Regione, salari accessori: Giuliante scrive all’assessore Carpineta

L’Aquila, 17 apr 2012 «Nell’esprimere il mio sincero apprezzamento per la preziosa iniziativa da te assunta, volta a riorganizzare la macchina amministrativa regionale alla luce dei principi di trasparenza, dell’efficienza, del merito e del contenimento della spesa pubblica, colgo l’occasione per richiamare la tua attenzione su una problematica che investe gran parte dei dipendenti regionali che vedono in discussione il “proprio” salario accessorio».
Così Gianfranco Giuliante, in una lettera aperta all’assessore Federica Carpineta.
«Come è noto il terremoto prima e la crisi economica dopo hanno determinato negative ripercussioni sul nostro territorio sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale – si legge – ed in particolare sulle famiglie i cui redditi sono a volte appena sufficienti a garantire loro una vita dignitosa. A tal proposito ritengo opportuno farmi portavoce delle istanze formulate dai dipendenti, preoccupati di vedersi ridotta la retribuzione a causa delle difficoltà connesse alla determinazione del fondo da destinare alla corresponsione del salario accessorio anche in conseguenza del processo di riorganizzazione messo in atto. Anche il salario accessorio, come Tu ben sai concorre a sostenere le famiglie che già sono in affanno per poter arrivare alla fine del mese. (sto parlando di cifre che si aggirano mediamente intorno a 150 euro al mese)».
«Ciò premesso sono a chiederti di assumere – prosegue Giuliante – tra le tue priorità anche quella di salvaguardare le retribuzioni dei dipendenti regionali, al fine di permettere loro di poter continuare ad usufruire, nel rispetto delle vigenti normative, del salario accessorio mantenendo, quanto meno, quello delle pregresse annualità. In tale prospettiva è senz’altro da condividere la strategia di rimodulare la macchina amministrativa regionale che si prefigge di conseguire consistenti risparmi di spesa attraverso la riorganizzazione delle strutture amministrative e la razionalizzazione di quelle esistenti, tenuto conto delle funzioni di competenza regionale. Tale impostazione se da un lato porterà i dipendenti regionali a dover accrescere il loro contributo in termini di produttività, deve dall’altro permettere loro di poter ricevere quanto di loro spettanza, in attuazione del criterio del merito. Nell’auspicio che tu possa prendere in debita considerazione quanto da me rappresentato ti ringrazio per la necessaria premura con la quale vorrai affrontare tale questione».
CARPINETA CHIEDE AD ARAN INCREMENTO PRODUTTIVITA’ – «Anche se non sono stata direttamente sollecitata, avverto quel che e’ nell’animo dei dipendenti regionali: un sentimento giustificato di vivissima attenzione che i singoli dipendenti pongono nel valutare quel che accade, un sentimento ingiustificato quando esso viene invece loro instillato con una demagogia disinformata e faziosa».
Lo afferma l’assessore regionale al Personale Federica Carpineta che ha scritto al Direttore della Direzione Risorse Umane della Giunta Regionale. «Caro Direttore – inizia la missiva – voglio invitarLa a rassicurare tutto il personale della Giunta Regionale che sento preoccupato per quelle che oggi appaiono le incertezze sul fondo della produttivita’. Lei sa benissimo – e questo deve essere da Lei autorevolmente confermato – che gia’ da molto tempo l’impegno del mio assessorato e’ rivolto con decisione, ma sempre nel rispetto della legge, a verificare ogni possibilita’ per ottenere un possibile e auspicato aumento del fondo. Abbiamo intrapreso concretamente questo cammino con l’ARAN, quindi con la Funzione Pubblica e, da li’, passeremo a verificare queste possibilita’ da noi richieste anche al Ministero dell’Economia e a qualunque altra istanza governativa. Non vogliamo affatto pregiudicare le giuste e fondate aspettative dei dipendenti regionali. E ci stiamo adoperando per questo».
«Ma – scrive Carpineta – la nostra azione deve essere e sara’ tutta nel rispetto assoluto della legge. Nel frattempo La invito a far si che le strutture si attivino celermente per utilizzare le somme disponibili, facendo un riparto su base quadrimestrale o semestrale per la prima parte del corrente anno. Ma, nel far questo, la invito a dare disposizioni e poi a vigilare rigorosamente sul principio che sorregge la funzione cui questo fondo e’ destinata: quella incentivante e non meramente distributiva. Quindi, nel rassicurare su quel che si sta facendo e nell’attivare le strutture a utilizzare quel che gia’ puo’ essere speso, va anche evidenziato senza equivoci che non sara’ tutto a tutti. Vanno incentivate con queste risorse le capacita’ e i meriti. Altrimenti, con il vecchio e irripetibile tutto a tutti, si mortificherebbe gravemente la giusta aspettativa dei dipendenti che non tollerano piu’, quando hanno dato di piu’ di altri, di essere invece premiati o incentivati come gli altri, quindi di non essere premiati ma mortificati e presi in giro».