
L’accusa, secondo fonti investigative, è intenzionata di procedere per il rito immediato sul presunto caso di stupro fuori dalla discoteca Guernica di Pizzoli. Per l’unico indagato di quella violenza, (accaduta tra l’11 ed il 12 febbraio) Francesco Tuccia, ex militare di 21 anni della provincia di Avellino, il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, David Mancini, è convinto dell’iniziale tesi accusatoria, suffragata a quanto pare anche dalle perizie dei Ris (Reparto investigazioni scientifiche) dei carabinieri di Roma, ora nelle sua mani. Lo scrive oggi “Il Messaggero” sottolineando come le accuse che possano reggere il processo e quindi per l’ex militare del 33esimo reggimento Acqui dell’Aquila si può saltare la fase dell’udienza preliminare.
La difesa sembra sostanzialmente d’accordo ad accorciare i tempi giudiziari, anche se attraverso un istituto diverso, come conferma l’avvocato Alberico Villani. «Aspettiamo che si chiuda l’istruttoria – spiega – poi ci orienteremo per il giudizio abbreviato». Giudizio immediato e abbreviato sono normati da articoli diversi del Codice di procedura penale, rispettivamente il 438 e il 453. A differenza del rito immediato, richiesto dal pm, il rito abbreviato può essere chiesto dalla difesa e prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna saltando la fase dibattimentale e chiudendo i conti nell’udienza preliminare.
«C’é qualcosa ancora da chiarire e vedremo alla conclusione delle indagini» spiega ancora l’avvocato Villani, facendo capire che, comunque, nella ricostruzione non tutto è andato come si dice. Infine un aggiornamento sullo stato del giovane. «Dopo tre mesi di carcere ha riflettuto su tante cose, a vent’anni la lezione gli è servita», conclude.
[i]
[url”Torna alla Home Cronaca”]http://ilcapoluogo.globalist.it/?Loid=155&categoryId=206[/url][/i]