Pressione fiscale, Cisl e Fnp Abruzzo: «Potere acquisto pensioni in calo»

L’Aquila, 3 mag 2012 – «E’ impensabile che il Governo tecnico non abbia ancora adottato una politica fiscale per ridurre la pressione generata dall’introduzione e l’aumento di tasse». E’ il commento del Segretario Generale della Fnp Abruzzo, Lucio de Mattheis che puntualizza «la manonovra del Governo Monti, non prevedendo risorse per la crescita e per il sociale, genererà delle ripercussione negative sui pensionati, sui lavoratori e sulle famiglie. Siamo in una fase distallo per il finanziamento delle politiche sociali, anche a causa dei pesanti tagli sul Fondo Nazionale».
«Oggi, più che mai, c’è assoluto bisogno di interventi strutturali per avviare la costruzione di un sistema di welfare nazionale e regionale organico, che risponda alle esigenze dei cittadini – continua il Segretario della FNP Abruzzo – anche perché sulle pensioni e sugli stipendi delle famiglie già pesa l’aumento delle bollette, delle accise e del carburante, senza dimenticare l’incremento dei prezzi dei beni di consumo causato dall’aumento dell’Iva
Per risanare il debito del Paese, il Governo richiede un ulteriore sacrifico ai pensionati e ai lavoratori con l’aumento dell’addizionale regionale e comunale, IRPEF, l’introduzione dell’IMU e della RES. Mentre la pressione fiscale aumenta anno per anno, l’importo medio mensile delle pensioni abruzzesi dal 2008 è aumentato solo di 30 euro, con un importo medio nel 2010 pari a 557,34 euro, contro i quasi mille euro del livello nazionale. Le donne, fruitrici del 59% del totale delle pensioni, percepiscono invece una pensione di importo inferiore alla media regionale, pari a 446 euro al mese».
«I governi nazionale e regionale non devono dimenticare che i pensionati oggi, per le condizioni di disoccupazione, svolgono un ruolo sociale importante fungendo da ammortizzatore sociale per i propri famigliari – prosegue Maurizio Spina, segretario generale Cisl Abruzzo – si devono immediatamente cercare rimedi a questa situazione drammatica che si è venuta a creare. È il momento di dare segnali concreti, perché senza la difesa di salari e pensioni, i consumi continuano a scendere creando disoccupazione e determinando la chiusura di micro e piccole imprese. Il Governatore Chiodi intervenga per la riduzione della tassazione aggiuntiva sulla sanità, mentre le Comunità locali, invece di tassare ancora i cittadini, intervengano nella lotta all’evasione e nella riduzione di sprechi ed inefficienze a partire dalle consulenze esterne. Al Governo chiediamo l’apertura del tavolo sulla riforma fiscale e sulla non autosufficienza».