Tentata violenza: indagini sul verbale di denuncia della ragazza

27 aprile 2012 | 07:47
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Tentata violenza: indagini sul verbale di denuncia della ragazza

L’Aquila, 27 apr 2012 – «Conobbi uno dei due amici di Tuccia, e dopo poco», racconta la giovane, «capii che voleva avere un rapporto sessuale, ma senza la mia volontà. Di fronte al mio no ha avuto un vero e proprio scatto d’ira. Mi dava pugni, mi urlava che voleva fare sesso. Sono scappata e in una frazione di secondo ho pensato “se non scappo mi rovina, mi violenta”. Non era lucido. Sono riuscita a scappare aiutata da due ragazzi che passavano per caso. E mentre fuggivo l’amico di Tuccia mi urlava che ero una poco di buono, mi diceva la pagherai. Le forze dell’ordine mi dissero che non era il caso di denunciare. Credo che abbiano preso l’episodio con leggerezza, pensando di parlare con quel ragazzo e di farla finita lì». Questa la dichiarazione riferita oggi da "Il Centro" di una ragazza che raccontò di essere scampata a una violenza sessuale, la cui denuncia presentata alla polizia si sta accertando se sia stata trattata secondo i protocolli. Questo il mandato che la Procura ha conferito ai carabinieri.

Si tratta del "caso-bis" emerso nell’ambito dell’inchiesta sulla violenza sessuale avvenuta davanti alla discoteca di Pizzoli (per la quale è in carcere il militare Francesco Tuccia).

I carabinieri hanno acquisito il verbale nel quale è contenuto l’esposto della ragazza. Contestualmente è stato sentito a sommarie informazioni testimoniali il sovrintendente di polizia che ricevette la denuncia. Bisogna accertare se, come messo in dubbio dalla ragazza, la vicenda sia stata trattata come un caso di violenza sessuale oppure se sia stata «derubricata» a semplice molestia, con relativo ammonimento della persona sospettata, e nulla più. Un compito che spetta ai carabinieri.