L’Aquila, abuso edilizio: in 10 sotto inchiesta per un capannone

27 aprile 2012 | 07:35
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L’Aquila, abuso edilizio: in 10 sotto inchiesta per un capannone

L’Aquila, 27 apr 2012 – La Procura della Repubblica dell’Aquila ha chiuso le indagini preliminari su una serie di manufatti realizzati in via Ulisse Nurzia, nel Nucleo industriale di Pile, contestando a dieci persone una serie di violazioni in materia urbanistica. Si tratta di M.T. di 41 anni di Castel Gandolfo (Roma); G.C., di 36 anni dell’Aquila; M.M. di 67 anni di Civitella Roveto; C.B. di 69 anni di Prata D’Ansidonia; M.C. di 58 anni dell’Aquila; R.E. di 53 anni di Paganica; G.R. di 64 anni dell’Aquila; S.E. di 47 anni dell’Aquila; G.A. di 69 anni di Tornimparte e infine N.P. di 20 anni dell’Aquila. Lo riferisce oggi "Il Messaggero". I presunti abusi contestati riguardano la realizzazione, a vario titolo, di un fabbricato adibito a opificio industriale in assenza del permesso di costruire e in violazione degli strumenti urbanistici locali in un’area ricadente in zona a «pericolosità idraulica moderata».

Secondo l’accusa si sarebbero effettuate opere relative anche all’alveo del corso d’acqua presente senza alcuna autorizzazione e modificando le sponde attraverso l’abbattimento di specie arboree adiacenti l’alveo fluviale in località Boschetto di Pile. Tre degli indagati sono accusati di invasione di terreni e deturpamento per aver invaso un’area demaniale e deviato il corso delle acque, mutandone l’argine. Il pm ha anche contestato il falso ideologico per avere presentato al Comune dell’Aquila tavole progettuali relative all’intervento edilizio, omettendo di rappresentare il reale stato dei luoghi, non riportando il corso d’acqua che attraversava il lotto di terreno oggetto dell’intervento che veniva fatto apparire come unico lotto. 

Altre accuse riguardano la realizzazione di opere in violazione del piano stralcio difesa alluvioni della Regione Abruzzo e in totale difformità del permesso a costruire, avente ad oggetto «i lavori di miglioramento della rete stradale nell’agglomerato industriale di Pile» che prevedeva la realizzazione di un ponte. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Stefano Rossi, Andrea Filippi De Santis, Roberto Madama e Simona Giannangeli.