Sulmona, ospedale: Comitato trasparenza e legalità, “promesse non mantenute”

Sulmona (Aq), 21 apr 2012 – «Era esattamente l’inizio di dicembre 2011 quando lanciammo il tema-allarme dello stato dell’ospedale di Sulmona – si legge in una nota del Comitato trasparenza e legalità – e contemporaneamente di quello di Popoli. In pratica visto che l’Asl aquilana cercava un edificio per ospitare momentaneamente, in attesa del nuovo, l’ospedale attuale definito non idoneo sismicamente, e visto che l’ospedale di Popoli, languiva e si era svuotato, proponemmo,"candidamente" cio’ che qualsiasi padre di famiglia attento all’economia generale avrebbe pensato, sopratutto con 50 milioni di euro in ballo: perche’ non si fa sinergia tra Popoli e Sulmona, risolvendo subito il problema di Sulmona e ben utilizzando Popoli, per poi tornare a Sulmona nel nuovo ospedale?».
«Tale proposta – aggiunge Giovanni Natale, per il Comitato – ha suscitato molto dibattito sopratutto fra i cittadini, ma ha visto silenziosi, i dirigenti interessati, gli amministratori, i politici e gli stessi sindacati. Eppure poteva essere un’occasione per aprire una discussione che resta ora silenziosa e incancrenita. Abbiamo sollecitato anche il presidente Chiodi, avvertendo che ogni giorno che passava il rischio che ci si stava, e si sta ancora, assumendo, era molto grave: se ci fosse un terremoto, delle vittime, nessuno potra’ dire io non sapevo. Da quei giorni, 5 mesi fa, nulla di significativo e risolutivo e’ accaduto purtroppo. Non si e’ posta alcuna prima pietra per il nuovo ospedale di Sulmona e su quello di Popoli si cerca di mettere una pietra.sopra».
«In conclusione al punto di partenza, a Popoli nessuna promessa e’ stata mantenuta, a Sulmona peggio, abbiamo un Ospedale ancora a rischio. E’ di questi giorni la denuncia della Cisl che, ahime’, allora, ci lascio’ soli, come tutti gli altri, sindaci compresi. Noi cerchiamo di tenere accesa questa luce sui nostri ospedali seguendo gli sviluppi che auspichiamo prendano la giusta direzione nonostante il ritardo che grida allo scandalo. Proveremo anche con Striscia la notizia. Chissa’ che non si apra uno spiraglio e ci si assuma una responsabilita’! Ma l’incapacita’ generale di aprire un confronto politico la dice lunga sul livello della nostra classe dirigente. Dovremo cercarci un Monti?».