Ambiente: Arta Abruzzo presenta il nuovo corso e lancia la sfida per uno sviluppo sostenibile

Pescara, 20 apr 2012 – Battesimo istituzionale al nuovo corso dell’Agenzia Regionale per la tutela dell’Ambiente, illustrato oggi a Pescara nell’ambito del Convegno “ARTA Abruzzo per un’efficace governance ambientale – Nuove e consolidate alleanze all’insegna dello sviluppo sostenibile regionale”, presso l’Auditorium Petruzzi del Museo delle Genti d’Abruzzo.
Oltre ai vertici dell’Ente, al convegno hanno preso parte l’assessore regionale all’Ambiente, Mauro Di Dalmazio, il Presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi, Enrico Di Giuseppantonio, il Presidente di Federchimica, Cesare Puccioni, rappresentanti di Anci Abruzzo e Unioncamere Abruzzo. Cambiamento espresso anche da un nuovo logo, creato da Carsa per meglio rappresentare l’esigenza dell’ARTA Abruzzo di trovare alleanze inedite sul territorio, in nome di uno sviluppo davvero sostenibile.
«Per avere una governance efficace c’è bisogno di un’alleanza stretta e costruttiva con i soggetti fautori dello sviluppo economico della regione, di un patto tra istituzioni e mondo produttivo – così Mario Amicone, direttore generale dell’Ente – L’ARTA intende porsi come arbitro di tale alleanza e garante dell’ecosostenibilità. Ma per farlo deve uscire dal suo ruolo apparentemente solo repressivo e dire quello che fa, oltre ad affrontare le emergenze ambientali locali. Non è un avversario da combattere, un ostacolo insormontabile, come spesso viene percepito, ma può collaborare con il mondo produttivo, senza venir meno al ruolo di controllo sul territorio. Sin da quando ho assunto il ruolo di Direttore ho sentito questa esigenza di cambiamento e ringrazio il personale che in un anno ha cercato di collaborare a un’inversione di tendenza necessaria. Le cifre infatti ci stanno dando ragione: nel 2010 abbiamo fatto 13.800 controlli, nel 2011 14.500 e di converso nel 2010 sono state segnalate 436 violazioni, mentre nel 2011 369, con un decremento del 15 %. Questo non ci basta, possiamo fare meglio. Perché l’ambiente è il settore trasversale che abbraccia tutto e perché abbiamo strumenti per farlo. Ci proponiamo così al mondo produttivo con un nuovo logo, più amichevole e leggibile, per trovare le convergenze con gli operatori economici. Non vogliamo essere nemici di nessuno, vogliamo stare dalla parte di chi l’ambiente lo difende pensando anche allo sviluppo economico».
Un invito raccolto e rilanciato dalla Regione Abruzzo attraverso l’assessore regionale all’Ambiente Mauro Di Dalmazio: «Usciamo dall’ambientalismo, entriamo nella sostenibilità ambientale – il suo invito – Rispetto a questa sfida il dialogo interistituzionale è essenziale, si deve aprire una nuova stagione di consapevolezza. L’ARTA Abruzzo deve diventare un propulsore sulle politiche da intraprendere e sulle scelte da fare; vogliamo farla diventare più protagonista, ampliarne il ruolo, perché questo è l’unico modo per condividere una stessa idea di prospettive. L’Agenzia può avere un ruolo propositivo, oltre che repressivo, può e deve sviluppare l’educazione ambientale in modo incisivo, informare i cittadini perché assumano anch’essi una responsabilità diversa verso l’ambiente come consumatori e fruitori. Dobbiamo inaugurare con il nuovo logo una nuova stagione dell’ARTA Abruzzo».
Illustrando la storia normativa delle competenze dell’ARTA Abruzzo, il direttore tecnico Giovanni Damianiha sostenuto che un nuovo corso è possibile: «Prima si controllava lo scarico e si faceva prevenzione sanitaria, oggi c’è stato uno sviluppo imponente dal punto di vista ambientale. Principi basilari, come quello dello sviluppo sostenibile, della rinnovabilità permettono di fissare parametri per vivere bene senza distruggere la natura. L’ARTA mira a correggere alla fonte i comportamenti che non vanno in tal senso, dentro la filiera, applicando il principio di prevenzione e di integrazione, di sostenibilità piena. Un nuovo approccio per tendere al miglioramento e alla conversione dei cicli produttivi. Questo è il maggior vantaggio competitivo per le imprese. Si può fare migliorando i progetti e la produzione all’origine e informandone il pubblico perché si moltiplichino i comportamenti virtuosi».
Sì all’alleanza da parte di UPA – Unione Province Abruzzesi, Unioncamere Abruzzo, ANCI Abruzzo e Comune di Pescara, pronti a fare rete perché il messaggio venga adottato dagli enti pubblici e soprattutto arrivi al comparto economico e produttivo regionale.
«Occorre promuovere questa alleanza tutti assieme per migliorare e completare a livello regionale e provinciale la legislazione ambientale – ha sottolineato il presidente dell’UPA Enrico Di Giuseppantonio– Quando si parla di ambiente tutti siamo coinvolti perché la salvaguardia non è un obiettivo, ma un dovere della politica, specie se la politica rappresenta le istituzioni».
Vincenzo Serraiocco, Assessore all’Ambiente del Comune di Pescara, che ha portato i saluti del Sindaco, ha dichiarato “un patto tra ARTA Abruzzo ed enti pubblici è auspicabile soprattutto in questo momento di difficoltà della nostra città a causa delle complesse condizioni del porto canale”.
«L’ARTA Abruzzo diventi un supporto concreto e si formi una sorta di patto di stabilità fondato sullo sviluppo sostenibile – ha chiesto Luciano Monticelli in veste di rappresentante ANCI Abruzzo. “Agire sul territorio è l’unico modo per fare rete davvero e arrivare alla sostenibilità dell’economia regionale – ha aggiunto Giuseppe Di Donato, Unioncamere Abruzzo, «mentre il mondo produttivo ha richiesto una sburocratizzazione dei rapporti per arrivare a tale traguardo». «Vanno assicurati efficienza e tempi minori – ha dichiarato Cesare Puccioni, presidente di Federchimica – Spetta all’ARTA dare un segnale positivo proprio perché rappresenta la tutela del territorio»
Una tutela divenuta priorità per chi produce, come ha evidenziato la relazione di Anna Morgante, Ordinario di Tecnologia di Cicli Produttivi dell’Università d’Annunzio. «È tempo di parlare di ecologia industriale, di tutti i parametri che riguardano lo sviluppo sostenibile. L’imprenditore deve essere consapevole che l’ambiente rappresenta una variabile interna dell’azienda e che i materiali di scarto di un’impresa possono essere materia prima e risorsa per un’altra. Numerosi sono gli esempi in Europa di distretti industriali che hanno creato simbiosi tra aziende all’insegna della riduzione dell’impatto ambientale in termini di prodotto, processo e servizio. L’Italia vanta dei primati di cui spesso non si parla: siamo primi nel mondo per la lavorazione di prodotti in alluminio riciclato. Non si può fermare la produzione industriale – ha concluso – L’economia chiama il mondo produttivo a rispondere a tre domande: cosa, per chi e come produrre, come sosteneva Paul Samuelson, Premio Nobel per l’Economia».