
Il Pd c’è, con Massimo D’Alema, giunto questa sera nella sala Ance, continua la serie di grossi calibri a sostegno della candidatura di Massimo Cialente. «Voi siete il simbolo di quelle macerie che quel governo si lascia dietro. Essere qui ha il valore di un impegno>>. Il presidente Massimo D’Alema è giunto in città per lanciare l’ambizioso progetto di L’Aquila capitale europea della cultura. «Occorre ora uno scatto di solidarietà che il governo non consentì ci fosse all’indomani del sisma quando avremmo dovuto chiedere una tassa di scopo. Lui (Berlusconi) disse “[i]ghe penzi mi[/i]” e dopo qualche settimana disse che tutto era fatto. Siamo qui per dare una mano all’inizio della volata finale, ma anche per dimostrare che ci teniamo. – Poi scherzando ha aggiunto – Il miglior risultato in un comizio è non perdere voti. Assicurare all’Aquila una guida forte è importante non solo per voi ma per l’Italia intera. Massimo ha affrontato la sfida più drammatica che un sindaco possa affrontare nel corso della sua esperienza. Lui ha affrontato tutto con passione, con voglia di lottare. Sarebbe sbagliato non puntare ancora su di lui nel momento in cui bisogna cominciare a ricostruire. In queste elezioni si gioca anche un segnale per il futuro del Paese. Senza fretta, ora abbiamo fatto una scelta di responsabilità, prima di tutto il Paese. Portiamo il peso di scelte impopolari che sono il frutto delle politiche fatte dagli altri. Barca all’Aquila ha fatto sì che il sindaco e L’Aquila tornino protagonisti della storia. Il sindaco sarà il perno della ricostruzione. È importante il traguardo del 2019: che sia un’occasione di solidarietà per il Paese intorno alla città. Non come il g8 fatto in una caserma all’Aquila».
«Per noi la campagna elettorale è una missione – ha spiegato l’asessore Stefania Pezzopane – L’altro candidato dà una sensazione di insopportabilità con la sua ira funesta». Poi su L’Aquila candidata a capitale della Cultura ha aggiunto: «Per candidarci abbiamo bisogno di amici e di persone competenti che a Roma e in Europa possano aiutarci a raggiungere il successo. Il comune dell’Aquila ci ha creduto sin dall’inizio. Tutti intorno al sindaco Cialente continueremo a lavorare per questo progetto. Siamo stati soli: Chiodi non ha mai risposto alle nostre lettere. Non crede che L’Aquila possa uscire da questa tragedia con la forza della sua storia e della sua identità. Nel 2019 saranno dieci anni dal terremoto, per allora noi vogliamo la nostra città ricostruita».
Sulla stessa lunghezza d’onda il parlamentare Giovanni Lolli: «Il motivo per cui noi vinceremo le elezioni – ha aggiunto – è che in campagna elettorale abbiamo parlato dei problemi degli aquilani e delle soluzioni possibili. De Matteis critica l’apparentamento con IdV come se si fosse apparentato lui. Noi siamo aggressivi solo sulla difesa della città dagli scippi del presidente Chiodi». Sul progetto del 2019 ha aggiunto che Matera appoggerà L’Aquila. Noi abbiamo i requisiti ma abbiamo bisogno di un aiuto in più il Paese deve usare la ricostruzione dell’Aquila e la candidatura come una scommessa».
«Lo vuole anche l’Ocse – ha sottolineato Massimo Cialente – Abbiamo consegnato il nostro progetto al presidente Monti. Abbiamo bisogno di un obiettivo di cui sentirci partecipi. La Smart city più la capitale della cultura sono le carte vincenti per la rinascita».
Parole di incoraggiamento anche dall’attore e regista Massimo Ghini: «Oggi è il momento delle responsabilità – ha detto – L’Aquila è l’emblema del Paese da ricostruire. Qui ho fatto il militare. Mi sembra assurdo che ci sia qualcuno che vota per il centro destra dopo quanto di vergognoso è stato fatto qui». A.Cal.
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