
Ancora una bomba mediatica ad orologeria a 24 ore dal silenzio che precede il ballottaggio dei “veleni”, la più aspra campagna elettorale degli ultimi 20 anni. Spunta dal nulla un modulo che, confezionato in maniera artigianale, è servito a qualche rappresentate di lista non solo a annotare le singole preferenze dei consiglieri del Pdl, ma anche a registrare quanti siano stati i voti disgiunti, non tutti i disgiunti, ma solo quelli fra Giuliante e Cialente. Un modulo confezionato in vista del primo turno dunque che solo a due giorni dal voto fa il suo ingresso nella rete attraverso un sito internet.
Tanti indizi costituiscono una prova per Gianfranco Giuliante pronto a rinviare al mittente le accuse di inciucio con tanto di querela per diffamazione, sostenendo che tutta l’operazione è stata confezionata in danno alla sua persona. Perché registrare solo l’incrocio Giuliante- Cialente e non il fenomeno della preferenza disgiunta in generale? «Dai documenti prodotti si evince che c’è qualcuno che ha predisposto dei moduli, che li ha utilizzati nei seggi, e poi li ha fatti arrivare alla stampa. Io individuo rispetto a questo percorso il progetto confezionato contro di me. I moduli ai quali si fa riferimento e che erano nella disponibilità dei rappresentanti di lista sono stati utilizzati a Paganica ed erano utilizzati da Pierluigi Buoncompagno, che era nel Cda del Sed in quota Udc, (uomo vicino a Succitti) e Eugenio Pieri ex Dca vicino a Ferella di Tutti per l’Aquila».
Giuliante non lo dice espressamente ma in un certo senso riconnette a persone vicine allo schieramento del ballottante la diffusione di un modulo che di per sé non conterrebbe alcunché di illecito. Se così fosse ci sarebbe invece un problema politico che getterebbe ombre anche sull’accordo politico stipulato fra il Pdl e Giorgio De Matteis. Ma questa è un’altra storia. Gianfranco Giuliante dice di avere le prove e le testimonianze che quei moduli erano nelle disponibilità delle due persone citate. Non si può dire comunque che siano stati gli stessi a farli arrivare alla stampa. «Tutto ciò – ha commentato Gianfranco Giuliante – fa capire quanto sia caduta in basso la politica. Si sta giocando una partita drogata». Di vero ci sarebbero solo quelle tante preferenze disgiunte fra Pdl e Cialente che tuttavia Giuliante ritiene siano fisiologiche, nel momento in cui c’è un sindaco uscente che prende più delle sue liste. Un tema ricorrente quello dell’inciucio di cui si parlava ancor prima di andare alla urne, tanto che qualcuno ha sentito il bisogno di misurare in qualche modo il fenomeno.
A.Cal.
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