Ricostruzione, Ingegneri: «Incarichi alle Università illegittimi»

L’Aquila, 24 apr 2012 – Ingegneri sul piede di guerra a seguito degli interventi di riqualificazione post-terremoto in Abruzzo. Sul banco degli imputati la Struttura Tecnica di Missione, nonché il Commissario delegato per la ricostruzione Gianni Chiodi. Illegittimità dell’affidamento degli incarichi di progettazione alle Università, sospetta irregolarità sulla tipologia dei compensi ad esse attribuiti e mancanza di riscontri concreti sul piano del recupero urbanistico.
Una serie di «gravi perplessità» che il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ha affidato ad un documento, conciso, ma efficace, per «chiedere delucidazioni esaustive alla Struttura Tecnica di Missione ed al Commissario delegato per la ricostruzione».
«A tre anni dal terribile sisma, la categoria punta il dito contro alcune procedure adottate. Due i livelli su cui si muove la denuncia – si legge in una nota del Consiglio Nazionale degli Ingegneri – il primo si riferisce all’affidamento alle Università degli incarichi di progettazione per i Piani di ricostruzione, sotto forma di attività di supporto al RUP, che non avrebbe legittimità. Il secondo riguarda le tariffe di riferimento utilizzate nel pagamento di prestazioni rese da soggetti pubblici e da privati. Raffrontando infatti i compensi emerge che per la medesima attività – ovvero la redazione di un Piano di ricostruzione – relativa ad uno stesso intervento – un borgo dell’aquilano con specifiche caratteristiche – il corrispettivo per l’Università è ben il doppio, in altri termini si aggira attorno ai 142mila euro a fronte, invece, di 64mila euro per i soggetti privati».
«Due differenti procedure per uno stesso tipo di incarico – precisa la nota – Il capitolato del 19 novembre 2010 viene richiamato, infatti, per le prestazioni rese da soggetti pubblici, come gli Atenei, mentre una vecchia circolare n.6679/1969 per quelli privati, come gli studi professionali di ingegneria, con esborsi per le casse dello Stato ben diversi.
Netta la reazione del CNI in merito ai compensi alle Università che «possono apparire del tutto spropositati ed essere oggetto di serie ed approfondite riflessioni, anche da parte dei competenti e deputati organi di vigilanza della congruità della spesa». Entrata, peraltro, indicata dagli Atenei come «rimborso spesa» che, per gli ingegneri, maschera, in realtà, «una prestazione specialistica rilasciata da un soggetto pubblico non abilitato a svolgerla. Mentre è ormai vitale assicurare la massima trasparenza e serietà di tutti gli interventi in atto. Per un pieno e totale recupero urbanistico».