IlCapoluogo.it entra in Globalist

17 maggio 2012 | 11:40
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IlCapoluogo.it entra in Globalist

Nuova veste grafica, [i]restyling[/i] completo, ilCapoluogo.it,  primo giornale on line della città di L’Aquila, nato nel 2004, entra a far parte della syndication di Globalist.it.

Il progetto capitanato da Gianni Cipriani è l’unica realtà italiana in stile Huffington Post in cui si riuniscono grandi firme del giornalismo che «vogliono promuovere un’informazione di qualità e autorevole – spiega il direttore -. Una sfida resa possibile dalle nuove frontiere del digitale, che ci ha indotti a puntare su un format del tutto innovativo.  Avere con noi siti come ilcapoluogo.it significa poter coniugare temi più generali con proiezioni locali e, quindi, poter raccontare l’Italia attraverso gli occhi e le parole di chi conosce quelle realtà nel profondo».

Giornalista, scrittore, già inviato de l’Unità e successivamente condirettore dei giornali del gruppo E-Polis, Gianni Cipriani è l’ideatore di Globalist Syndication, un progetto di informazione globale che si innesta sul panorama locale delle testate on line, creandone una visione complessiva e omogenea. 

Scrivono per Globalist.it numerose firme note tra cui Vauro, Giuliana Sgrena, Gigi Moncalvo, Giancarlo Governi, Ennio Remondino, Giovanna Botteri, Xavier Jacobelli, Antonio Cipriani e tanti altri e fanno parte della syndication siti di grande successo come vauro.globalist.it, giulianasgrena.globalist.it o giulia.globalist.it.

«E’ motivo di orgoglio – le parole di Giuliana Sgrena – per noi di Globalist accogliere il giornale on line dell’Aquila, fatto da donne che attraverso la loro sensibilità meglio interpretano questo difficile momento per la città».

«Ilcapoluogo.it in questi 3 anni è cresciuto molto come testata giornalistica locale – ha spiegato il direttore Roberta Galeotti – e, se nel 2009 ha vinto dei premi per aver rappresentato un luogo di incontro e di informazione nell’immediato post sisma, negli anni a seguire è cresciuto professionalmente con l’impegno quotidiano, libero e critico di tutta la redazione. Abbiamo fatto tanti sacrifici e operato scelte impopolari per rimanere liberi – ha aggiunto il direttore -. Il riconoscimento che ci giunge entrando a far parte della syndication di Globalist è il premio e il risultato più soddisfacente che potessimo augurarci di ricevere».