Ricostruire L’Aquila per rilanciarne l’economia. L’intervento del ministro Barca a Pescara

L’Aquila, 17 apr 2012 – «I mesi estivi, di giugno e luglio, saranno importanti perche’ sara’ in quei mesi che si comincera’ a manifestare con forza l’impatto sulle famiglie, sulle costruzioni, sul territorio, di molte decisioni che abbiamo preso. La prima verifica delle cose che stiamo facendo sara’ nelle prossime settimane, nei prossimi mesi». Lo ha detto a Pescara Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale, al termine della riunione con la Consulta del Patto per lo sviluppo dell’Abruzzo. «Anche una vicenda come l’accelerazione del piano di ricostruzione dell’Aquila – ha aggiunto – e’ una cosa fondamentale prima di tutto per il segnale ai cittadini per rientrare nelle case ma e’ anche un fattore importante di rilancio dell’economia di questo territorio e dell’Italia». «Siamo ancora in una situazione di significativa crisi per cui abbiamo bisogno, a livello di governo centrale e governi locali, che tutte le cose che decidiamo e che facciamo abbiano anche rapidi riscontri». Lo ha detto Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale, al termine della riunione con la Consulta del Patto per lo sviluppo dell’Abruzzo. «Bisogna cioe’ dimostrare ai cittadini – ha aggiunto – che oltre ad avere idee a medio e lungo termine abbiamo anche la capacita’ a far accadere le cose dopodomani».
L’ABRUZZO – «E’ abbastanza impressionante come rispetto a molte altre regioni d’Europa, che hanno e si affidano solo a una grossa risorsa, questa regione mette in campo tre risorse potenziali molto forti: un settore industriale robusto, con intensita’ di esportazione molto alta, il turismo – che ha possibilita’ di crescere oltre i livelli attuali – e l’agricoltura. Credo che giocare queste tre carte sia l’asset di questa regione». Questo il parere espresso sull’Abruzzo dal ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, al termine della riunione con la Consulta del Patto per lo sviluppo dell’Abruzzo e al termine di una due giorni in questa regione. «Si sentono, in questa regione, le esigenze tipiche di un territorio che ha, anche e non solo, dei forti centri industriali e una forte domanda di conoscenza per ricerca e scuola. E poi ci sono le esigenze tipiche di aree molto attraenti dal punto di vista naturale che pero’ non sono pienamente utilizzate». Queste le istanze che piu’ caratterizzano la regione Abruzzo rispetto alle altre e che sono arrivate oggi al ministro Fabrizio Barca dalla Consulta del Patto per lo sviluppo dell’Abruzzo. «Un’altra peculiarita’ – ha detto il ministro – e’ quella di una regione che avverte di non essere stata presente, in una certa fase del dibattito nazionale, nel ragionamento sulle grandi strategie e sulle grandi scelte e sente il bisogno di far valere le risorse che ha, con le necessita’ che ne vengono, nel ragionamento strategico nazionale». Il riferimento era, ad esempio, all’Alta velocita’ ai Corridoi europei.
L’ATTUAZIONE – «Non un elenco di richieste ma l’inizio di un ragionamento strategico sui punti piu’ rilevanti». E’ questo il parere espresso dal ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, al termine della riunione con la Consulta del Patto per lo sviluppo dell’Abruzzo. Dopo un lungo incontro con tutti i componenti della Consulta il ministro ha spiegato alla stampa che in alcuni casi si tratta di cose che «possono essere attuate attraverso una accelerazione di fondi che sono gia’ nella disponibilita’ della Regione e in alcuni casi si tratta da parte del governo centrale di sbloccare gli ultimi fondi ancora disponibili, come per il Fas (sono disponibili risorse originariamente destinate ad altro) e noi nelle prossime due settimane libereremo questi fondi. La novita’ vera – ha commentato – sono le idee che vengono mese sul tavolo per queste risorse per cui e’ venuta una forte domanda nei confronti dei servizi per l’inclusione sociale, per la cura per l’infanzia, per la cura degli anziani non autosufficienti e per la scuola. E’ venuta una forte richiesta che riguarda complessivamente L’Aquila che viene percepita dalla regione non solo come un problema ma come una occasione di investimento pubblico, non solo sulla ricostruzione ma anche sulla ricerca e l’innovazione». Al ministro sono arrivate, nella riunione di oggi, anche «altre indicazioni che riguardano la strategia complessiva, la strategia infrastrutturale e la strategia portuale. E io – ha detto ancora Barca – ho indicato una piattaforma non logistica ma di ragionamento strategico che e’ quella sul 2014-2020 che ci accingiamo ad avviare con queste regioni. Da questo punto di vista l’Abruzzo, grazie a questo Patto, e’ un po’ piu’ avanti rispetto agli altri nell’avvio di un ragionamento strategico che ha effetto sia domani mattina che nel medio lungo termine».
IL SOCIALE – «Ragioneremo nei prossimi giorni con il presidente Chiodi perché ci sono alcuni margini finanziari che potrebbero essere utilizzati d’intesa, se la Regione è d’accordo, su alcuni servizi in questo momento fondamentali relativi al sociale». Lo ha affermato il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, nel corso di un incontro con i dirigenti scolastici abruzzesi, a Pescara.
In particolare, questi servizi essenziali, ha spiegato il ministro, riguardano «la scuola, la cura dell’infanzia e quella degli anziani, che non vanno scaricati negli ospedali, ma devono restare in famiglia». «Ci sono dei margini anche in Abruzzo per fare quello che stiamo facendo nel resto del Mezzogiorno – ha concluso Barca -. Nei primi giorni di maggio ne saprete di più».
I COMMENTI
CHIODI – «Nel prossimo periodo dovrà essere sbloccato oltre 1 miliardo 380 milioni per tutta l’Italia e una parte di questi fondi arriverà anche in Abruzzo». Dice il presidente della Regione Abruzzo, «Naturalmente cercheremo di destinare queste risorse, di concerto con tutti i soggetti del Patto, verso iniziative che favoriscono processi di sviluppo. Ma in linea generale, possiamo dire che parte di essi andranno al Gran Sasso Institute, al campus dell’Automotive e ai progetti di innovazione. Si tratta di progetti a medio termine ma destinati a cambiare il volto dell’Abruzzo una volta realizzati. Il Governo crede ai nostri progetti – ha sottolineato – perché siamo una Regione modello che ha risanato i conti pubblici e ha rimesso sul binario della correttezza e della regolarità i conti della sanità». Ma il processo di sviluppo dell’Abruzzo «risente pesantemente anche dell’assenza della Regione stessa sui tavoli che anni fa decidevano la collocazione delle grandi opere infrastrutturali, dall’Alta velocità ai Corridoi europei. È un ritardo che rischiamo di pagare caro e per questo motivo il nostro obiettivo politico è rientrare a pieno titolo in quei tavoli, prendendo parte a processi decisionali nazionali e europei importanti». Le strategia di sviluppo dell’Abruzzo si rivolgeranno anche verso la «Macro Regione Adriatica-Jonico, un’area di interesse economico di grande rilevanza». Il Presidente ha confermato la notizia circolata qualche giorno fa secondo cui l’Abruzzo sarà leader-partner del Consorzio della Macro regione Adriatico-Jonico ai prossimi Open Days di ottobre a Bruxelles.
DI PANGRAZIO – «Il Patto per lo Sviluppo è uno strumento straordinario per attuare politiche di crescita economica sul territorio regionale. È necessario, però, dare centralità al Consiglio regionale, che rappresenta il luogo istituzionale per approvare le leggi riformatici necessarie a favorire lo sviluppo economico e sociale della nostra regione». Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, intervenendo oggi pomeriggio ai lavori della Consulta del Patto per lo Sviluppo, che ha visto l’intervento del Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca. «L’azione deve tornare in Consiglio regionale per due motivi: per favorire il principio di sussidiarietà e perché mancano due anni al termine della legislatura regionale, per
iodo entro il quale dobbiamo approvare riforme strutturali necessarie all’Abruzzo per fare il salto di qualità. Sono d’accordo con il consigliere regionale Camillo D’Alessandro sull’attuazione del principio di coesione: solo una classe dirigente unita e matura – conclude il Presidente del Consiglio regionale – potrà promuovere e sostenere lo sviluppo della comunità regionale».
D’ALESSANDRO – Il capogruppo del PD, Camillo D’Alessandro, in occasione dell’incontro con il Ministro della Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, avvenuto oggi pomeriggio nella sede di Pescara del Consiglio regionale dell’Abruzzo ha sottolineato come «L’Abruzzo insieme con le Regioni Molise e Marche, è fuori dai corridoi europei che attraversano l’Italia, e, soprattutto, è fuori dalle direttrici dell’alta velocità, che a nord si ferma a Ravenna, e a sud, come è noto, devia da Bari verso Napoli, raggiungendo così il nord attraverso la dorsale tirrenica». «Ciò che manca in Italia – insiste ancora il Capogruppo del PD – è lo snodo centrale capace di collegare nord e sud da un lato, e i due mari (Adriatico e Tirreno) dall’altro. Esattamente ciò che proponiamo noi, la realizzazione diun sub-corridoio nazionale, già individuato dal Ministero delle Infrastrutture come “Territorio-Snodo” nel 2006, e mai attuato, collegabile, sull’altra sponda, proprio a Ploce dove inizia il corridoio che attraversa l’Europa transfrontaliera». «L’obiettivo è, dunque, di connettere la penisola balcanica a quella iberica attraverso una piattaforma logistica dell’Italia centrale in un’area compresa tra Ancona e l’Abruzzo, diventano lo sondo nord-sud tra Ravenna e Bari da un lato ed il collegamento verso il Tirreno nella logica di connessione Roma-Abruzzo-Ploce tappa finale del corridoio europeo. In tale contesto si giustifica l’obiettivo del prolungamento della alta velocità che oggi siinterrompe a Ravenna, verso Bari. All’interno di tale strategia – conclude l’esponente del PD – si propone di candidare la Sangritana ad essere vettore di ferro interregionale».