Confidi, Cna: valutare i rilevi del Garante senza stravolgere la riforma

L’Aquila, 17 apr 2012 – «La Regione ricerchi al più presto una soluzione ai rilievi formulati dall’Autorità Garante per la concorrenza e il mercato, ma senza snaturare lo spirito della riforma dei confidi, che risponde alle esigenze poste dall’attuale mercato finanziario, sulla scorta di esperienza maturate da anni in altre regioni».
Lo afferma il responsabile dell’area Credito della Cna abruzzese, Adriano Lunelli, che si dice «preoccupato soprattutto dalle possibili conseguenze che il pronunciamento formulato il 20 marzo scorso dell’Authority, in seguito al ricorso presentato da alcuni confidi e cooperative di garanzia abruzzesi, potrebbe determinare sui tempi di attuazione del progetto di riforma».
«La nuova legge – ricorda la Cna – ha quasi due anni di vita, non ha avuto rilievi dal governo, ed è stato grazie alla sua approvazione che è stato possibile superare alcuni limiti della vecchia normativa. Purtroppo, non ha potuto sin qui esplicare le sue potenzialità, a favore delle imprese abruzzesi, per la mancanza di risorse ordinarie nel bilancio. Sotto esame dell’Autorità per la concorrenza c’è, invece, il regolamento di attuazione: sorprende, semmai, il fatto che gran parte dei suoi meccanismi ricalchino schemi già utilizzati in altre regioni d’Italia, sulla cui validità non sono mai state sollevate eccezioni».
A tenere in allarme la Cna, in particolare, è il destino del bando – ormai prossimo alla pubblicazione, dopo mesi di attesa – che la Finanziaria regionale, la Fira, utilizzerà, con una dotazione complessiva da 15 milioni tratti dal Por-Fesr 2007-2013, destinandoli al rafforzamento dei fondi di garanzia dei confidi. Un bando, i cui criteri di assegnazione fanno riferimento proprio alla nuova normativa: dunque, avverte la Cna, sarà questo il primo banco di prova, per la ricerca, da parte della Regione, di una soluzione ai problemi posti dall’Authority presieduta da Pitruzzella, per conciliare i principi di libera concorrenza con la necessità di rendere più efficace il sistema delle garanzie, che in Abruzzo presenta ancora un quadro frammentato e poco funzionale.
«Si tratta di risorse necessarie come l’ossigeno al sistema produttivo regionale ed alle piccole imprese, in un territorio in cui la contrazione del credito alle attività produttive ha assunto aspetti allarmanti, ed è per questo che un ulteriore rinvio potrebbe avere effetti gravi per le nostre imprese» sostiene Lunelli, forte anche dei dati recentemente diffusi dal Centro studi regionale della Cna. Tra luglio e settembre dell’anno passato, infatti, è stato registrato un andamento fortemente negativo del credito alle imprese, con appena 162 milioni di eurogati, contro i 372 milioni del periodo gennaio-marzo e i 200 di aprile-giugno. Senza contare la crescita delle “sofferenze” (364 milioni di euro in più nei primi nove mesi dell’anno) e la caduta verticale, sempre nello stesso periodo, dei depositi (-180 milioni di euro).