‘Alla follia di Brindisi subito una risposta’

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Anche L’Aquila, come moltissime altre città italiane, oggi ha voluto testimoniare il dolore e la condanna per quanto accaduto a Brindisi. Una bomba collocata davanti ad una scuola ha ucciso una ragazza di 16 anni, una sua compagna in ospedale è in condizioni gravissime, altri feriti, una città sotto shock e l’intero Paese che legge, guarda speciali in tv, ascolta esperti e dichiarazioni di rappresentati politici. Ancora una volta una tragedia e dopo questa la necessità di capire per chiedere giustizia.

Gli studenti universitari dell’Aquila hanno chiamato a raccolta i loro concittadini, invitandoli a portare con sé un fazzoletto bianco e a riunirsi nella Piazza che un tempo ospitava la casa municipale della città devastata dal terremoto del 2009.

Una piazza ancora oggi, dopo tre anni, vuota, interamente sorretta da puntellamenti di legno e metallo, immagine di un’Italia che fa sempre più fatica a tenere insieme i suoi “pezzi”, pezzi di legalità, di politica, di cittadinanza, di bene comune.

“Alla follia di Brindisi, qualsiasi sia la mano, la risposta va data subito”, dicono i ragazzi dell’università aquilana, una frase che sembra tanto più urgente se si pensa come proprio oggi il processo per la morte di altri ragazzi, a causa del crollo della casa dello studente dopo il sisma del 2009, rischia di accumulare gravi ritardi. Il Consiglio superiore della magistratura ha sottoposto a procedimento disciplinare e censurato il giudice titolare, fatto questo che alimenta i timori dei familiari delle vittime “di un diniego di giustizia”.

Allora è necessario manifestare, vigilare, come sta accadendo in molte piazze d’Italia in queste ore, per gli studenti di Brindisi e dell’Aquila. Ricordare e lottare per una giustizia nelle aule dei tribunali e, prima ancora, per un’Italia a tinte meno fosche. (a.m.)

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