L’Aquila: Ateneo di Venezia rimette insieme il puzzle di borgo Rivera

L’Aquila, 27 apr 2012 – Al via il parco delle Acque, una delle tessere del borgo Rivera insieme all’ex mattatoio (i cui fondi tuttavia non sono stati ancora sbloccati), alla chiesa di San Vito, i cui lavori sono in corso di affidamento, alla fontana delle Novantanove cannelle, già restaurata, e agli edifici privati.
A rimettere insieme il puzzle del borgo Rivera sarà lo Iuav di Venezia che ha siglato una convenzione con il comune dell’Aquila tesa a studiare le migliori tecniche di intervento per il restauro dell’abitato antico. Sempre l’università di Venezia, ha spiegato il professor Salvatore Russo, si occuperà anche dei cantieri scuola da realizzare nell’edificio che ospitava il museo di Santa Maria dei Raccomandati.
Il professor Russo ha spiegato che non sarà facile intervenire con un restauro conservativo al 100% in quanto alcune parti del borgo sembrano irrimediabilmente danneggiate. Alla Rivera prima del sisma vivevano trenta famiglie, ora solo tre, fra cui Chiara Rossi, presidente dell’associazione Borgo Rivera nata nel post sisma per tutelare l’area, biglietto da visita per la città intera.
«Abbiamo già costituito i 12 aggregati con i rispettivi presidenti – ha spiegato la presidente Rossi – Siamo in assoluta sinergia con l’amministrazione comunale su quella che dovrà essere la rinascita di quest’area». L’associazione nel post sisma ha cercato di mantenere sempre accesi i riflettori sul borgo anche attraverso serate ospitate ai piedi delle Novantanove cannelle. «Anche quest’anno intendiamo ripetere eventi di questo tipo – promette Chiara – vedremo se riusciremo a portare qualche serata del festival di Spoltore».
Dal canto proprio l’Asm ha deciso di adottare la pulizia della fontana delle novantanove cannelle periodicamente alle prese con i problemi di alghe nelle vasche.
Partirà entro maggio il primo step di Lavori relativo al costituendo “Parco delle Acque” che sorgerà nel cuore del borgo Rivera, a sua volta prima cellula della città antica. Con i 60 mila euro a disposizione subito sarà ripulita tutta l’area che si estende per quasi 6 mila metri quadrati, dagli arbusti infestanti. La progettazione del parco vero e proprio, ha ricordato la dirigente del settore Ambiente, Paola D’Ascanio, sarà fatta attraverso un concorso internazionale di idee. Per la riqualificazione dell’area anche da un punto di vista idrogeologico si potrà contare sui 600 mila euro circa stanziati dal commissario alla Ricostruzione per attuare interventi che scongiurino il rischio di dissesto, visto che ad oggi non è ancora chiaro il percorso delle acque sorgive dell’area che hanno dato il nome alla città “Accule”. A.Cal.