Cervelli in fuga, incentivi per tornare in Italia

4 maggio 2012 | 18:41
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Cervelli in fuga, incentivi per tornare in Italia

Roma – Al via incentivi per attirare "cervelli" in Italia: l’Agenzia delle Entrate illustra le linee guida sugli incentivi riservati ai cittadini dell’Unione europea che hanno maturato esperienze culturali e professionali all’estero e che scelgono di tornare nel nostro Paese.

A CHI SONO DESTINATI

La norma prevede che hanno diritto agli incentivi i cittadini dell’Unione europea, nati dopo il 1° gennaio 1969, che sono assunti o avviano un’attività d’impresa o di lavoro autonomo in Italia trasferendovi il proprio domicilio, nonché la propria residenza entro 3 mesi dall’assunzione o dall’avvio dell’attività. A questo proposito, il documento di prassi spiega che il termine assunzione "assorbe" non solo le attività di lavoro dipendente, ma anche quelle che producono redditi assimilati agli occhi del Fisco. Ciò significa, ad esempio, che l’agevolazione ricade anche sui redditi di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto, così come sulle somme ricevute a titolo di borse di studio. Non solo. L’attività in Italia è agevolata anche se "slegata" da quella estera. La circolare, infatti, spiega che la mansione svolta nel nostro Paese trova l’agevolazione anche se non è attinente all’attività di studio o lavoro svolta all’estero.