Riforma Protezione civile: arriva il via libera dal Consiglio dei ministri

30 aprile 2012 | 23:11
Share0
Riforma Protezione civile: arriva il via libera dal Consiglio dei ministri

Roma, 30 apr 2012 – Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto legge di riforma della Protezione civile. Il riordino era stato approvato "in via preliminare" lo scorso 13 aprile, ma il testo era stato criticato da Regioni ed enti locali, che auspicavano – tra l’altro – il ricorso al disegno di legge e non al decreto. Ora l’ok definitivo, a seguito, si legge in un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, «dei rilievi svolti dalla Conferenza Unificata il 19 aprile».

Duro il presidente dell’Unione del Province (Upi), Giuseppe Castiglione, secondo cui «la scelta di procedere con decretazione d’urgenza e non attraverso un disegno di legge non può che essere considerata negativa. Il tema, e le gravi emergenze degli ultimi mesi lo dimostrano – aggiunge – meritava una discussione seria in Parlamento, con il concorso e la collaborazione di tutte le istituzioni».

La riforma prevede la possibilità del ricorso a nuovi rincari della benzina  – con l’aumento dell’accisa in misura non superiore ai 5 centesimi per litro-  in caso di calamità, la cosiddetta ‘tassa sulla disgrazia‘. Contro questa misura si è espresso il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che l’ha definita «incostituzionale, iniqua e priva di fondamento».

Prevista anche la cancellazione della norma dello scorso anno che stabiliva il ‘concerto’ del ministero dell’Economia sulla spese da effettuare in caso di emergenza. Almeno per i primi venti giorni, trascorsi i quali le ordinanze devono passare il vaglio dell’Economia, «limitatamente ai profili finanziari». In questo modo il Dipartimento riacquista quei poteri che il ‘commissariamento’ voluto da Tremonti gli aveva sottratto, con la possibilità di intervenire in maniera tempestiva ed efficace nell’immediatezza dell’emergenza, senza aspettare il permesso dell’Economia.

Confermata la collocazione del Dipartimento sotto la presidenza del Consiglio, con il rafforzamento del ruolo del ministro dell’Interno cui può essere delegato il coordinamento delle attività delle amministrazioni sul territorio.

La durata dello stato di emergenza sarà di regola 60 giorni, più una proroga di 40, trascorsi i quali entrerà in campo l’amministrazione competente in via ordinaria. C’é infine la sforbiciata alla gestione commissariali. Quelle che operano già all’entrata in vigore della riforma non vengono prorogate o rinnovate, tranne alcune eccezioni "motivate".