De Matteis: zona franca, zona affranta

21 maggio 2012 | 18:18
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De Matteis: zona franca, zona affranta

[i]di Sarah Porfirio[/i]

Un lungo applauso dei fedelissimi ha accolto Giorgio De Matteis al comitato elettorale benché solo il 40,8%, di quel 58% di aquilani che si sono recati a votare per il ballottaggio, abbia scelto il vice presidente vicario del Consiglio regionale.

Niente da fare, dunque, per l’esponente di L’Aquila città aperta che con tutta probabilità ha pagato caro lo scotto della bagarre pre-elettorale con il Pdl: «Abbiamo appena cominciato ragazzi – le prime parole di De Matteis in un comitato elettorale chiaramente dimesso –, se pensano che ci fermiamo qui hanno proprio sbagliato. Abbiamo perso una battaglia, non la guerra. Andiamo a prendere un po’ di spumante», sdrammatizza.

A parlare restano i numeri: 6 mila 370 voti staccano Massimo Cialente, incoronato nel suo secondo mandato, e De Matteis. Una forbice di voti maggiore rispetto a quelli portati dall’apparentamento, da parte del sindaco uscente, con l’Idv, sintomo che qualche voto pidiellino sia arrivato a Cialente. «È una soddisfazione aver aperto una strada nuova che va oltre i partiti, oltre i meccanismi che fino ad oggi hanno dominato la politica. In questo momento dobbiamo constatare un’assenza al voto molto alta di cui si dovrà tener conto».

«Una città su cui forse l’interesse ha giocato rispetto alla novità – la sintesi di De Matteis – e comunque noi non ci fermiamo, svolgeremo il ruolo che ci è stato assegnato dagli elettori e faremo in modo di farlo anche per i tanti che non hanno voluto scegliere un’amministrazione come quella che si insedia nuovamente».

Non si preoccupa il capo dell’opposizione nel nuovo consiglio comunale di L’Aquila se ci sia stato qualcosa che non abbia funzionato, «Non ci preoccupiamo, dal 29 siamo sopra il 40%, ciò vuol dire che qualcuno si dovrebbe incominciare a preoccupare da qualche altra parte. Noi abbiamo costruito qualcosa di nuovo, di diverso che penso possa essere un segnale fuori da L’Aquila».

«Faremo un’opposizione fatta come si deve», tuona un De Matteis che, dati alla mano, non è riuscito a eclissare Massimo Cialente.

Resta il dubbio che la campagna elettorale vincente di Cialente l’abbia fatta De Matteis.

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