In Comune e Cambia Musica: un Appello per “voti non-utili”

L’Aquila, 21 apr 2012 – «Comincia con un sussurro che poi cresce e si fa sempre più forte e insistente fino a diventare una pretesa e una minaccia: “Cara Cittadina, caro Cittadino usalo bene il potere che hai, non sprecarlo, vota utile". Sì, certo, ma utile a chi? Utile per che cosa? Utile è il voto che mantiene le cose come stanno? Utile, cioè, a proseguire con l’andazzo che tutti conoscono?». Così i candidati delle liste di Appello per L’Aquila – In Comune e Cambia Musica – per Ettore Di Cesare sindaco.
«Basta guardarsi intorno – si legge in una nota – e si capisce facilmente per chi sono stati utili i voti delle volte passate, e a chi devono continuare a portare utili i nostri voti. Utile è il voto che non pesta i piedi a chi conta in città e fuori. E’ utile il voto che non disturba chi gli utili ha continuato ad accumularli grazie all’emergenza mai finita, alla ricostruzione mai davvero cominciata e ai piccoli e grandi saccheggi che invece sono ben avviati ovunque nelle nostre terre. E’ utile il voto che ti promette il favore e la buona parola in tempo di voto e che non ti darà mai udienza in tempo di governo. Il voto è utile perché sa mettere insieme le cose e le persone che sembrano diversi ma che poi, al momento utile, si sono sempre capiti bene. Quando c’è da incassare le differenze non contano, basta saper contare. Il voto è utile per avere ancora il mandato "democratico" per continuare così, ancora, sempre di più, con sempre meno limiti a fare utili».
«Le liste civiche “In Comune” e “Cambia Musica” di Appello per l’Aquila – conclude la nota – vogliono il voto non-utile. Noi vogliamo voti fecondi, voti fertili, che dissodano e rinnovano il terreno prima di seminare di nuovo. Cerchiamo voti puliti, voti che fanno la differenza. Voti che impegnano e pretendono, voti in chiaro e non più in bianco. Voti che chiedono il conto, voti attenti, vigili e presenti. Voti che non si rassegnano. Voti partecipi, voti comuni, voti giusti e dignitosi. Vogliamo voti non-utili, per servire chi il voto lo da e non chi lo riceve. Vogliamo un voto che sia un appello, quello per L’Aquila. Ne vogliamo tanti, tutti quelli che servono per una città che abbiamo il compito di rifondare per poterla ricostruire».