Centri antiviolenza: assemblea pubblica

11 maggio 2012 | 13:20
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Centri antiviolenza:  assemblea pubblica

La Consigliera regionale di Parità ha tenuto, il 9 maggio scorso, due incontri operativi all’Aquila: uno si è svolto nella mattinata, presso l’Auditorium Piervincenzo Gioia, con le associazioni che forniscono servizi sociali sul territorio, l’altro, nel pomeriggio, con le associazioni e gli organismi pubblici che gestiscono i centri antiviolenza.

«Continuiamo con il programma di lavoro che ci siamo dati e ci prepariamo a un’Assemblea pubblica – ha dichiarato la Consigliera – nella quale auspichiamo la presenza non solo di tutte le associazioni, ma anche della cittadinanza che voglia contribuire, con segnalazioni, proposte ed informazioni».

La metodologia di lavoro presentata dalla Consigliera regionale di Parità, soggetto attuatore di una parte dei cosiddetti “Fondi Carfagna”, stanziati con OPCM 3978 dell’8 novembre 2011, prevede una mappatura dei bisogni del territorio, condivisa con le associazioni e verificata con la popolazione. «Sarà una mappatura che prenderà in considerazione il divenire di certe realtà, e dunque in continuo e necessario aggiornamento in ragione dei fabbisogni emergenti. Ciò nonostante, il piano programmatico di intervento, tenuto conto delle risorse, comunque limitate, dovrà indicare scelte efficaci dettate dalle priorita’ rilevate. Come ho dichiarato alla Commissione regionale di vigilanza, le azioni saranno condivise con le associazioni ed io mi occuperò del metodo e del coordinamento».

Il prossimo incontro è previsto per il giorno 31 maggio. Saranno invitati anche i Sindaci dei Comuni del cratere e le Associazioni che questi segnaleranno.

«Sono felice di annunciare – ha continuato – che c’è la più totale collaborazione con le Arcidiocesi destinatarie del comma 1 dell’ordinanza, ossia degli ulteriori 1,5 milioni di euro. Vogliamo collaborare per evitare duplicazioni di intervento su finalità in parte simili. L’incontro che si è svolto nel pomeriggio con i rappresentanti dei centri antiviolenza, ha rilevato la difficile situazione nella quale versano tutti i centri antiviolenza, alcuni addirittura come “la Fenice” di Teramo a rischio chiusura. E’stato deciso di completare, formalmente, il coordinamento di rete antiviolenza regionale».

«I centri antiviolenza – ha dichiarato la Consigliera – avevano già un coordinamento provinciale ed una buona collaborazione regionale; con un coordinamento regionale, gli attori coinvolti potranno piu’ agevolmente operare . Abbiamo bisogno di regole e rispetto della normativa, già esistente, regionale e comunitaria, in tema di violenza di genere e sui bambini. Sarà mio preciso obbligo seguire l’avvio dell’Albo regionale dei centri antiviolenza».

Infine una forte attenzione è stata data dalla Consigliera di Parità regionale, ai bambini vittime, o spettatori di violenza. «Il lavoro che già egregiamente svolgono i centri antiviolenza vorrei che ancora di più potesse progredire di livello. Figure professionali di neuropsichiatri infantili devono operare nei centri antiviolenza, e viste le risorse limitatissime dobbiamo trovare una soluzione adeguata».

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