Funerali Morosini: in migliaia per l’ultimo saluto

19 aprile 2012 | 10:34
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Funerali Morosini: in migliaia per l’ultimo saluto

Bergamo, 19 apr 2012 – Bergamo si ferma per i funerali di Piermario Morosini, un velo di profonda tristezza avvolge la città che commemora oggi il calciatore di 25 anni morto durante la partita Pescara-Livorno.

"Ciao Mario non ti dimenticheremo". L’ultimo saluto degli ultras atalantini a Piermario Morosini è un enorme striscione appeso sulla facciata del cimitero monumentale di Bergamo, dove la salma del giocatore é stata deposta dopo la cerimonia nella chiesa del Monterosso. I tifosi hanno voluto accompagnare il feretro fino all’ultimo passo.

Insieme ai giocatori e ai tifosi del Livorno, i sostenitori nerazzurri hanno sfilato in silenzio davanti alla bara, toccandola e facendosi il segno della croce. Poco prima, davanti alla chiesa del Monterosso, avevano salutato tutti insieme l’uscita della salma, mostrando le sciarpe e scandendo cori in onore di Morosini. Fianco a fianco, applaudendosi reciprocamente, quasi un migliaio di ultrà proveniente da ogni parte d’Italia ha reso omaggio nel modo migliore al giocatore. Molti erano arrivati già durante la notte, nella speranza di riuscire ad entrare in chiesa. Visto che non era possibile, si sono sistemati fuori, davanti al maxischermo. Altri hanno trovato posto allo stadio.

Per tutta la durata della cerimonia gli atalantini sono rimasti in piedi, in silenzio, allineati dietro a un grande striscione nerazzurro con la scritta "Bergamo". I livornesi hanno appeso sotto i loro occhi la scritta "Avevi la nostra maglia, ciao Mario", ricevendo applausi dai rivali. In mezzo alla folla c’erano anche sostenitori del Pescara, dell’Udinese, del Vicenza e della Ternana (gruppo da sempre gemellato con i bergamaschi). Qualche momento di nervosismo sul finire della cerimonia, quando l’invadenza delle telecamere ha infastidito i capi ultrà, che hanno invitato i cameraman ad arretrare e a lasciare spazio attorno all’auto funebre. Quando il corteo si è avviato, gli ultrà lo hanno seguito per un centinaio di metri a piedi, prima di dirigersi in auto verso il cimitero. Al camposanto, dopo l’ultimo saluto, gli ultrà toscani e bergamaschi si sono fermati brevemente a parlare tra loro e a scambiarsi riflessioni sulla scomparsa di Morosini. Per un giorno il dolore li ha uniti, spazzando via ogni rivalità.

LA CRONACA DELLA GIORNATA

FAMILIARI IN CHIESA – I familiari sono arri all’interno della chiesa di San Gregorio Barbarigo dove officerà don Luciano Manenti. La chiesa non può contenere la folla che si sta già radunando fuori dai cancelli.

Cinquecento i posti nella chiesa, di cui duecento riservati agli esponenti delle società sportive. La chiesa è ancora chiusa, mentre arrivano corone di fiori tra la commozione generale. Sulla scalinata della chiesa sono state apposte bandiere in rappresentanza soprattutto della curva nord dell’Atalanta. Fotografie, immagini, striscioni sono stati messi lungo tutto il percorso che porta alla chiesa dove alle 11 si celebreranno le esequie di Piermario Morosini. 

LA FIDANZATA ANNA ARRIVATA IN CHIESA – La fidanzata di Piermario Morosini, Anna, è già all’interno della chiesa di San Gregorio Barbarigo dove si stanno per celebrare le esequie del giovane calciatore stroncato da un malore sabato scorso durante la partita Pescara-Livorno. A officiare il rito sarà don Luciano Manenti, figura molto vicina ai giovani che frequentavano il campetto adiacente la chiesa, un luogo molto caro a Morosini, che amava trascorrere il suo tempo libero insieme ai ragazzi dell’oratorio. Durante il funerale, sarà letto un messaggio del vescovo Monsignor Veschi. Solo una emittente televisiva locale potrà riprendere le immagini subito fuori il portone della chiesa, che saranno poi diffuse gratuitamente a tutte le altre televisioni. I giornalisti non avranno accesso all’interno della parrocchia ma avranno a disposizione una sala stampa allestita.

ANCHE ABETE, PRANDELLI, FERRARA E DELEGATO FIFA, ARRIVATI ANCHE DONADONI, PAOLILLO, MAROTTA, BRAIDA, MACALLI – Ci sono anche i vertici della Federcalcio nella chiesa di Monterosso dove fra poco cominceranno i funerali di Piermario Morosini. Sono arrivati il presidente Giancarlo Abete, oltre al commissario tecnico della Nazionale Cesare Prandelli e quello dell’Under 21 Ciro Ferrara. Come loro sono entrati in chiesa senza parlare anche l’amministratore delegato dell’Inter Ernesto Paolillo, il direttore sportivo del Milan Ariedo Braida, l’amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta, l’allenatore del Parma Roberto Donadoni, il presidente della Lega Pro Mario Macalli e Bernd Fisa, collaboratore del presidente della Fifa Joseph Blatter. Presente anche l’Atalanta al completo.

APPLAUSI ULTRAS ATALANTA, "PIERMARIO, PIERMARIO" – «Piermario, Piermario». Un centinaio di ultras dell’Atalanta hanno scandito il nome di Morosini e hanno a lungo applaudito quando di fronte alla chiesa di Monterosso dove si celebrano i suoi funerali sono arrivati i pullman con a bordo le squadre di Atalanta e Udinese, due delle squadre dove ha militato il centrocampista morto sabato scorso. In quegli istanti hanno cominciato a suonare a lutto le campane. Prima della squadra erano arrivati in chiesa il presidente dell’Atalanta Antonio Percassi e Pierpaolo Marino. Sotto gli occhi degli ultras nerazzurri i tifosi del Livorno hanno appeso sulla cancellata davanti alla chiesa lo striscione "Avevi la nostra maglia". Dagli ultras bergamaschi si è levato un lungo applauso.

SUL FERETRO LA MAGLIA N° 25 – «Davvero Mario è nei nostri cuori. Io non ho paura e siamo qui non solo per Mario ma con Mario»: con queste parole Don Luciano Manenti ha dato inizio ai funerali di Piermario Morosini all’interno della chiesa di San Gregorio Barbarigo a Bergamo. «Dolce amico mio, timido compagno mio, ripartiamo da te»: è iniziata con queste parole l’omelia di don Luciano Manenti. Don Luciano ha ricordato che Morosini è «venuto dalla terra e noi siamo uomini di terra qui. A Morosini bisogna solo dire grazie – ha aggiunto – ma saresti tu il primo a dirci che questo grazie va girato alla gente che ti ha cresciuto e quindi alla tua mamma e al tuo papà. Senza di loro tu non saresti tu e noi non saremmo noi». 

Sul feretro c’é la maglia numero 25: i funerali di Piermario sono iniziati in un clima di profondo e totale dolore per la sua scomparsa improvvisa. Tante le presenze importanti. Fiori, sciarpe, stendardi delle varie società di calcio sono deposte davanti alla bara adornata di fiori e corone. In prima fila i familiari più stretti, la fidanzata Anna, i cugini e la zia, distrutti e impietriti per la scomparsa di Piermario. La vita del ragazzo è stata costellata di molte tragedie: aveva perso la mamma, il papà e un fratello, suicida. Per la sorella, che ha gravi problemi, è partita una gara di solidarietà nel nome di Piermario. La chiesa S.Gregorio Barbarigo ovviamente non può contenere tutti i tifosi accorsi per salutare Piermario Morosini. In tantissimi, oltre 5 mila, seguono le esequie dal maxischermo allestito all’estero della parrocchia frequentata dal giocatore, che era molto vicino ai ragazzi dell’oratorio. 

SINDACO BERGAMO: «FIGLIO E FRATELLO PERFETTO» – Nella chiesa dei funerali di Piermario Morosini sono arrivati il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, quello di Livorno Alessandro Cosimi e di quello di Pescara Luigi Albore Mascia. «Morosini era un figlio e un fratello perfetto, la vita per lui non è certamente stata facile – ha detto Tentorio molto colpito dalla folla – E’ commovente vedere tutta questa partecipazione, è la prova che era molto amato non solo a Bergamo. E’ un sentimento comune anche a tutte le città dove ha giocato».

INTER LO RICORDA CON 1′ DI SILENZIO AD APPIANO APPIANO GENTILE  – L’Inter si raccoglie in memoria di Morosini. La seduta di allenamento dei nerazzurri ad App
iano Gentile è stata preceduta da un minuto di raccoglimento per ricordare Piermario Morosini. 

MADRE FIDANZATA: SAPPIAMO CHE CI VUOI COL SORRISO – «Abbiamo perso un figlio e un fratello, il dolore è grande ma sappiamo che non ci vuoi tristi ma con il sorriso, quel sorriso che illuminava sempre tuo viso»: è questo il ricordo di Mariella Vavassori, la madre di Anna, fidanzata di Piermario Morosini, nel corso del funerale del giovane giocatore del Livorno. «Ciao Mario, ti ringraziamo della presenza nella nostra vita – ha detto Mariella Vavassori – ci hai insegnato tanto, hai reso i nostri cuori più veri e leali, liberi come eri tu. Ti ringraziamo per aver donato tanto tanto amore alla nostra Anna – ha concluso – ti chiedo solo un favore, chiamami Mariella e non più signora, almeno quando mi chiamerai dal cielo».

IN CHIESA SUONATE CANZONI DI LIGABUE – Sono state suonate due canzoni di Ligabue – "Il giorno di dolore che uno ha" e "Non e’ tempo per noi" nella chiesa di San Gregorio Barbarigo, dove si è appena conclusa la cerimonia funebre per Piermario Morosini. «I giovani guardino a te come modello, di giovane che sa tradurre la gioia perché la possiedi dentro, nonostante tutte le prove che la vita ti ha riservato. Portatelo nel cuore come modello di riferimento» ha detto di Piermario don Romeo Luiselli, parroco di Monterosso. 

ESCE IL FERETRO, LUNGHISSIMO APPLAUSO CORI DA STADIO E FUMOGENI – Il feretro di Piermario Morosini é stato trasportato dai suoi amici fuori dalla chiesa accompagnato da un lunghissimo applauso, tra le lacrime e gli abbracci tra amici, familiari e don Luciano Manenti, che ha celebrato il funerale. Centinaia i tifosi all’esterno – mischiati fra loro e perlopiù delle squadre in cui ha giocato Morosini (Livorno, Pescara, Atalanta, Vicenza e Udinese) – che hanno acceso fumogeni e intonato cori, facendo sentire la loro presenza. La salma sarà adesso portata al cimitero monumentale di Bergamo. Sul feretro è stata posata anche la maglietta numero 8 dell’Atalanta con il nome di Morosini. 

PRANDELLI: HA FATTO MIRACOLO UNIRE BANDIERE- Nel giorno dei suoi funerali, Piermario Morosini «ha fatto il miracolo di unire tutte le bandiere che durante la settimana e a ogni partita di calcio sono una contro l’altra». Lo ha notato il ct della Nazionale Cesare Prandelli, sottolineando che il giovane morto sabato scorso a soli 25 anni «ha insegnato che si può affrontare le difficoltà della vita sempre con il sorriso». 

ABETE: DA DOMANI SI RIPARTE PERCHE’ CALCIO E’ VITA – Servono progetti, rigore e comportamenti all’altezza dei valori che il calcio rappresenta. E’ il senso dell’appello lanciato dal presidente della Figc, Giancarlo Abete, che ha partecipato ai funerali di Piermario Morosini. «Da domani si riparte perché il calcio è vita, rappresenta la dimensione in cui Morosini ha trovato gioia nelle tante sofferenze della vita – ha rilevato Abete -. La dialettica può essere stressata dalla competitività e dai risultati ma i comportamenti devono essere all’altezza dei valori che il calcio rappresenta».

A proposito del dibattito all’interno della Lega di Serie A per riformare l’istituto della responsabilità oggettiva, Abete ha osservato che «é giusto che ci siano confronti e prese di posizione, ma quando si affrontano i problemi bisogna anche fermarsi per interrogarsi e capire. Credo – ha continuato – che fermare il campionato per la tragedia di Morosini abbia dato l’opportunità al pubblico e agli addetti ai lavori di capire cosa può fare di positivo il calcio: la priorità deve essere sempre il rispetto delle regole, se si ritiene di cambiarle si prova a modificarle, ma finché esistono vanno rispettate».