 25 apparso nello striscione ieri sera, è stata messa la sua maglia insieme a mazzi di fiori, uno anche della società A.S. Livorno Calcio e sciarpe della squadra. Momento di particolare commozione quando sono arrivati i bambini della scuola calcio accompagnati dai loro allenatori. Dalla società, intanto, fanno sapere che per oggi non ci saranno iniziative ufficiali: «Lasciamo spazio al dolore dei tifosi» ha detto l’addetto stampa Paolo Nacarlo.
L’Amministrazione comunale di Livorno è pronta a preparare alcune iniziative per ricordare Piermario Morosini. Il sindaco Alessandro Cosimi si è detto pronto anche ad accogliere, per un giorno, la salma di Morosini, «ma solo se lo vorrà la sua famiglia. Non vogliamo essere invadenti, faremo tutto nel rispetto della famiglia. Per questo, se ci sarà il funerale direttamente a Bergamo saremo là con i ragazzi e i tifosi». Per quanto riguarda altre iniziative il sindaco ha ipotizzato una raccolta fondi anche per la sorella di Morosini, «o per i giocatori che abbiano bisogno di cure».« Livorno – ha concluso Cosimi – è una città forte da un punto di vista passionale e lo sta dimostrando anche in queste ore».
BERGAMO SI PREPARA PER IL FUNERALE – Intanto Bergamo si sta già preparando per dare l’ultimo saluto a Morosini. La tragedia ha colpito tutti nel quartiere di Monterosso, alla periferia nord di Bergamo, dove il calciatore era nato e cresciuto. «Era stato nelle squadre di tutta Italia, ma tornava sempre qui da noi, ci aiutava ad organizzare il centro estivo dell’oratorio, giocava con i ragazzini, partecipava ai tornei di calcio» racconta il parroco don Remo Luiselli, che ha parlato del dramma nel corso dell’omelia alla Messa di stamani. «Ho ricordato le tante tragedie della sua vita, che però lo avevano lasciato un ragazzo aperto e disponibile per tutti». Delle pratiche legali si stanno ora occupando due cugine di Piermario, le parenti pensavano in un primo momento di allestire una camera ardente nell’appartamento dove Morosini abitava ogni volta che tornava a Bergamo, ma visto che si prevede un’alta affluenza il parroco ha proposto di utilizzare una cappella della chiesa parrocchiale, che ha una capienza di cento posti. E dove, una volta arrivato il nulla osta del magistrato per il trasferimento della salma, potrebbe essere posto il feretro. «E la sera prima – dice il parroco – faremo una veglia di preghiera, è un bisogno che qui sentono tutti».
MASCIA: SAREMO EQUI E INFLESSIBILI – Anche il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, ha voluto rendere omaggio alla salma di Piermario Morosini.
«E’ un dramma che travalica la realtà pescarese e quindi era doveroso essere qui» ha detto il sindaco. Mascia poi e tornato sulla vicenda della presunta autovettura dei vigili urbani che ieri per qualche minuto avrebbe intralciato l’arrivo sul campo di un’ambulanza dei soccorsi. «Domani mattina avrò il risultato dell’inchiesta interna – ha detto – saremo equi e inflessibili, è evidente la grande leggerezza di chi ha lasciato in quel posto l’auto, ma in quella situazione non ha funzionato niente. Vorrei però che non si prendano scorciatoie, e non si accusi per questo il ritardo dei soccorsi, che non c’é stato. So che nell’immaginario collettivo l’ambulanza è quanto di più celere deve arrivare, ma ieri i primi soccorsi erano quelli sul campo e ci sono stati. In quel caso l’ambulanza era solo un mezzo di trasporto successivo, infatti quando poi è entrata in campo é rimasta minuti in attesa di caricare il giocatore per portarlo in ospedale».
LA CRONACA DEL DRAMMA(clicca per leggere l’articolo)
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UDINESE SOSTERRA’ LA SORELLA DI MOROSINI – L’Udinese, «profondamente addolorata per la prematura scomparsa di Piermario Morosini», ha annunciato che attraverso la onlus "Udinese per la Vita" si attiverà per garantire assistenza alla sorella dello sfortunato calciatore, rimasta sola dopo il tragico evento. «’Udinese per la Vita’ – fa sapere il club friulano – garantirà un primo immediato intervento e si attiverà al fine di fornire, insieme a tutti i club di serie A e serie B, l’assistenza e le cure in modo continuativo e duraturo. Un appello ed un messaggio che ci auspichiamo vengano raccolti da tutti i club di serie A e B». «Dobbiamo stare vi
cini alla sorella – ha detto Toto’ Di Natale ai microfoni di Sky Sport – Ho chiesto a tutti i capitani di serie A e B di non abbandonare questa ragazza. Per me Mario era come un fratello, diamole una mano».
LIVORNO PRONTO A VITALIZIO PER PARENTI – Il presidente del club toscano, Aldo Spinelli, che si è subito messo in contatto con l’Udinese e la famiglia Pozzo ha lanciato la proposta di una sorta di vitalizio in favore della sorella disabile di Morosini, unica parente diretta insieme a un’anziana zia, rimasta in vita della famiglia dello sfortunato calciatore del Livorno. «Spinelli – ha spiegato il responsabile dell’area tecnica amaranto, Attilio Perotti – ha avuto questa idea per dimostrare la volontà sua personale e della società di restare per sempre vicini alla famiglia di Piermario. Stiamo valutando quale possa essere la strada più corretta da seguire. Siamo già in contatto con l’Udinese, società proprietaria del cartellino del giocatore, ma anche in contatto con le autorità calcistiche italiane per ragionare su quale sia la forma migliore da adottare in questi casi».
LIVORNO VALUTA RITIRO MAGLIA NUMERO 25 – Spinelli intanto sta valutando l’ipotesi di ritirare per sempre la maglia numero 25 di Piermario Morosini. Un gesto per rendere perenne il ricordo dello sfortunato centrocampista amaranto. «Questa è la volontà del presidente sulla quale stiamo ragionando in queste ore – ha confermato Perotti – e credo che nei prossimi giorni si possa formalizzare questo gesto».
Il ritiro della maglia è uno degli atti più emblematici che una società di calcio può fare in segno di rispetto e gratitudine verso un suo ex giocatore che si è particolarmente distinto durante la sua permanenza nel club. In passato il Livorno aveva ritirato per alcuni anni la maglia numero 10 in onore di Igor Protti, ex capitano e bandiera indelebile della storia recente della squadra, coincisa con gli anni più belli dell’era Spinelli culminati con la promozione e le ripetute salvezze in serie A. Successivamente la maglia numero 10 fu reintrodotta e indossata da Ciccio Tavano, dopo che anche lo stesso Protti, rimasto primo tifoso della squadra, si era detto d’accordo di investire l’attaccante della responsabilità di essere una sorta di suo erede.
Intanto i tifosi livornesi hanno chiesto al sindaco e alla società di intitolare un settore dello stadio ‘Armando Picchi’ al giocatore. «Anche noi abbiamo saputo di questa ipotesi – ha concluso Perotti – e aspettiamo che questa proposta venga formalizzata dalle autorità competenti visto che l’impianto è comunale».
[Foto: Ansa]