‘Il Pdl ha la coscienza a posto’

22 maggio 2012 | 21:30
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‘Il Pdl ha la coscienza a posto’

«Si sono fatti gli accordi a Roma e adesso si dà la colpa a noi. Abbiamo fatto quello che potevamo fare. Entrambi i sindaci hanno preso più voti rispetto al primo turno. Cialente 3.000 preferenze in più e De Matteis circa 1.300 in più. Riteniamo di aver fatto il nostro dovere». Il Pdl non ci sta a fare il capro espiatorio. «In politica bisogna ammettere la sconfitta, accusare gli altri è un modo per esorcizzarla». Distribuisce pillole di saggezza il segretario provinciale del Pdl, Alfonso Magliocco, consapevole di essere alla vigilia di una nuova rivoluzione del partito di Berlusconi, che giungerà direttamente da Roma.

Così lontano ma accomunato dallo stesso destino anche lo scudo crociato all’indomani dalle elezioni. Entrambi i partiti guardano verso la Capitale per capire quale sarà la strada maestra. Prima però il Pdl, grande accusato, dovrà giocare in difesa contro gli strali della coalizione di De Matteis che rimprovera ai militanti pidiellini di non aver fatto votare per De Matteis. Più sereno, ma realista il coordinatore regionale Filippo Piccone: «Un po’ di personalismi – ammette – si sono insinuati nella politica. In ogni caso la parte più importante del Pdl si era già schierata con Giorgio De Matteis. Ora è necessario metabolizzare la sconfitta e capire come ripartire a L’Aquila. Il resto si costruirà giorno per giorno. Si cercherà di capire anche come coinvolgere coloro che si sono defilati al primo turno». Insomma tutto può succedere secondo Piccone, magari anche che possano tornare all’ovile coloro che hanno deciso di appoggiare De Matteis uscendo dal Pdl al primo turno? Ma non era stato proprio il segretario Alfano a dire che chi aveva fatto quella scelta sarebbe stato automaticamente fuori dal partito? «Io non commento le parole del mio segretario», ha tagliato corto Piccone, che ha annunciato un incontro della segretaria regionale per la prossima settimana.

Sul piede di guerra invece l’assessore regionale Gianfranco Giuliante contro le accuse degli uomini di de Matteis: «Chi fa questo tipo di analisi deve essere meno dozzinale e grezzo. Non si può dire che c’è chi ha azzeccato tutto e chi ha sbagliato tutto. Inoltre quando si parla di Pdl bisogna capire a cosa si fa riferimento». Anche Giuliante ha ricordato che l’accordo politico pro De Matteis è stato fatto a Roma: «Il Pdl dell’Aquila non si è mai incontrato con De Matteis. Hanno attivato una serie di interlocuzioni che hanno escluso il Pdl dell’Aquila che tuttavia ha accettato la logica dell’alleanza». Anche Giuliante sottolinea quei 1.300 voti in più che rappresenterebbero il valore aggiunto del Pdl che altri dicono non ci sarebbe stato. «Se ci vuole essere un’analisi seria del voto noi siamo a disposizione, non siamo d’accordo invece con coloro che invece hanno giocato una partita in solitaria sin dall’inizio e ora devono addossare su qualcuno la colpa. C’è stata strafottenza di non parlare con il livello locale e di fare accordi che hanno eluso il territorio. E questo è stato il risultato».

Anche l’Udc si diceva sembra avere una crisi di identità: ad Avezzano vince con il centro sinistra, a L’Aquila perde con il centro destra. La situazione tuttavia è ben più articolata di come sembra: «L’Udc ha sostenuto in entrambe le città due candidati civici – ha spiegato la segretaria Udc, Morena Pasqualone – Nella massima libertà il partito ha puntato sugli uomini e sui programmi sia ad Avezzano che a L’Aquila. Strada facendo le due coalizioni sono state connotate dalla presenza di partiti che hanno spostato l’asse al centro destra e al centro sinistra. Noi a L’Aquila abbiamo creato la posa di una pietra miliare con Giorgio De Matteis che continueremo a sostenere per tutta la legislatura».

A.Cal.

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