‘Con 40 uomini apro i cantieri’

23 maggio 2012 | 12:27
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‘Con 40 uomini apro i cantieri’

«Se mi danno 40 uomini per esaminare e evadere le domande arrivate al Comune io garantisco che subito dopo l’estate aprirò i cantieri; mi devono levare il commissario e lasciarmi fare. Se non ce la faccio, mi dimetto». Lo ha detto il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, confermando quanto è stato detto oggi in Commissione Bilancio al Senato che ha ascoltato il ministro Fabrizio Barca sui fondi da destinare alla ricostruzione in Abruzzo.

Secondo il sindaco Cialente le domande in questione riguardano 2 mila aggregati del centro storico dell’Aquila per un totale di circa 17 mila unità immobiliari. «L’impiego di 40 unità aggiuntive – ha detto Cialente – ci costerà decisamente meno rispetto ai 12 milioni che oggi ci costa la filiera». Commentando poi il fatto che sono pochi i comuni che hanno presentato i piani di ricostruzione e i prospetti del fabbisogno abitativo, Cialente ha aggiunto:«per la frazione di Onna è stato il primo piano ad essere presentato, L’Aquila il secondo anche con la priorità degli interventi; ne abbiamo individuati – ricorda – otto di grande entità; aspettiamo una risposta che all’epoca della mia seconda candidatura non arrivò per motivi elettoralistici. Quello che chiedo ora è che mi diamo quei 40 tecnici per potere fare partire i cantieri».

CHIODI: CIALENTE APRA OGGI I CANTIERI – «Ho la fondata impressione, parafrasando un recente slogan pubblicitario, che al Sindaco Cialente piacerebbe ‘vincere facile’. Dopo la riconferma a sindaco della città dell’Aquila, mi sembra che stia, tanto sapientemente quanto inutilmente, intavolando una strategia precisa. Cialente vorrebbe dimostrare che con l’imminente ritorno delle competenze agli enti locali, Regione e comuni in primis, la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma partirà a razzo. Vorrei ricordare a Cialente che tutto ciò accadrà ugualmente, prescindendo dal fatto che il governo riconsegni o meno i poteri commissariali agli enti locali. Infatti, il lavoro oscuro di programmazione e di progettazione portato avanti in questi ultimi mesi, con difficoltà non solo tecniche ma, mio malgrado, anche di tipo politico, è in fase di ultimazione. L’esame dei progetti degli immobili classificati ‘E’ fuori centro storico e i piani di ricostruzione sono attività che proprio in queste ultime settimane si avviano a conclusione, grazie ad un lavoro silenzioso e poco evidente. Di conseguenza, entro le prossime settimane sia la ricostruzione degli edifici gravemente danneggiati fuori centro storico, per circa 9000 cantieri, sia quella dei progetti in procedura accelerata nei centri storici, che per il solo capoluogo si stima in circa 2000 proposte, saranno definitivamente avviati. E questo perché i progetti sono stati esaminati dalla filiera, perché esiste una ordinanza che consente al sindaco, comparando la proposta ricevuta con il piano di ricostruzione adottato, di approvare progetti del centro storico compatibili con la programmazione fatta proprio per i centri storici. Se il lavoro sin qui svolto dal Commissario e da chi lo supporta non fosse stato produttivo, oggi non si potrebbe parlare di ricostruzione imminente degli edifici più danneggiati e dei centri storici. Il Sindaco Cialente, oggi e non domani o tra qualche giorno, deve avviare i cantieri. Lo deve sia a chi gli ha ridato fiducia nelle recenti elezioni amministrative sia a chi avrebbe voluto cambiare. Ma lo deve soprattutto in quanto non vi è alcun ostacolo e perché lo prevedono le norme di questo Paese. Se farà questo sono disponibile, come ho fatto in solitudine con il primo dei cantieri aperti in centro storico, ad accompagnare il Sindaco ad ogni consegna di lavori».

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