L’Aquila, centro storico: avanti anche senza l’intesa sul Piano

L’Aquila, 20 apr 2012 – «Se il commissario non ci darà l’Intesa sul Piano di ricostruzione non fa niente. Andremo avanti ugualmente. Chiodi faccia pure i suoi giochi». Dall’indignazione all’indifferenza. L’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano non è più infuriato con la struttura commissariale, ha compreso che il tempo è scaduto per il commissario e che il suo interlocutore è ormai solo il Governo.
«Abbiamo chiesto al governo di capire che cos’è questo piano di ricostruzione direttamente al Governo al quale chiederemo l’intesa – ha continuata il sindaco Cialente. Io ho dato il nostro piano a tre urbanisti chiedendo di giudicarlo e riferire al governo. Noi comunque andiamo avanti per stralci e non ci fermiamo. Il nostro interlocutore è solo il governo».
Anche sulla questione delle risorse per il centro storico Cialente e di Stefano sembrano aver trovato un escamotage chiedendo i fondi per tutto il centro storico in virtù dell’interesse paesaggistico. Ciò significa che i palazzi non vincolati del centro (ad eccezione di quelli non congrui), potrebbero contare sulla stessa somma destinata agli immobili vincolati, ossi 2.400 euro al metro quadrato in luogo dei 1.200 previsti ora e assolutamente insufficienti per riparare queste abitazioni.
Nel contempo il Comune ha consegnato al governo anche una serie di proposte già all’esame dei tecnici per strappare dalla paralisi la ricostruzione del cuore della città. In primo luogo l’assessore Di Stefano ha chiesto di modificare subito l’Opcm 4013 che, fra le altre cose, stabilisce che la filiera debba esaminare fino alla fine dell’anno solo i progetti fuori dai centri storici, mentre i progetti dei centri storici non possono essere esaminati visto che fino al 31 dicembre è prevista soltanto la formazione del personale.
«Come possono sentirsi i cittadini che hanno già presentato i progetti per le abitazioni in centro?» Di Stefano chiede altresì che vengano superate le Opcm 3839 e 3820 in particolare in relazione agli aggregati multi-esito nei quali il consorzio dovrebbe accollarsi la quota parte delle riparazioni di B e C. «Le parti comuni anche quando sono di più proprietari – propone il comune – vanno recuperate per intero. Si è fatto dappertutto Perchè all’Aquila no?».
Fra le priorità anche un piano della cantieristica e sbloccare subito i soldi dei sottoservizi i cui fondi contemplati dal decreto 24 sono inspiegabilmente ancora bloccati. Cialente ha spiegato che il ministro Barca è già stato messo al corrente delle richieste, ma c’è di più: «il pool capitanato dall’ingegner Aldo Mancurti viene all’Aquila due volte a settimana per discutere con noi il percorso per far ripartire la città». Poi la promessa del sindaco: «il nostro obiettivo è finire le case E della periferia entro il 2013. Nella primavera del prossimo anno deve partire il centro storico. É un delitto che non vengano esaminati i progetti del cuore della città».
(A.Cal)