
L’Aquila, 3 mag 2012 – Rinviato a giudizio per tentata truffa aggravata il titolare della ditta Milletti di Perugia finita nell’inchiesta della procura della Repubblica per lavori di puntellamento. Lo scrive oggi "Il Messaggero". Nel corso dell’udienza dinanzi al Gip, in sede di incidente probatorio, era stato ascoltato il consulente nominato dal pm che aveva sostanzialmente confermato quanto accertato dai carabinieri di Calascio insieme al Comune di Santo Stefano di Sessanio. Per il perito il materiale impiegato per realizzare i puntellamenti oggetto d’indagine sarebbe stato sovrabbondante rispetto alle reali necessità, di qui la lievitazione delle fatture, secondo la procura addirittura raddoppiate. Lavori per centinaia di migliaia di euro, destinati all’installazione, mediante puntellamento con tubi Innocenti e morsetti stringenti con dadi, di ponteggi in decine di edifici, uno dei quali a Calascio e l’altro a Santo Stefano di Sessanio. L’accusa sostiene che la ditta mirava a procurarsi un ingiusto profitto, con danno agli enti pubblici. Gli uffici tecnici avevano scoperto che, almeno in una fase iniziale della progettazione, era previsto l’affitto dei giunti. Il che avrebbe significato un esborso di denaro a scadenza fissa, almeno ogni 6 mesi. Una soluzione ritenuta impraticabile, dati i costi. A quel punto, allora, l’ipotesi dell’affitto era stata accantonata. I giunti, alla fine, sarebbero stati acquistati e non presi in affitto. E nonostante ciò, i costi non avrebbero subìto alcun decremento. Anzi, stando alle fatture, prontamente bloccate, sarebbero aumentati: sia rispetto alle previsioni iniziali sia in relazione alle condizioni degli immobili da puntellare, un elemento, questo, contenuto nell’esposto presentato contro amministratori di Calascio, che aveva fatto scattare i sequestri. L’imprenditore, assistito dall’avvocato Stefano Barattelli, dovrà sostenere il processo fissato per il mese di dicembre.