
Pescara, 4 mag 2012 – «Opere cantierabili, legge sull’edilizia, riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori, patto di stabilità dei comuni, tempi rapidi e certi per la pubblicazione dei bandi e strumenti di garanzia per poter accedere a nuovi investimenti sono alcune delle leve che la Regione può utilizzare per stimolare la circolazione di liquidità nel sistema economico abruzzese». E’ quanto ha assicurato il Presidente dell’Esecutivo durante l’incontro odierno del Patto per lo sviluppo che ha affontato in una sessione straordinaria le problematiche del credito, alla presenza del Presidente regionale dell’Abi, e da dove è emersa la necessità di creare una «filiera del credito» tra Regione, imprese, istituti di credito.
«Il momento è estramente difficile – ha ammonito il presidente della Giunta regionale – e nessuno può credere che possa esistere una panacea a temi che coinvolgono il sistema creditizio internazionale. Imprese e banche in quanto aziende perseguono loro precisi scopi, la Regione deve essere impegnata sul fronte dell’efficienza e del massimo rigore nella spesa. Le imprese devono convincersi – ha proseguito – che è necessario patrimonializzarsi, le banche devono dare risposte giuste per sostemere la domanda di cambiamento e gli investimenti. La Regione – ha detto – oltre a risanare il proprio deficit ha anche dimezzato i tempi di pagamento dei fornitori nella sanità».
Il Presidente ha quindi richiamato la platea a «riflettere sulla proporzione delle problema in Abruzzo: 12 miliardi di euro di affidamento del credito al nostro sistema economico. Una proporzione gigantesca per farci pensare di poter incidere in maniera profonda ma nel modo migliore certamente sì».
Secondo i dati resi noti dall’Abi nel corso della sessione straordinaria del Patto per lo sviluppo, il comportamento della clientela abruzzese rientra nella media dei parametri nazionali, anche se le maggiori criticità si registrano sul fronte della sofferenza delle imprese (l’8,3 per cento rispetto al 5,2 della media nazionale), e sul fronte del merito al credito (possibilità di ricapitalizzarsi, forme di sostegno esterno come il veture capital).
«Ma in Abruzzo ci sono anche grandi opportunità – si precisa in una nota della Regione – una di queste è il cantiere aquilano, il "più grande cantiere d’Europa" come è stato definito».
Dall’Abi, poi, sono anche arrivate sul tavolo del Patto notizie confortanti per famiglie ed imprese, grazie agli accordi che l’Abi nazionale ha sottoscritto con il Ministero dell’Economia e le organizzazioni datoriali. Da un lato riguardano il consolidamento (sospensione delle rate di mutuo e delle quote capitale per operazioni di leasing per 12 mesi, allungamento della durata dei mutui, degli anticipi bancari e delle scadenze del credito agrario); dall’altro il sostegno agli investimenti che passa attraverso un accordo con la Cassa depositi e prestiti per un ammontare di 10 miliardi di euro: di cui 8 destinati alle piccole e medie imprese, e 2 miliardi al recupero dei crediti vantati verso la Pa.
Su questo punto in particolare, il presidente ha spiegato di essere intervenuto sul Ministero perché sembrerebbero escluse dalla misura le regioni in Piano di rientro. «E’ illogico che si taglino fuori i sistemi economici che più dovrebbero essere sostenuti», ha precisato ricordando che «l’Abruzzo non ha più un problema di deficit di bilancio avendo da due anni conseguito un avanzo, che lo scorso aprile è stato certificato in oltre 5 milioni di euro. Quindi è giusto che il Ministero chiarisca la nostra posizione».
Tornando agli accordi,secondo l’Abi il 90 per cento degli istituti di credito nazionale ha aderito mentre addirittura in Abruzzo si è arrivati a toccare il 95 per cento delle adesioni.
CONFARTIGIANATO, SOSTENERE ACCESSO AL CREDITO – Sostenere l’accesso al credito agendo subito sull’unica leva possibile: il rafforzamento dei Consorzi Fidi. E’ una della richieste espresse a gran voce dal direttore di Confartigianato Abruzzo, Daniele Giangiulli, nel corso dell’incontro sul Patto per lo sviluppo che si è appena concluso, con unico punto all’ordine del giorno il credito alle imprese, al quale hanno partecipato i rappresentanti dell’Abi, delle maggiori banchi abruzzesi, le parti sociali e la regione Abruzzo. «Le imprese abruzzesi sono a corto di liquidità perchè sono strozzate dalla chiusura dei cordoni del credito e dai mancati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni – ha spiegato il direttore della Confederazione artigiana – e molte pmi non hanno la capacità di riconvertire i loro debiti bancari. E’ necessario intervenire su queste situazioni per evitare la chiusura di molte imprese che, malgrado la crisi e le difficoltà di sopravvivere in un sistema da rivedere in toto, continuano a fare gran parte del Pil della Regione Abruzzo. Abbiamo, inoltre, chiesto di rivedere il bando di 15 milioni di euro che la Regione sta per emanare che avrebbe lo scopo di sostenere l’accesso al credito solo di quelle aziende che puntano sulla ricerca e sull’innovazione: un bando che, a nostro avviso, è limitativo e taglia fuori la maggioranza delle piccole e medie imprese abruzzesi . Infine – conclude Giangiulli – abbiamo chiesto di portare i fondi FAS destinati all’accesso al credito da 10,8 a 20 milioni, proprio per garantire una maggiore boccata di ossigeno per un sistema produttivo in forte affanno».