Rosy Bindi: «L’Aquila, la principale opera pubblica del Paese»

26 aprile 2012 | 23:26
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Rosy Bindi: «L’Aquila, la principale opera pubblica del Paese»

L’Aquila, 26 apr 2012 – Il presidente nazionale, Rosy Bindi, tornata in città, parla dell’Aquila, della legge speciale, del governo; ma anche delle presidenziali francesi, di Hollande e di Europa, di legge elettorale e di elezioni politiche. Stoccate a De Matteis sono arrivate dal Pd nazionale, oltre che da quello locale. L’occasione è quella di un incontro a supporto di Massimo Cialente, a cui hanno partecipato anche Stefania Pezzopane (Pd) e Betty Leone (Sel), candidate al consiglio comunale.

Con oltre un’ora di ritardo a causa della votazione alla Camera del Dpef (Documento di programmazione economico-finanziaria), l’incontro è entrato subito nel vivo con la prima stoccata al candidato di “L’Aquila città aperta”: «una persona che di fronte a delle domande querela, anziché rispondere, non può fare il sindaco», ha dichiarato Pezzopane, in riferimento alla questione -esplosa nelle ultime 48 ore- circa il Protocollo d’intesa sottoscritto nel marzo 2004 tra Dipartimento di Protezione civile e Regione Abruzzo sul sistema di allertamento e relative procedure. «Non ci hanno fatto utilizzare fin’ora i fondi sul sociale: Giovanardi e Meloni», per esempio, ha proseguito l’assessore.

Cialente, nel suo breve intervento per lasciare spazio alla Bindi, ha focalizzato sulla questione lavoro:«Bisogna far partire la ricostruzione, come leva per far decollare lavoro ed economia. Nel 2011 tutti gli edili sono stati in Cassa integrazione, in quello che dovrebbe essere il più grande cantiere d’Europa». Il sindaco uscente, e ricandidato, ha sottolineato che «bloccando i finanziamenti non hanno fatto campagna elettorale contro di me, ma contro L’Aquila e gli aquilani. Sono arrivati fiumi di milioni – ha concluso alzando le braccia – e queste mani sono pulite».

Parlando di ricostruzione e nuovo governo, la Bindi si è detta «lieta che Monti abbia affidato L’Aquila a Barca, che è persona competente e preparata. E credo abbiate già notato la differenza». Poi l’affondo su De Matteis:«con che coraggio l’ex assessore regionale alla protezione civile si candida alla guida della città?». Sulla legge speciale, il presidente Pd ha detto che «facciamo fatica a farla passare, perché non siamo maggioranza in Parlamento». Qui, però, va detto che se in Parlamento si spingesse di più sulla portata nazionale della legge, e non solo sulla "legge per L’Aquila" e comuni colpiti dal terremoto, avrebbe maggiore facilità a passare.

«L’Aquila è l’opera pubblica principale che questo Paese deve realizzare. Senza la solidarietà dell’Italia intera – ha aggiunto Bindi – non sarà facile». E anche qui un appunto va fatto: la questione andrebbe affrontata con maggiore convinzione anche nelle Camere, oltre che a L’Aquila, dando magari meno importanza alla Tav e più alla ricostruzione ed altre opere più urgenti. Sulla questione morale il deputato democrat sottolinea che «non è solo avere le mani pulite, ma fare politica per il bene della collettività». Poi termina il suo intervento parlando di Hollande e di speranza di reale cambiamento delle politiche europee «frutto di governi di destra», di legge elettorale e della possibilità di scelta dei candidati da parte dei cittadini. Anche se, a dirla tutta, nell’ultima Direzione nazionale Pd ci sono state forte discussioni in merito.

Betty Leone, in precedenza, nel suo intervento aveva fatto un appello a «votare le donne, che ce n’è bisogno per ristabilire migliori equilibri».

(red)

BINDI: LEGGE SPECIALE, MA ORA USARE RISORSE PRESENTI – «A me sembra che il ministro Barca si sia assunto impegni veri con le amministrazioni locali, quantomeno quello di utilizzare le risorse che sono state messe a disposizione con una procedura chiara che sarà verificabile e controllabile». Così il presidente del Pd, Rosi Bindi, ha commentato l’azione del governo sulla ricostruzione post terremoto all’Aquila e nel cratere. «Vediamo più serietà di prima. Naturalmente ci fidiamo molto della capacità di controllo che avranno gli enti locali , che avrà soprattutto il sindaco dell’Aquila. Come Pd continueremo sulla nostra strada, che è quella di una legge speciale per L’Aquila, ma intanto che si utilizzino le risorse che ci sono».