
L’Aquila, 29 apr 2012 – Se ne è andato Alvaro Iovannitti. «Vederlo spegnersi in silenzio quasi con eleganza, nonostante i tormenti della malattia vorace che lo consumava è per me un’ennesima sua lezione di vita. Era un uomo buono e tenace. Non mi sembra ancora possibile che non ci sia più», lo ricorda così Stefania Pezzopane.
Alvaro se ne è andato alle 12.45. L’ex deputato del Pci è morto all’età di 78 anni nella sua casa di Paganica, era nato il 20 agosto del 1933.
Alla moglie Diva, ai figli Mimmo e Dino e a tutti i suoi amati le più sentite condoglianze della redazione de Ilcapoluogo.
MASSIMO CIALENTE: UN UOMO GIUSTO, UN MAESTRO DI VITA – «Sono grandi la commozione e il dolore per la scomparsa di Alvaro Iovannitti. Un uomo giusto, che ha speso la sua intera esistenza al servizio dei valori della solidarietà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale. Una presenza costante, continua, da protagonista della vita politica e civile dell’Aquila e dell’intera regione. Un impegno continuo, vissuto sempre con passione, generosità, disinteresse, onestà, modestia e sensibilità, in tutte le istituzioni, nel partito, nel Comune, al Parlamento, nelle associazioni, in cui ha profuso il suo impegno. Io lo ricordo come uno di quei maestri di vita ai quali sempre, con il passare degli anni, capisci di dovere tanto. La sua morte lascia un vuoto che nessuno potrà mai colmare. La nostra consolazione, e consolazione per la sua famiglia, per i suoi cari, per i suoi amici e compagni, è sapere che Alvaro ha speso bene la sua vita».
PAOLUCCI (PD): «GRANDE STATURA MORALE, PD HA COMPITO DI PORTARE AVANTI SUE IDEE»– «Il Pd ha il dovere di non disperdere il grande insegnamento etico di Alvaro Iovannitti. La sua tensione morale e la sua passione civile devono sopravvivere alla scomparsa di un uomo al quale il centrosinistra aquilano e abruzzese deve moltissimo. Iovannitti appartiene a quella generazione che ha costruito pezzo dopo pezzo l’Italia repubblicana e costituzionale e in questi momenti difficili per L’Aquila e i suoi cittadini, ha rappresentato un punto di riferimento costante, senza mai mettere in secondo piano la difesa dei valori antifascisti e repubblicani di cui ha fatto una ragione del suo impegno anche ai vertici dell’Anpi. Alla sua famiglia va l’abbraccio del Pd abruzzese».
GOFFREDO JUCHICH: CIAO ALVARO – «Troppo presto la sinistra aquilana perde un pezzo della sua memoria storica. Non si può dimenticare di Alvaro l’infinita passione politica e lo spiccato antifascismo volto alla difesa dei valori dei resistenti abruzzesi, ma anche di tutta l’Europa venuti nel nostro paese a lottare per restituire la libertà all’Italia dopo venti anni di barbarie fascista. Ricordo con immenso piacere gli scritti e gli interventi pubblici di Alvaro per ricordare mio nonno Goffredo, quando nel 2006 si spense, e tanti altri per ricordare i partigiani comunisti e non che ebbero il coraggio di battersi per la libertà. E’ nostro dovere raccogliere il testimone di Iovannitti perché senza memoria lo spazio per la democrazia si stringe. Il Partito Della Rifondazione Comunista è vicino alla famiglia e ai compagni di lotta politica».
PROPERZI – «Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorare con lui nel corso della mia esperienza professionale. La sua figura è stata di esempio per molti cittadini ed esponenti politici, oltre gli schieramenti e le ideologie».
LELIO DE SANTIS (IDV): SE NE VA UNA PERSONA D’ALTRI TEMPI
«Se n’è andata per sempre una persona perbene, onesta, disponibile con dentro la passione politica messa al servizio del suo Partito, delle Istituzioni e della collettività – ha commentato Lelio De Santis – Alvaro Iovannitti non è stato solo una figura di primo piano del Partito comunista, prima e dei Democratici di sinistra, poi : è stato un uomo politico coerente con le sue idee e, allo stesso tempo, attento alle ragioni degli altri e disponibile al confronto ed all’autocritica. Intuì i limiti del Partito comunista e fu convinto sostenitore della prospettiva socialista e del superamento delle divisioni a sinistra, anticipando scelte politiche che l’Europa imponeva e forzando decisioni in senso riformista che i Gruppi dirigenti postcomunisti non sempre condividevano. Sempre in punta di piedi e con equilibrio politico. La sua vita personale e politica sia di insegnamento per tutti».
GIUSEPPE PLACIDI, EX SINDACO DELL’AQUILA – «Oggi più che mai la nostra amata citta’ avrebbe bisogno di uomini come Alvaro. Se ne e’ andato senza troppo clamore. Con grande dignita’ ed in punta di piedi, con grande orgoglio e sinceramente circondato dagli affetti familiari si e’ congedato da noi per intraprendere un viaggio verso l’eterno. Un viaggio senza bagagli perche’ cio’ che voleva lasciare ai posteri e’ l’esempio di un politico che ha sempre interpretato il Suo ruolo nel pieno rispetto della dignita’ e del valore degli uomini, anche se non la pensavano come Lui. Lo voglio ricordare perche’ per me, pur se da avversario politico, e’ sempre stato un esempio. Per il suo modo di infervorarsi nelle arringhe, per il denso contenuto delle sue espressioni si capiva che credeva fermamente in quello che diceva. Passione, sofferenza, speranza e sopratutto capacita’ di farsi ascoltare in ossequioso silenzio. E’ stato per me l’esempio vivo di una persona che voleva veramente incidere per cambiare in meglio la realta’ in cui viveva. La Sua stella politica non e’ mai stata offuscata da atteggiamenti vili contro i suoi avversari politici. Non aveva bisogno di eliminare l’avversario, lo ricercava per dialogarci ed affermare i suoi forti convincimenti. Lui si e’ costruito tutto il Suo cammino solo con il lavoro duro, in tempi sicuramente difficili. Lo ricordo in alcuni passaggi della vita politica ed istituzionale all’interno del Consiglio comunale; mai in tutte quelle vicende che, per me giovane consigliere comunale democristiano erano prime esperienze, posso ricordare di essermi distratto nel seguire i suoi ragionamenti. Qualcuno direbbe, oggi, personaggi d’altri tempi. Quanto abbiamo bisogno di uomini come Alvaro! Il dialogo era una virtu’ che lui sapeva praticare anche con il Suo più acerrimo avversario. Eravamo in grande confidenza e Lui riusciva a farmi sentire a mio agio quando ci confrontavamo, quando ci incontravamo fuori dalle sedi istituzionali e passaggiando sotto i Portici dell’Aquila potevo sempre dire che quelle discussioni mi arricchivano molto più di quanto lui stesso potesse pensare. Non e’ riuscito a farmi cambiare idea ma sono certo che nei miei aveva l’atteggiamento di un saggio che aveva la sensibilita’ di costruire un futuro migliore e di affidare ai giovani l’arduo compito di seguitare a tracciare la Strada del domani con lo stesso impegno e con quei valori universali che dovrebbero essere patrimonio del genere umano e non solo di una parte politica. Purtroppo la fine delle ideologie e la confusione che ne derivo’ fece arretrare dalla prima fila della politica Alvaro pero’, nonostante tutto, oggi che se n’e’ andato, molti, anzi tutti, dovrebbero riconoscergli il merito di essere stato un Grande interprete delle Istituzioni».