
L’Aquila, 20 apr 2012 – Accuse, ancora tutte da dimostrare, della procura aquilana mosse a Paolo Federico, l’ex sindaco di Navelli, ora vice sindaco per il quale è stato chiesto il processo per presunta corruzione. Avrebbe accettato un tappeto persiano e dei soldi per agevolare il rilascio di una autorizzazione per ampliare l’impianto di compostaggio del suo Comune. Questo riferisce oggi "Il Centro", specificando che la richiesta deriva dall‘inchiesta «Fangopoli» della procura di Pescara, avviata in seguito a accertamenti del Corpo Forestale dello Stato fatti oltre sei anni fa. Il filone aquilano prevede due aspetti molto diversi tra loro. Quello della presunta corruzione e una contravvenzione per procedure discutibili nello smaltimento di rifiuti dell’impianto di compostaggio di Navelli affidato alla Biofert.
Federico, nella qualità di sindaco del comune di Navelli, in corrispettivo dell’appoggio e dell’aiuto che avrebbe fornito agli interessi privati della Biofert srl (che aveva chiesto il rilascio di un permesso di costruire avendo ad oggetto l’impianto di compostaggio) avrebbe ricevuto imprecisate somme di denaro e da ultimo un tappeto persiano del valore di 1500 euro acquistato all’Aquila tra il 25 e il 27 gennaio 2007. Queste regalie sarebbero state fatte da due persone. Si tratta di Al Akhdar Abdel Majid direttore tecnico all’epoca dei fatti dell’impianto di compostaggio di Navelli gestito dalla Biofert e Maurizio Pierangeli già legale rappresentante della Agroter, cui subentrò la Biofert.
Secondo il pm queste due persone, agendo in preventivo accordo tra loro, avrebbero consegnato i denari e il tappeto. Costoro, pur non essendo pubblici ufficiali, sono anche essi coinvolti nella corruzione secondo quanto prevede l’articolo 321 del codice penale.
In relazione al tappeto il vice sindaco ha sempre sostenuto che non si trattava di una regalia ma dichiarò di averlo comprato alcuni anni prima che fosse sequestrato. Ci fu una perizia chiesta dall’accusa che non confermò la tesi dell’imputato.
In particolare la presunta consegna di questo tappeto sarebbe stata confermata da alcune intercettazioni dalle quali «si evince chiaramente» è scritto in un verbale degli inquirenti pubblicato alcuni anni fa, «che Federico ha ricevuto e, sia pure con qualche titubanza, accettato un regalo da parte di Al Akhdar».
Esiste poi un filone ambientale. In esso sono accusati Marco Schenider e Massimo Michelini cui viene contestata la contravvenzione prevusta all’art. 256 comma 1 lettera A del ddl 152/2006 in quanto nella loro qualità di amministratore unico e legale rappresentante della Pettinatura spa, il primo, e amministratore unico della Aimag spa, il secondo, conferivano per lo smaltimento nell’impianto di Navelli rifiuti per i quali non vi era autorizzazione per migliaia di tonnellate.
Inchiesta su Cialente e Di Benedetto per inquinamento adAragno – Riporta sempre "Il Centro" l’inchiesta che riguarda il sindaco Massimo Cialente e il responsabile della Gran Sasso Acqua Americo Di Benedetto, per un inquinamento accertato nella frazione di Aragno nella scorsa estate. E’ stato segnalato e individuato lo scarico di liquami in una fossa di proprietà comunale carente di manutenzione che di fatto sono stati sversati in maniera continua su suolo provenienti dalla rete fognaria comunale. Tra le contestazioni anche l’avere omesso di provvedere a che il sistema di raccolta fosse perfettamente funzionante. L’indagine, secondo quanto si è appreso, è stata avviata dopo una segnalazione e dei sopralluoghi della forestale. Il provvedimento è in proroga e pertanto il pm lo ha comunicato un mese fa alle parti assistite dall’avvocato Ernesto Venta. Il motivo della proroga poggia sulla considerazione che le indagini non sono finite. Il pm titolare delle indagini è Stefano Gallo.