L’Aquila, elezioni: duello Alfano Bersani

2 maggio 2012 | 19:08
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L’Aquila, elezioni: duello Alfano Bersani

L’Aquila, 2 mag 2012 – Angelino e Pierluigi così lontani così vicini. Mentre il Pd oggi ha, per certi versi, coraggiosamente affrontato il test “piazza Duomo”, con la “spalla” di un cantante del calibro di Roberto Vecchioni, Il gotha del Pdl ha preferito affrontare l’elettorato nel chiuso dell’auditorium Sericchi di Via Strinella, concedendosi prima una riunione nel bar decisamente a porte chiuse con tanto di bodyguard.

«La nostra è una festa della democrazia – ha spiegato il sindaco Massimo Cialente – Per questa ragione abbiamo deciso di invitare il cantate Roberto Vecchioni – La verità è che ha portato bene in occasione delle elezioni di Pisapia e poi ha vinto Sanremo!». Un duello a distanza quello tra i due Big. Bersani ha colto l’occasione per invitare il Pdl al silenzio: «Per un giro dovrebbero star zitti  – ha detto – Noi del Pd abbiamo dopo questi anni il diritto di dire la nostra. Chi ci ha portato fin qui dovrebbe star zitto almeno per un giro».

Se Bersani in piazza cerca di toccare il tasto del “ci siamo sempre stati” e vi abbiamo dato anche i 20 milioni della legge mancia, Alfano rimembra l’immediato post terremoto e la “meravigliosa” macchina dell’emergenza: «Berlusconi ha dato grande dimostrazione di amore e di efficienza», ha sottolineato. Sui sentimenti fa leva anche Bersani: «L’Aquila è nel cuore di questa campagna elettorale è certo che si gioca il futuro. C’è bisogno dell’orgoglio aquilano e di chi possa interpretarlo e di chi è stato qui fin dal primo».

Diversi anche i candidati sindaco al “cospetto” dei due Big: Molto emozionato è apparso Properzi che da tempo attendeva la visita del segretario Pdl come il “messia”. Più sciolto, invece, Cialente, per cui Bersani è una vecchia conoscenza. Doveroso il confronto anche sulle presenze: per Bersani una piazza Duomo riempita a metà, per Alfano il pieno nell’auditorium Sericchi. «L’Aquila è un test che riguarda solo gli aquilani – ha sottolineato Alfano – Il Pdl è uno. Non ci sono più Pdl – ha continuato facendo cenno alla diaspora dei dissidenti che appoggiano De matteis – é vero, è stato un travaglio scegliere il candidato ma in Properzi abbiamo trovato un uomo di qualità la cui scelta è stata suggerita dagli aquilani e non imposta da Roma. Properzi è il miglior candidato possibile». 

Immancabile la spinosa questione del redde rationem per i dissidenti: «Ci affidiamo alla sostanza delle cose – ha detto – Saranno i cittadini a decidere». «Se riterrai che il bene degli aquilani è in qualche occasione in contrasto con quello del Pdl – ha detto rivolgendosi poi a Properzi – dovete farcelo notare».  «Noi non battezziamo né sindaci né programmi  – gli ha fatto idealmente eco Bersani – facciamo le primarie». Poi il segretario del Pd ha dato la sua ricetta in pillole per L’Aquila: «Esigenza primaria è dare un po’ di lavoro alla città. La Legge per la ricostruzione ha avviato  il suo iter.  Ora va sollecitata. Ora mi pare che il governo con il ministro Barca le cose possono cambiare». Dal canto proprio invece il segretario Pdl ha preso l’impegno di portare avanti una nuova azione legislativa per la ricostruzione aquilana aderendo alla richiesta in questo senso del candidato sindaco Pierluigi Properzi.

Nel calderone dei temi nazionali c’è la legge elettorale: «Noi siamo pronti – ha detto Bersani –  Si può trovare una intesa che parta dal presupposto che i cittadini devono conoscere i deputati che leggono. Il tempo c’è.  L’importante è che sia la volontà. Monti deve arrivare alla fine e metterci in condizione di confrontarci sui progetti». Su una cosa Angelino e Pierluigi sembrano essere d’accordo: la durata del governo Monti: fino alla fine hanno detto all’unisono. «Nel frattempo deve impegnarsi sulla crescita», ha detto Bersani. (A.Cal.)