Parco Sirente Velino: il no delle associazioni alle lottizzazioni

L’Aquila, 25 apr 2012 – «Il Comitato VIA della Regione decide su alcune lottizzazioni a Rocca di Mezzo, in area di grande pregio paesaggistico e naturalistico. Si preannuncia quale sarà lo sviluppo turistico dell’altopiano delle Rocche con il proposto taglio di 4000 ettari di aree a grande tasso di biodiversità del Parco Regionale». Così scrivono in una nota congiunta Daniele Valfrè, responsabile ALTURA Abruzzo, Bruno Santucci, coordinatore Gruppo Naturalisti Rosciolo e Stefano Allavena, coordinatore Lipu Abruzzo, aggiungendo che «Nella seduta di giovedi prossimo il Comitato Regionale per la Valutazione Impatto Ambientale si appresterà a decidere su una delle quattro pesanti lottizzazioni, approvate con delibera del comune di Rocca di Mezzo in pieno Parco regionale Sirente Velino, per un totale di 50.000 m² di superficie catastale.
L’area, oltre ad insistere nel Parco regionale, rientra nella Zona di Protezione Speciale e nel Sito di Importanza Comunitaria del “Sirente Velino”, quale territorio di interesse comunitario tutelato dalla UE, ed è inoltre compresa nella Zona di Conservazione Parziale A2 del Piano Regionale Paesistico dovei soliinterventi ammessi sono finalizzati alla tutela conservativa dei caratteri del paesaggio naturale e agrario e dove i principali usi ammissibili sono quello agricolo, silvo-forestale e pascolivo.
In particolare per quanto riguarda il progetto di lottizzazione “Piano della Madonna“, che verrebbe sviluppato in un’area periodicamente allagata, ALTURA, GNR e LIPU avevano già presentato osservazioni alla Regione Abruzzo circa lo Studio di Incidenza svolto e le cui considerazioni sono risultate “errate, superficiali e carenti e stanno a dimostrare una ignoranza pressoché completa di habitat, fauna e flora dell’area in esame“.
Durante la stessa seduta verrà discussa anche la variante al Piano Regolatore di Rocca di Cambio, con la quale il sindaco Di Stefano intende “sbloccare le lottizzazioni che sono in progetto nel paese, creando strutture e infrastrutture per l’accoglienza turistica per poter risolvere il problema della mancanza del lavoro” come ha dichiarato candidamente alla stampa, basandosi sulla convinzione che eventuali ditte appaltatrici saranno esclusivamente locali e ottenendo come unico risultato finale quello di trasformare i prati, i coltivi e le aree naturali esterne al paese in un sobborgo degno delle peggiori periferie urbane.
Un bell’esempio di lottizzazione a Rocca di Cambio l’abbiamo già vista con la nascita e la morte del complesso residenziale “I Cerri” a pochi chilometri dal paese che versa a tutt’oggi in uno stato di totale abbandono e degrado e dove non si possono non notare gli innumerevoli cartelli “vendesi”.
E’ questo lo sviluppo turistico che propone il “Protocollo Letta” e che chiedono a gran voce i sindaci dell’Altopiano delle Rocche? Sembrerebbe infatti, che la proposta di legge portata avanti dal Presidente della Commissione Ambiente Ricciuti per la riperimetrazione dei confini del Parco regionale, porti proprio ad una banale quanto deleteria cementificazione di vaste aree verdi ora tutelate, unita alla realizzazione di un “Distretto Venatorio” che prevede la gestione e laconservazione degli habitat naturali affidata alle associazioni venatorie locali».
«Il taglio di oltre 4000 ettari – proseguono – prevede l’esclusione della Piana di Campo Felice, di tutta la cresta dallaPunta dell’Azzocchio fino a Monte Rotondo, comprese le pendici ricadenti nei Piani di Pezza, l’area prativa e alluvionale tra Rocca di Cambio, Terranera e Rocca di Mezzo, dove verrebbero realizzate le lottizzazioni previste.
Tali aree fondamentali e non marginali del Parco, di grande importanza come corridoi ecologici in particolare per l’orso marsicano, ricche di specie floristiche uniche per la regione, verrebbero cosi definitivamente lasciate senza una adeguata tutela alla mercé di lottizzazioni selvagge e alla “gestione venatoria”. Proprio quello che chiedono i turisti italiani e stranieri!
Infatti dal Rapporto Ecotour 2012 è emerso che il turista va alla ricerca di quella vacanza la cui motivazione principale è rappresentata dall’osservazione e dal godimento della natura e della cultura tradizionale».
«Quale sarà il futuro del Parco Regionale Sirente Velino – si chiedono -, una delle maggiori aree ricche di biodiversità europee, si vedrà nei prossimi giorni anche dal responso della Commissione VIA alla quale chiediamo di bocciare questi progetti del tutto incompatibili con la conservazione della natura e del paesaggio».