Disorientamento tradotto in arte

17 maggio 2012 | 09:32
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Disorientamento tradotto in arte

Il 19 maggio, a partire dalle ore 19, il suggestivo scenario del chiostro di San Domenico ospiterà la mostra “The urban lanscape: Trasformations”, curata dal liceo artistico aquilano Muzi. L’esposizione è il risultato di un impegnativo percorso didattico e ha il fine di ripercorrere gli itinerari del cambiamento della vita a L’Aquila, letti attraverso lo stravolgimento e la progressiva ridefinizione degli spazi urbani.

I protagonisti dell’evento sono gli studenti dell’istituto, che, attraverso l’arte, hanno espresso il loro disagio per l’improvvisa negazione dello spazio urbano subita con il terremoto e il conseguente venir meno dei riferimenti della vita civile, sociale e personale. Un disagio che li ha spinti quasi a sublimare attraverso l’arte, un profonda ricerca di identità.

{{*ExtraImg_32266_ArtImgRight_300x338_}}Al centro dell’esposizione piazza di San Marciano, rappresentativa di uno dei quarti che si costituirono al momento della fondazione e ora in piena zona rossa. Per questo, quasi mitizzata, rappresenta la nostalgia per uno spazio tradizionale di incontro, scambio, memoria, ben diverso dai moderni luoghi di aggregazione come i centri commerciali.

La piazza e la chiesa sono state oggetto di ricerche storico-artistiche, sopralluoghi, rilievi, interviste e laboratori. Alla fine il chiostro di San Domenico è diventato, non a caso, contenitore della piazza stessa, in un rimando continuo tra il dentro e il fuori, lo spazio interno e quello esterno, lo spazio perso e quello ritrovato, la sopravvivenza e la distruzione.

Sotto il portico e nella corte, l’allestimento mostra le fasi metodologico-didattiche del percorso, attraverso l’esposizione dei lavori prodotti nel corso dei laboratori: fotografie, rappresentazioni plastiche delle onde sismiche che propagano energia e generano trasformazione, pezzi di città riprodotti sui frammenti di un otre di terracotta, opere recuperate nel corso degli anni e che rappresentano la memoria storica della scuola e la sua vocazione a fare dell’arte l’ispirazione quotidiana della propria attività. A commento, i suoni curati dal Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila. La mostra resterà aperta fino al 25 maggio.