Ricostruzione, la proposta di Verini

17 aprile 2012 | 14:21
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Ricostruzione, la proposta di Verini

L’Aquila, 17 apr 2012 – «La ricostruzione deve avere un capitolo, un canale di finanziamento, un bilancio, degli assessori e degli uffici, dedicati solamente a questo scopo. Deve finire la commistione di competenze, di finanziamento, di personale che oggi genera confusione e inefficienza». Questa la proposta di Enrico Verini, candidato sindaco per il FLI, in merito alla problematica cocente della ricostruzione.

«Tutte le pratiche – aggiunge Verini -, non possono subire 3 distinte approvazioni, e poi l’erogazione del finanziamento. Ci vuole un centro unico dove, garantita anche da un meccanismo di silenzio assenso di 60 giorni, la pratica venga simultaneamente esaminata e approvata. Quindi basta con l’attuale filiera e costituzione di un centro unico di approvazione pratiche ricostruzione, utilizzando la metà dei 20 milioni annui, che finiscono nelle tasche dell’attuale e inefficiente struttura commissariale».

Il candidato sindaco parla, però, anche di sicurezza: «La ricostruzione che stiamo vivendo, tra le tante incertezze, ha la certezza di non essere una ricostruzione pienamente antisismica. Questo perché non si è decretato l’unico meccanismo atto ad garantire lo scopo di cui sopra: la facoltà libera per i proprietari di case E di optare tra riparazione o demolizione-ricostruzione».

«Quando infatti la riparazione non convinca sul tema della sicurezza assoluta, ogni proprietario – dice Verini – dovrebbe esser libero di avvalersi del meccanismo della demolizione-ricostruzione o, nel caso di multi proprietari che ne impediscano l’attuazione, possa avvalersi liberamente della facoltà della sostituzione edilizia. Le tecniche moderne, permettono, persino negli edifici vincolati o di pregio, lo smontaggio e il rimontaggio delle facciate e degli altri motivi artistici, su neo-strutture costruite nei materiali più moderni e antisismici a disposizione». 

«L’aspetto esteriore sarebbe salvaguardato, ma sarebbe abbinato alla sicurezza. A chi ci accusa di voler favorire una sorta di falso storico, rispondiamo che questo è un prezzo di molto inferiore al valore di una sola vita umana! I terremoti nel nostro territorio avvengono, e non durano necessariamente 40 secondi; possono durare minuti, essere di intensità superiori a quella del 6 aprile 2009. è bene che nessuno di noi lo dimentichi più!».