
Dopo la morte dell’ultrà pescarese Domenico Rigante, ucciso la sera del primo maggio con un colpo di pistola, si teme per la partita in programma sabato allo stadio del capoluogo adriatico, Pescara-Torino, rispettivamente seconda e prima in classifica.
Si teme cioè la reazione dei tifosi dopo la morte di Domenico che con il fratello gemello Antonio era un personaggio in curva Nord, e li chiamavano “i gemelloni”.
«Qualcosa – ha detto oggi il questore Paolo Passamonti – potrebbe succedere nel dopo partita, sara’ un momento delicato». Un appello alla calma è stato lanciato dal padre di Domenico.
TIMORE RAPPRESAGLIE: ROM OSPITATI A SULMONA – Intanto per evitare guai le famiglie dei nomadi stanziate a Pescara si stanno spostando nelle varie comunità rom della regione, nelle case di parenti e amici sparse per l’Abruzzo.
Almeno una decina di persone sono ospitate da alcuni giorni nelle case della comunità rom di Sulmona. Un fenomeno che la polizia sta monitorando continuamente per tenere sotto controllo la situazione. A Sulmona proprio nei giorni scorsi erano stati emessi provvedimenti restrittivi per nove persone, tutte di etnia rom, coinvolte in un’altra spedizione punitiva messa in atto nei confronti di un bar della città frequentato da alcuni giovani rivali dei rom.
Al raid che è stato messo in atto prima di quello che ha portato all’uccisione dell’ultrà pescarese, avrebbero preso parte anche rom provenienti da Pescara che ora avrebbero chiesto rifugio ai parenti di Sulmona.